La Calabria rilancia la propria olivicoltura con Triecol
Si tratta di un progetto promosso dal Crea attraverso il quale si punta a creare una rete tra mondo della ricerca e imprenditori agricoli in modo da rendere innovativa e sostenibile l’olivicoltura calabrese
Un’olivicoltura di qualità attraverso pratiche agronomiche sostenibili.
È l’obiettivo di Triecol, progetto legato al “trasferimento delle innovazioni in agricoltura e sviluppo ecosostenibile per un’olivicoltura di qualità”, promosso dal Crea – Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicultura (Crea-Ofa), in sinergia con il Crea – Centro di Ricerca Politiche e Bio-economia (Crea-Pb).
L’iniziativa, finanziata dal Psr Calabria 2014/2020, attraverso l’intervento 1.2.1 Sostegno per progetti dimostrativi e azioni di informazione, nasce dall’esigenza di creare un collegamento diretto tra il mondo scientifico e quello dell’olivicoltura calabrese, il quale vive un momento di profonda crisi, determinata principalmente dalla frammentazione aziendale, dal ridotto sbocco commerciale a livello sia a livello nazionale che internazionale e dalle conseguenze dei cambiamenti climatici in atto, che impediscono agli olivicoltori di poter programmare e garantire produzioni costanti nel tempo.
Il progetto, infatti, che prevede una serie di incontri divulgativi e dimostrativi, che hanno preso il via mercoledì 15 dicembre, si pone l’obiettivo di informare gli operatori del comparto agroalimentare ed i tecnici del settore, sulle tematiche più importanti e che maggiormente affliggono il comparto, puntando i riflettori sull’esigenza di dialogare costantemente con il mondo della ricerca scientifica per poter rendere l’olivicoltura calabrese realmente innovativa, sostenibile e competitiva sui mercati.
“L’obiettivo principale del progetto – afferma Elena Santilli, ricercatrice presso il Crea Ofa sede di Rende, nonché responsabile scientifico di Triecol – è quello di informare, sensibilizzare e comunicare alla collettività, e non solo agli addetti ai lavori, le innovazioni in ambito agricolo e dell’intera filiera olivicolo-olearia. Fondamentale per creare un dialogo costruttivo tra il mondo della ricerca, gli imprenditori del settore e il consumatore finale. Per far questo puntiamo a creare una vera e propria rete tra il mondo della ricerca e l’imprenditoria, favorendo in particolar modo il ricambio generazionale in agricoltura, chiave di volta per indirizzare il nostro settore primario verso uno sviluppo sostenibile e più competitivo. Con questo progetto – conclude Elena Santilli – auspichiamo un importante passo in avanti verso una ‘cultura del territorio’ e la valorizzazione del terroir olivicolo, intesa anche come maggiore consapevolezza del ruolo che l’olivicoltura riveste per la protezione del suolo, per il miglioramento della produzione, per la tutela dei territori marginali e della sostenibilità ambientale”.
Nello specifico, gli obiettivi del progetto Triecol sono molteplici. Si punta infatti a focalizzare l’importanza del dissesto idrogeologico nei nostri territori, a rendere più efficiente l’uso dell’acqua in agricoltura, a favorire l’approvvigionamento e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, dei sottoprodotti e dei materiali di scarto delle produzioni, a preservare il ricco patrimonio di biodiversità dei territori calabresi.
Ma Triecol punta anche a stimolare l’innovazione nelle zone rurali, montane e svantaggiate del territorio regionale ed a promuovere l’importanza dei metodi di coltivazione biologici, in quanto l’agricoltura bio, nonostante la crisi economica, si mantiene in forte espansione a livello internazionale sia sul fronte della domanda che dell’offerta.
Nel corso delle iniziative, saranno trattate inoltre tematiche relative ai rischi connessi all’introduzione nei territori vocati all’olivicoltura di patogeni e parassiti emergenti e riemergenti, a causa dei cambiamenti climatici in atto (quali ad esempio la Xylella fastidiosa ed il Tripide dell’olivo).
Il progetto prevede, oltre ai seminari ed ai webinar, la divulgazione di materiale informativo, finalizzato a diffondere ulteriormente gli argomenti trattati.
“Si tratta di una formidabile opportunità offerta dal Psr Calabria– sottolinea Enzo Perri, direttore del Crea – Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura – non solo per gli agricoltori e gli olivicoltori calabresi, ma per tutto il territorio regionale, in quanto sarà possibile mettere a disposizione di tutti le informazioni e le conoscenze sviluppate nel corso degli anni sul comparto olivicolo regionale e nazionale, nell’ottica dell’innovazione tecnologica, del miglioramento qualitativo delle produzioni, della salvaguardia dell’ambiente e della redditività delle aziende”.
La foto in apertura è di Olio Officina©
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