Le importazioni di oli da olive in Brasile nei dati Coi
A farla da padrone è l’Europa. Tra tutti i Paesi produttori vince, anche per via del forte legame culturale che lega i due Paesi, il Portogallo, da cui provengono appunto il 59% delle importazioni
Le importazioni brasiliane di olio d’oliva e olio di sansa di oliva sono aumentate del 28% nel corso della campagna 2017/18, raggiungendo 76 816,6 tonnellate rispetto alla campagna precedente e superando i volumi medi degli ultimi quattro anni di raccolto.
Per quanto riguarda la provenienza delle importazioni, l’82% del totale proviene dai paesi europei: il 59% dal Portogallo, il 16% dalla Spagna, il 6% dall’Italia e l’1% dalla Grecia. Il restante 18% proveniva dall’Argentina (10%), dal Cile (7%) e da altri paesi (1%).
La tabella 1 mostra le tendenze delle importazioni negli ultimi cinque anni di raccolto. Mostra come il Portogallo, il principale esportatore in Brasile, mantenga non solo la sua posizione di leader in questo mercato, sia in valore assoluto che relativo, ma rafforza anche la sua sezione del mercato rispetto alla campagna precedente.
Le importazioni sono aumentate del 5% durante il periodo indicato nella tabella 1. Il grafico 1 mostra l’andamento delle importazioni brasiliane negli ultimi 20 anni di produzione. Possiamo vedere un aumento continuo fino alla campagna 2012/13, prima di una leggera caduta legata alla crisi economica e alla svalutazione della valuta brasiliana.
Le importazioni brasiliane iniziano a salire nel 2015/16 per raggiungere il loro picco durante l’ultimo raccolto dell’anno. I movimenti mensili di questo mercato sono mostrati nella Sezione I.1.
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