Terra Nuda

La grande festa Monini a sostegno dell’eccellenza olearia italiana

Si è ripetuto anche quest’anno il tradizionale appuntamento con lo “Zefferino d’Oro”, il premio con cui la casa olearia spoletina seleziona e premia i migliori extra vergini nelle categorie di Fruttato Intenso, Medio, Leggero e Biologico. L’iniziativa rafforza le relazioni di valore con i fornitori alle prese quest’anno con una campagna complicata, ma consente anche di far conoscere il costante lavoro di valutazione e analisi svolto su tutto il territorio italiano

Olio Officina

La grande festa Monini a sostegno dell’eccellenza olearia italiana

Venerdì 30 maggio nel corso dell’ormai tradizionale cerimonia in programma presso il Frantoio del Poggiolo di Spoleto sono stati premiati gli oli extra vergini di oliva che si sono distinti nel corso dell’ultima olivagione meritandosi lo Zefferino d’Oro, il riconoscimento che, appunto, Monini ha ideato e promosso per celebrare i migliori frantoiani d’Italia. La terza edizione si rivolge ai produttori di olio extra vergine di oliva 100% italiano, valorizzandone le eccellenze nelle categorie di Fruttato Intenso, Medio e Leggero e di olio Biologico.

Per la terza edizione dello Zefferino d’Oro sono state valutate le migliori partite totali di olio extra vergine 100% italiano e biologico, provenienti dal Centro e dal Sud Italia. A conferma della rilevanza strategica dell’appuntamento, da segnalare la presenza di nuovi frantoiani che per la prima volta hanno partecipato al riconoscimento, affiancando partner storici che lavorano con Monini da più di dieci anni. Una rosa di fornitori che ha come comune denominatore la condivisione dei principi di qualità ed impegno responsabile verso tutti gli attori della filiera, dal campo al consumatore finale.

Secondo Zefferino Monini, presidente e AD dell’azienda “responsabilità e fiducia reciproche sono le parole chiave delle nostre relazioni con i fornitori. Insieme con loro ci assumiamo l’impegno per un miglioramento continuo della produzione e del business, per raggiungere uno standard qualitativo elevato e diffondere le migliori pratiche aziendali”.

Zefferino Monini è il nipote dell’omonimo fondatore a cui è intitolato il riconoscimento simbolico che è stato consegnato a Spoleto, ovvero la “Lattina d’Oro” ispirata al design della prima storica confezione dell’olio Monini.

“La costruzione di una filiera che condivide la visione comune di produrre, in maniera sostenibile e rispettosa delle risorse e delle persone che vi lavorano senza compromessi sulla qualità, più olio che sia italiano fin dall’origine – ha chiarito Zefferino Monini – è il percorso che abbiamo individuato per far fronte alle difficoltà che da anni affliggono il nostro settore”.

Sono quattro i frantoiani dello “Zefferino d’Oro” 2025

È stata ampia e di valore la partecipazione dei frantoiani alla terza edizione del riconoscimento che la Monini assegna per riconoscere pubblicamente la qualità della materia prima. L’iniziativa è stata istituita dai Monini con l’obiettivo di rafforzare la filiera dell’olio extra vergine di oliva made in Italy e per accendere nel contempo i riflettori sull’unicità del prodotto italiano, chiamato a competere in un mercato sempre più complesso.

Ecco chi ha ricevuto il riconoscimento “Zefferino d’Oro” 2025, nel racconto che ne fa la stessa casa olearia Monini.

Categoria Fruttato Leggero

FRANTOIO OLEARIO di ANNA CARONE

Sannicandro di Bari, Puglia

Nel cuore della Puglia, dove gli ulivi secolari disegnano il paesaggio, è stato fondato nel 2012 il Frantoio Verde Oliva a Sannicandro di Bari. Tutto è iniziato da un sogno di Leonardo Carone, che ha trasformato il suo profondo amore per la terra e gli ulivi in un’attività capace di valorizzare la ricchezza del territorio pugliese.

Oggi Verde Oliva non è solo un frantoio: è il luogo dove la tradizione incontra l’innovazione, dove ogni oliva raccolta con cura si trasforma in un olio extravergine di qualità. Qui ogni goccia d’olio racconta una storia di passione e custodisce il sapore autentico della terra.

Categoria Fruttato Medio

OLEIFICIO SOC. COOP. di CANINO

Viterbo, Lazio

 L’oleificio Cooperativo di Canino è stato fondato nel 1965 e conta a oggi oltre 1.200 soci produttori che coltivano circa 3.350 ettari di oliveti con oltre 260.000 piante di olivo in un’area a carattere prettamente agricola ed intatta sotto il profilo naturistico ed ecologico. Le olive, protette da attacchi parassitari tramite la tecnica della lotta integrata, vengono molite negli impianti che hanno una capacità lavorativa giornaliera di 3.450 quintali.

Categoria Fruttato Intenso

FRANTOIO OLEARIO PAPARELLA SALVATORE

Barletta, Puglia

Fondato nel 1891, il Frantoio Paparella si trova tra la valle dell’Ofanto e le pianure del Tavoliere di Puglia. L’azienda, fortemente orientata al miglioramento della qualità dell’estrazione e all’innovazione dei processi di lavorazione delle olive, può contare su uno stabilimento di oltre 5.000 mq dove vengono moliti ogni anno più di 200.000 quintali di olive che producono oltre 30.000 quintali di olio extra verginew di ooliva.

Categoria Olio Biologico

FRANTOIO OLEARIO BIORUSSI

Carpino, Puglia

L’azienda agricola Biorussi è da oltre cento anni dedita al lavoro della terra e alla produzione di olio extra vergine di oliva biologico. Collocato in un territorio dall’antica vocazione olivicola, l’uliveto si estende attualmente per circa 60 ettari ed è caratterizzato da una piantagione monocultivar di Ogliarola del Gargano: le caratteristiche della pianta, robusta e gentile, garantiscono un olio EVO sano, fruttato medio con sentori piacevoli di piccante ed amaro.

Perché è stato concepito lo Zeffirino d’Oro

Proprio così: è ormai un appuntamento atteso da tutto il settore, anche perché l’assegnazione dello Zeffirino d’Oro celebra il migliore olio extra vergine di oliva italiano ma anche la solidità della filiera e dei rapporti con i fornitori, imprescindibili fondamenta per un sistema olivicolo trasparente e garante di qualità superiore verso i consumatori.

A testimonianza della validità del percorso intrapreso il GranFruttato di Monini, che nasce proprio dalla sapiente combinazione dell’olio extravergine italiano realizzato dai frantoiani che aderiscono alla filiera,  ha di recente ottenuto la Gold Award Winner 2025 al NYIOOC World Olive Oil Competition di New York, una delle competizioni più prestigiose del settore che seleziona ogni anno i migliori extravergini da tutto il mondo, ed è stato premiato anche al MIOOA, Milan International Olive Oil Award di Milano, appuntamento di crescente rilievo internazionale.

Considerando la complessa olivagione 2024-2025, i risultati premiano la qualità, come pure la resilienza di fronte a un contesto produttivo sempre più arduo. “La campagna olearia italiana di quest’anno – ha dichiarato Zefferino Monini – ha dovuto affrontare difficoltà economiche e ambientali quali i rincari delle materie prime ed eventi climatici estremi e improvvisi che hanno compromesso la produzione facendo registrare un calo intorno al 50%: problemi già noti che rendono sempre più complesso il raggiungimento degli obiettivi quali-quantitativi di produzione. Proprio per questo – precisa Monini – il rafforzamento delle relazioni con i produttori che condividono la nostra visione e i nostri valori ribadisce la centralità di Monini come capofila e garante della filiera: siamo orgogliosi della fiducia che riceviamo da un numero crescente di frantoiani, che vogliamo ripagare con il sostegno continuo ai produttori italiani che garantiscono sempre la massima qualità nonostante l’annata complicata”.

Accuratezza, profonda conoscenza del prodotto, eccellenza della materia prima, ma anche gusto personale, passione e talento sono gli elementi principali che concorrono alla realizzazione di un olio extra vergine di oliva di qualità. Sta qui il motivo per cui è stato concepito lo “Zefferino d’Oro”, con cui vengono selezionati i migliori oli nelle quattro categorie di Fruttato Intenso, Medio e Leggero e olio Biologico. Lo Zeffirino d’Oro è anche l’occasione per conoscere tutti i parametri che una grande impresa italiana come Monini adotta quotidianamente per determinare la qualità dei suoi prodotti.

I criteri della selezione

I criteri adottati nella selezione degli oli sono esclusivamente qualitativi e riconducibili a due diverse tipologie: esame organolettico ed esame chimico.

L’esame organolettico risulta imprescindibile per definire un preciso profilo sensoriale avvalorato da importanti caratterizzazioni aromatiche: individuati gli oli privi di difetti (muffa/umidità, avvinato, morchia, riscaldo, rancido, metallico), si identificano quelli in possesso di caratteri aromatici chiari ed evidenti (erbaceo, floreale, mandorla ecc.).

Un accurato esame chimico fisico di laboratorio atto a valutare i diversi e restrittivi parametri analitici ben definiti dalla normativa (acidità libera, etil esteri, polifenoli, digliceridi, residui, antiparassitari pesticidi) è un’ulteriore verifica che stabilisce la freschezza e la salubrità dell’olio, la sua ricchezza in termini di sostanze nutraceutiche ma anche la correttezza dei processi di produzione.

Secondo Zefferino Monini ”l’appuntamento con lo Zefferino d’Oro testimonia l’impegno che ha sempre contraddistinto Monini e la responsabilità che si assume nei confronti della filiera e dei consumatori. L’incontro rafforza le relazioni di valore con i fornitori, quest’anno alle prese con una campagna complicata, e consente di far conoscere il costante lavoro di valutazione ed analisi che svolge su tutto il territorio italiano”.

Cosa si può dire della campagna olearia 2024-2025

L’olivagione 2024/2025 non è iniziata sotto i migliori auspici: la produzione dell’olio di oliva da pressione – condizionata da costi che si sono attestati intorno ai 10 euro al kg – si è fermata a poco più di 200mila tonnellate (dati ISMEA), registrando un significativo crollo se confrontata con le 328mila del 2023/2024.

Addentrandosi nel dettaglio delle zone di produzione del nostro paese, si evidenzia un panorama variegato. Il Sud Italia ha sofferto condizioni climatiche avverse soprattutto per la scarsezza di piogge e disponibilità idrica e poco hanno potuto le diverse varietà, tipiche del territorio, per impedire un calo stimato di gran lunga superiore al 40%. Decisamente migliore la situazione per le regioni centrali: le piogge regolari hanno permesso una maturazione ottimale dei frutti con quantitativi superiori alla media in Toscana, Lazio, Umbria e Marche mentre in Campania, Abruzzo e Molise sono attese produzioni in linea con i valori medi. Sebbene in parte sotto le attese per la bassa resa dei frutti, la produzione del Nord Italia è comunque da considerare notevole anche in virtù della qualità dell’olio prodotto e le analisi chimiche evidenziano valori ai minimi degli ossidanti e ai massimi dei componenti salutistici.

“Per la prima volta l’Italia è scivolata al quinto posto in termini produttivi tra i produttori mondiali di olio di oliva. I numeri, quest’anno – ha sostenuto Zefferino Monini – hanno sancito quello che sappiamo da tempo, cioè che l’olivicoltura del nostro Paese deve affrontare numerose difficoltà. Investire nella qualità riteniamo sia il modo migliore per riportare l’olio italiano al posto che merita; l’ampia partecipazione dei nostri fornitori allo “Zefferino d’Oro” ci conferma che il nostro sforzo viene compreso e apprezzato. Solo uniti raggiungeremo l’obiettivo di una maggiore competitività internazionale”.

Cosa c’è da dire riguardo alla casa olearia Monini 

Ecco come si presenta la stessa azienda di cui è proprietaria la famiglia Monini. “Si tratta di un’azienda basata sulla tradizione artigianale del “saper fare” e della qualità che affonda le sue origini nel cuore verde dell’Italia, ma anche una società per azioni specializzata nella produzione e commercializzazione di olio extravergine di oliva in oltre 60 nazioni: tradizione e modernità, solide radici locali e vocazione internazionale sono le due anime che convivono nell’impresa che fin dal 1920 ha fatto conoscere l’extra vergine agli italiani e che sta contribuendo a farlo scoprire e apprezzare al resto del mondo, pur mantenendo una vocazione sartoriale.

Perché ieri come oggi, a più di un secolo di distanza dalla sua fondazione, toccato nel 2020, il segreto del successo di Monini è racchiuso nell’amore e nella capacità della “famiglia dell’olio” di ricercare la massima espressione di qualità organolettica e analitica in ogni prodotto con gesti autentici, che si tramandano nel tempo. Da tre generazioni.

L’azienda produce ogni anno una media di circa 30 milioni di litri di olio per un fatturato complessivo che nel 2024 si è attestato su 250 milioni di euro, in aumento rispetto al 2023, con circa metà di tale cifra generata dall’export. Sono infatti ben 61 i Paesi, oltre l’Italia, in cui l’azienda commercializza i suoi numerosi prodotti: dai grandi classici alla selezione di extravergini 100% italiani, dagli extravergini biologici all’olio ottenuto con l’antica tecnica della decantazione, dalle Dop e Igp agli aromatizzati, alle pluripremiate Monocultivar.

Accanto all’olio vengono prodotte e commercializzate anche olive da tavola, aceti e pesti. I numeri del Gruppo sono resi possibili grazie alla passione e alle competenze di oltre 140 dipendenti, fidati collaboratori, custodi di tutti i passaggi di un processo produttivo che consente di mantenere gli elevati standard di qualità ricercati e garantiti ogni giorno dall’azienda.

La famiglia italiana dell’olio. Una lunga storia

Era il 1920 quando Zefferino Monini, sesto di otto figli di una famiglia contadina, dopo una gavetta da garzone e una dura esperienza nella gestione della foresteria durante il servizio militare, avvia a Spoleto una piccola impresa di vendita e distribuzione di oli e salumi. La prima svolta arriva dieci anni dopo, nel 1930, quando vede la luce la Zefferino Monini Olio di Oliva, un’avventura imprenditoriale destinata a cambiare le abitudini alimentari dell’Italia.

La società comincia subito a espandersi e, in anni dove il consumo dell’extravergine era limitato a una fascia privilegiata della popolazione, commercializza per prima il prodotto fuori dall’Umbria, scrivendo così la pagina iniziale della storia del mercato dell’olio in Italia. Ma l’intuito commerciale è solo un aspetto dell’innovazione: ciò che ha fatto di Monini l’apri-pista nel settore è stata l’ossessione del suo fondatore per la qualità del prodotto in un’epoca in cui i controlli non esistevano e l’adulterazione era una sorta di consuetudine. Zefferino, che sull’olio ha imparato tutto, si occupa in prima persona del controllo e della vendita, diffondendolo lungo la Penisola.

Dopo la battuta d’arresto degli anni bui della guerra, la marcia dell’olio riprende anche grazie ad una geniale intuizione: l’introduzione delle prime bottiglie di vetro, accanto alle tradizionali damigiane, che cambieranno il modo di commercializzare il prodotto.

Il boom economico vede l’ingresso in azienda della seconda generazione, con i figli Nello, Giuseppe e Paolo che porteranno nuova linfa all’impresa, conducendola verso una gestione più manageriale. Giuseppe affianca il padre nel reperimento della materia prima e Nello, trasferitosi a Roma, inaugura un deposito per soddisfare al meglio l’importante mercato laziale; Paolo invece sviluppa una sempre più rilevante presenza a carattere interregionale, tanto da far meritare all’azienda nel 1966 il prestigioso Mercurio d’oro. È il 1973 quando viene coniato il celebre slogan “Monini: una spremuta di olive” che ancora oggi rappresenta lo spirito più profondo di un’impresa che ha saputo mantenersi familiare e radicata sul territorio, ma allo stesso tempo capace di investire in innovazione e di portare il buono dell’Italia nel mondo.

All’inizio degli anni ‘80, in concomitanza con l’evoluzione della GDO, la società assume un assetto societario più adeguato passando da S.A.S. a S.p.A. I dipendenti intanto sono 60 e il fatturato tocca i 60 miliardi di lire. Pochi anni dopo, nel 1988, la FINDIM – Holding di partecipazione della famiglia Fossati che controlla la STAR – acquista il 35% delle azioni della Monini; nasce così un’alleanza destinata a durare per molti anni e che apporterà all’azienda nuovi stimoli e cultura manageriale.

Nello stesso anno la gestione della società è assunta da Zefferino e dalla sorella Maria Flora Monini, nipoti del fondatore e figli di Giuseppe, che già da anni lavorano in azienda. La terza generazione porta l’extravergine spoletino fuori dai confini nazionali – nel 2000 nasce infatti la Monini North America Inc. – riportando al contempo “l’olio di famiglia” interamente nelle mani di Monini: dopo 14 anni di alleanza, nel 2002, Zefferino e Maria Flora decidono infatti di riacquistare la quota ceduta nel 1988 alla FINDIM. Il nuovo millennio vede consolidarsi la presenza internazionale (nasce nel 2008 la Monini Polska) ma anche il ruolo di un’impresa di famiglia da sempre “innamorata dell’olio” (Zefferino Monini, oltre ad essere Amministrazione delegato del Gruppo cura anche in prima persona, insieme al suo team di collaboratori, ogni bottiglia in qualità di Responsabile Acquisti e Selezione della Materia Prima) che intende contribuire a disegnare un nuovo percorso di sostenibilità l’extravergine italiano.

Si ringraziano per la notizia Anita Lissona e Alessandro Garavaglia

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