Roma, agra press – “l’Italia detiene numerosi primati nel settore della produzione di olio extra vergine di oliva che sono riconosciuti e attestati in tutto il mondo”, afferma il Consorzio nazionale degli olivicoltori ricordando che “l’Italia e’ il piu’ grande paese consumatore con circa 700.000 tonnellate per anno”.
“I nostri prodotti sono ritenuti i migliori per qualita’ e sono presenti in tutti i mercati internazionali”, spiega il Cno nel sottolineare che “l’olio italiano e’ richiesto dai consumatori e sul mercato spunta un prezzo medio per chilogrammo superiore del 50% rispetto ai prodotti concorrenti spagnoli”.
“Infine, ma non meno importante, la produzione di olio italiana – rileva il consorzio – e’ estensiva, fatta in piccole e medie imprese agricole familiari, le quali seguono una tecnologia tradizionale e rispettosa dell’ambiente e del territorio”. “Il Consorzio nazionale degli olivicoltori (Cno) opera per la tutela e la crescita di questo settore, con un progetto integrato – informa un comunicato – che parte da migliaia di olivicoltori associati, per poi svilupparsi attraverso una rete di organizzazioni associative (op), cooperative di trasformazione delle olive e di imbottigliamento e consorzi per la commercializzazione che presidiano il mercato nazionale e internazionale, intrattenendo rapporti con la grande distribuzione, trader e buyer di ogni parte del mondo”.
“Il Cno ogni anno gestisce un programma di attivita’, realizzato grazie al sostegno dell’unione europea che mette al centro pochi elementi”, afferma il presidente Gennaro Sicolo che così prosegue: “per noi le stelle polari dell’attività sono il miglioramento continuo della qualità; la tracciabilità delle produzione, come strumento per garantire al consumatore l’autenticita’ dell’olio extra vergine che commercializziamo e, infine, il miglioramento della tecnica produttiva agricola – dichiara Sicolo – con un occhio di riguardo al perfezionamento delle prestazioni ambientali”.
“L’elevata reputazione per l’olio extra vergine di oliva italiano – sostiene il Cno – e’ stato di recente attestato anche da una indagine condotta dall’autorita’ statunitense per il commercio internazionale che ha riconosciuto al nostro paese uno sforzo notevole per la qualita’ e la trasparenza”. “A meta’ settembre – continua il presidente del consorzio – c’e’ stata la pubblicazione del rapporto degli Usa dal quale abbiamo tratto una maggiore spinta per proseguire gli sforzi che come cno da tempo stiamo mettendo in campo, con sacrificio, abnegazione e con risultati che crediamo debbano ancora pienamente concretizzarsi”. “Abbiamo un progetto che richiede tempo, pazienza e investimenti”, afferma Sicolo nel dirsi “persuaso che questa sia la strada giusta e piu’ in linea con gli interessi degli olivicoltori italiani”.
“Una delle leve fondamentali per sostenere le iniziative del Cno – si legge nel comunicato – e’ il programma di attivita’ che nel 2013 ha compiuto un ulteriore salto di qualita’, in termini di azioni realizzate e di aziende olivicole coinvolte. ecco i numeri piu’ significativi. per quanto riguarda la tracciabilita’, certificazione e tutela della qualita’ dell’olio d’oliva e delle olive da tavola – comunica il consorzio – sono state certificate 80 diverse filiere, le quali sono composte nel complesso da circa 3.000 aziende agricole impegnate nella produzione di olio extra vergine di oliva”.
“Le certificazioni del Cno – chiarisce il comunicato – riguardano pure lo standard brc-global standard food and safety, rev. 06, specifico in tema di sicurezza alimentare e indispensabile per accedere ai piu’ importanti mercati anglosassoni e nord europei”.
“Il Cno ha sperimentato e poi attuato su ampia scala un sistema innovativo di etichettatura dell’olio extra vergine di oliva che – spiega il cno – attraverso uno smartphone consente, inquadrando la bottiglia, di ricavare all’istante una serie di informazioni importanti in merito all’origine e alla qualita’ del prodotto”. In relazione al miglioramento dell’impatto ambientale sono circa 1.500 le aziende agricole che partecipano al progetto, con una superficie olivicola soggetta a miglioramento ambientale superiore a 3.600 ettari”, aggiunge il consorzio impegnato, in questo ambito di attivita’, nella “produzione integrata e cioe’ a basso impiego di prodotti chimici, nel recupero di piante a rischio di abbandono e nella cura e manutenzione dei muretti a secco”.
“Sul miglioramento della qualita’ delle produzioni olivicole – comunica il Cno – sono coinvolte circa 1.500 aziende agricole aventi una superficie olivicola in assistenza tecnica di circa 4.000 ettari e 48 frantoi; in tale ambito sono stati realizzati oltre 100 corsi per la formazione di assaggiatori per le analisi sensoriali dell’olio, con il coinvolgimento di piu’ di 1.000 partecipanti”. il consorzio, per chiudere la rassegna delle attivita’ svolte, ricorda inoltre “il monitoraggio del mercato con un’azione di informazione e di sensibilizzazione dei produttori, tramite bollettini, sms e relazioni”. (cl.co)
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