Terra Nuda

L’olivicoltura spinge l’occupazione

Accade a Jaen, in Spagna. E’ quanto si legge sul quotidiano "El Pais". Tutto ruota intorno al reclutamento di operai per la raccolta delle olive

Agra Press

L’olivicoltura spinge l’occupazione

Rassegna stampa estera – Che le iscrizioni alla Sicurezza sociale crescano nel mese di dicembre è un fatto raro per l’economia spagnola. L’ aumento mensile dell’occupazione a fine anno, che non avveniva dal 2006, si spiega con una situazione ancora più eccezionale, come dimostra il fatto che una singola attività (quella agraria), in una sola provincia (Jaen), concentra quasi il 60% dell’aumento dell’occupazione registrato rispetto al mese di novembre.

Jaen, il mese di dicembre e l’agricoltura formano un’equazione semplice da risolvere, che produce sempre lo stesso risultato: il reclutamento di operai per la raccolta delle olive che servono per la produzione di olio d’oliva. Quest’anno la spinta sull’occupazione indotta dalla stagione olivicola è straordinaria: da novembre a dicembre ci sono stati quasi 37 mila iscrizioni in piu’ nel regime speciale nella provincia andalusa. Se c’è bisogno di un confronto, Cordoba, altra zona di olivicoltura, ha aggiunto diecimila iscrizioni agricole nello stesso mese.

In totale ci sono state 53.880 affiliazioni in più al regime speciale agricolo rispetto a novembre, quasi tutte in Andalusia e quasi tutte legate alla raccolta delle olive. Il settore agricolo guadagna così un protagonismo insolito nell’occupazione del mese, visto che l’incremento registrato in tutti i sistemi di sicurezza sociale in Spagna ha raggiunto appena le 64 mila nuove affiliazioni.

L’aumento dell’occupazione legato alla raccolta delle olive è quasi il doppio di quanto avvenuto nel 2012. La spiegazione è, di nuovo, semplice: nel 2012 il raccolto era stato molto scarso, limitando la produzione di olio d’oliva a poco più di 600 mila tonnellate, il peggior risultato degli ultimi 15 anni.
Le previsioni per questa campagna ipotizzano una produzione di 1,5 milioni di tonnellate. Inoltre, le condizioni climatiche questa volta hanno permesso un avvio anticipato della campagna. Tutto fa pensare che a gennaio la fine della raccolta si tradurrà in un calo mensile dell’occupazione.

[Alejandro Bolanos, quotidiano “El Pais” – 3 gennaio 2014 – a cura di agra press (pf)]

La foto è di Luigi Caricato e ritrae un olivo spagnolo

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