Terra Nuda

L’oliveto quale pozzo naturale di anidride carbonica

Coltivare olivi fa bene all’ambiente. Sì, perché sono in grado di assorbire CO₂ dall'atmosfera e di immagazzinarla in modo stabile e permanente, sia nella sua struttura perenne grazie alla sua longevità, sia nel terreno, aumentando il contenuto di materia organica attraverso pratiche agronomiche sostenibili. Proprio per questa specifica attitudine, il Consiglio oleicolo internazionale ha lanciato la fase pilota del progetto "Carbon Balance", aprendo le iscrizioni a produttori e organizzazioni olivicole

Olio Officina

L’oliveto quale pozzo naturale di anidride carbonica

Il Coi, l’acronimo con cui si fa riferimento al Consiglio Oleicolo Internazionale, ha lanciato una iniziativa molto importante. Ha infatti aperto le iscrizioni per partecipare alla fase pilota del progetto “Carbon Balance”. Si tratta di progetto internazionale pensato allo scopo di quantificare e valorizzare la capacità dell’oliveto quale pozzo naturale di anidride carbonica. L’obiettivo è trasformare tale valore in un asset economico per i produttori attraverso lo scambio di crediti di carbonio sui mercati volontari.

Intanto, cos’è e cosa fa il Coi

Per chi non si occupa di olivicoltura, è bene sapere che il Consiglio Oleicolo Internazionale è l’unica organizzazione internazionale intergovernativa dedicata all’olio d’oliva e alle olive da tavola. Una realtà molto importante, istituita nel 1959 sotto gli auspici delle Nazioni Unite con l’obiettivo di contribuire in modo decisivo allo sviluppo sostenibile del settore, promuovendo la qualità, la ricerca e il commercio internazionale dell’olio d’oliva e delle olive da tavola. Nel corso degli anni ha assunto un ruolo sempre più centrale. Non a caso i Paesi membri rappresentano oltre il 95% della produzione olivicola mondiale.

Gli olivi per l’ambiente

“Questa fase pilota è un passo fondamentale nello sviluppo di una metodologia scientifica dedicata e di strumenti specifici per il settore olivicolo che consentiranno a produttori, cooperative, ricercatori e tecnici di calcolare rigorosamente il bilancio netto del carbonio dei loro oliveti”, ha affermato il direttore esecutivo del Coi Jaime Lillo.

Il progetto si basa su una realtà ampiamente documentata: l’oliveto è in grado di assorbire CO₂ dall’atmosfera e di immagazzinarla in modo stabile e permanente, sia nella sua struttura perenne grazie alla sua longevità, sia nel terreno, aumentando il contenuto di materia organica attraverso pratiche agronomiche sostenibili. Fino a poco tempo fa, l’agricoltura era considerata esclusivamente un settore che emetteva gas serra, tuttavia, il rapporto IPCC 2023 riconosce la sua capacità di assorbire anidride carbonica, aprendo nuove opportunità finanziarie per settori come quello dell’olivicoltura.

Oliveto mondo. Una iniziativa globale

Il progetto è stato concepito con una vocazione internazionale e la sua metodologia sarà applicabile a qualsiasi oliveto del mondo, in quanto vuole essere un punto di riferimento compatibile con diversi quadri normativi, compresi quelli dell’Unione Europea, degli Stati Uniti, del Nord Africa e dell’America Latina.

La partecipazione è aperta ad agricoltori, cooperative, associazioni di categoria, università e operatori del settore. Saranno richieste informazioni di base sull’oliveto (ubicazione, superficie, varietà, gestione agronomica, ecc.) e l’utilizzo dello strumento sarà completamente gratuito. Inoltre, durante la fase pilota, i partecipanti riceveranno sessioni di formazione e assistenza tecnica virtuale.

Cosa devono fare gli olivicoltori?

La partecipazione è aperta ad agricoltori, cooperative, associazioni di categoria, università e operatori del settore e l’utilizzo dello strumento sarà completamente gratuito. Gli interessati devono solo compilare un modulo online, in cui viene chiesto loro di fornire informazioni di base sull’azienda o sul sistema agricolo che desiderano valutare. I dati raccolti e le raccomandazioni dei partecipanti durante questa fase pilota saranno utilizzati per convalidare il software e la metodologia e per perfezionarne le funzionalità prima del lancio ufficiale.

Il periodo di registrazione è aperto dal 24 aprile al 30 maggio 2025. Invitiamo tutti gli operatori del settore a compilare questo modulo per partecipare.

Successivamente, il 4 giugno, il Coi organizzerà una sessione di formazione tecnica, sia presenziale che online, per tutti i partecipanti, in cui verranno spiegate in dettaglio la metodologia e le modalità di utilizzo dello strumento di calcolo.

Durante i mesi estivi verranno analizzati i dati e i commenti raccolti nella fase pilota. A novembre, in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Olivo, il Coi presenterà i risultati del progetto pilota e pubblicherà la versione convalidata del sistema, affinché possa essere approvata dalle autorità europee e integrata negli schemi di certificazione ufficiali.

Con questo progetto, il Coi intende facilitare l’accesso universale a tutti gli olivicoltori alle opportunità finanziarie offerte dai mercati volontari del carbonio, abbassando le barriere tecniche ed economiche all’accesso, con strumenti specifici per l’olivicoltura, universalmente accessibili, gratuiti, facili da usare, e robusti, basati sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili.

Con questa iniziativa, il Coi ribadisce il suo impegno per l’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione dell’olivo come coltura strategica nella lotta ai cambiamenti climatici.

Si ringrazia per la notizia Ximena Zambrano. In apertura, un oliveto del Garda, foto Olio Officina

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