Terra Nuda

La sostenibilità dell’olivo

Venti edizioni non sono poche, per il concorso riservato ai migliori extra vergini della Maremma Grossetana. Il Premio “L’Olivo della Strega” ha contribuito a individuare come sempre gli oli d’eccellenza. Anche se ora non basta più la sola qualità. Il prossimo passo è l’olio sostenibile

Maria Carla Squeo

La sostenibilità dell’olivo

Sono venti, diconsi venti, le edizioni. Un bel traguardo per il Premio L’Olivo della Strega, riconoscimento riservato ai migliori extra vergini di Maremma. Una iniziativa di quelle che partono con nobili obiettivi, raggiungendo lo scopo, primo tra tutti elevare la qualità delle produzioni, e poi valorizzare il territorio a partire dalle risorse locali. Chi ha assistito, sin dalla prima edizione, se ne è reso conto di persona. Il gruppo Panel è costituito da assaggiatori professionisti allenati e particolarmente sensibili alle performance delle aziende, pronti sempre a seguire ciascun produttore al fine di perfezionare sempre più il livello qualitativo delle loro produzioni, con consigli e suggerimenti.

Nel corso della premiazione che si è svolta lo scorso 4 luglio c’è stato anche un convegno che ha ribadito alcuni concetti chiave. C’è stato un passaggio culturale netto: “Dopo la quantità – ha evidenziato il professor Angelo Cichelli – si è passati alla qualità, poi ci si è orinetati verso la tipicità, ora si sta compiendo un ulteriore passaggio, ci si sta avviando verso la sostenibilità”. E’ un po’ come asisstere a un prolungamento verso il futuro. L’olio è sempre l’esito della spremitura delle olive, ma non è mai lo stesso di tanti anni fa, non solo per l’apporto tecnologico, ma anche per una visione nuova che è stata acquisita con gli anni.

Anche il paesaggio in cui l’olivo fa la sua parte, non è mai lo stesso. Anche perché, come ha osservato il presidente dell’Ordine degli Architetti di Grosseto Pietro Petrini, si tratta di una categoria culturale recente. Nel paesaggio gli antichi vi scorgevano il pericolo. La maturazione del concetto di paesaggio è in qualche modo recente e risale al tempo del Grand Tour, al Romanticismo. Oggi, invece, il paesaggio ha una connotazione ancora più precisa, avendo assunto un valore identitario e di conseguenza rappresenta un bene economico e come tale va difeso proprio perché ci consente di guardare al futuro”.

Ci ha fatto aprire gli occhi sul futuro, senza trascurare il passato, la dotta relazione di Fabio Menchetti, incentrata su come sia possibile oggi valorizzare al meglio un territorio, attraverso un buon esempio che si è concretizzato a Scansano, dove è presente il Museo dell’olivo diffuso, di cui presto vi presenteremo maggiori dettagli. L’asssessore all’agricoltura dell Provincia di Grosseto, Enzo Rossi, ha fatto da padrone di casa, introducendo i vari relatori, di cui con altri articoli approfondiremo alcune importanti novità che preferiamo non accennarvi ora proprio per riservarvi tale sorpresa, in vista di Expo 2015.

Luigi Caricato ha introdotto i lavori del convegno mettendo in risalto il valore di una buona comunicazione, fondata su aspetti positivi, in grado di edificare una visione nuova, capace di costruire prospettive future inedite rispetto alle strade già battute. “L’Italia – ha detto il direttore di Olio Officina – deve acquisire una forza propulsiva, ed essere in grado di realizzare nuovi progetti, sganciandosi così dall’aria afflitta e vittimistica che ha ssunto nel corso degli ultimi anni. Ci deve essere una filiera unita capace di muoversi con la bellezza, la sanità, la funzionalità e la possenza di un corpo solo”.

In conclusione, c’è stata la proclamazione dei vincitori da parte del capo panel, e responsabile del premio, Valeria Cittadini.

PREMIO OLIVO DELLA STREGA 2014, VENTESIMA EDIZIONE

Categoria Fruttato leggero

Primo classificato: Azienda agricola Lorenzo Orlando, Roccastrada (Grosseto)

Secondo classificato: Azienda agricola Alfiero Pellegrini, Sassi Bianchi, Istia d’Ombrone (Grosseto)

Terzo classificato: Azienda agricola Villino e Tesorino, Valpiana, Massa Marittima (Grosseto)

Categoria Fruttato medio

Primo classificato: Azienda agricola Adamo Piccino, Olio di Nonno Adamo – Dop Seggiano, Seggiano (Grosseto)

Secondo classificato: Azienda agricola Marco Benvenuti, da agricoltura biologica, Magliano in Toscana (Grosseto)

Terzo classificato: Società agricola Podere del Vescovo, Olivastra da agricoltura biologica, Montenero d’Orcia (Grosseto)

Categoria Fruttato intenso

Primo classificato: La Poderina Toscana, Riserva biologica Berselli, Oro Dop Seggiano, Montegiovi (Grosseto)

Secondo classificato: Leonardo Sallustri, Poggi del Sasso, monocultivar Frantoio da agricoltura biologica, Cinigiano (Grosseto)

Terzo classificato: Azienda agricola Sandro Galloni, Igp Toscano, Montenero d’Orcia, Castel Piano (Grosseto)

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