L’ultimo saluto a Maria Paola Consolini
Assaggiatrice professionista e capo panel, membro dell’Accademia nazionale dell’olivo e dell’olio, ci ha lasciati prematuramente. Resta nella memoria di quanti l’hanno conosciuta la sua vena di allegria e la naturale ironia che esprimeva sempre in un sorriso irresistibile e che non l’abbandonava mai
Ho conosciuto Paola Consolini molti anni fa, ma nemmeno tanti, quando lavorava a Trieste in una società di assicurazioni ma si era acceso il lei il sacro fuoco dell’amore per il mondo dell’olio di oliva e, come spesso accade quando entri in questo ambito, è difficile poi staccarsi: si tratta di un vero e proprio interesse che fa parte anche della sfera passionale e non solo di quella razionale.
Da Trieste, in una girandola di cambiamenti, si era trasferita a Roma, sua città natale, per poi scoprire la Sicilia, che gli è entrata nel cuore.
Il suo atteggiamento aperto, la sua attitudine a inanellare rapporti, ha portato Paola a creare un vero net di conoscenti e amici: in quasi tutti ha aperto e resa visibile la sua potente personalità.
Mai contenta di imparare, per lei si doveva andare avanti, sempre a scoprire nuove tecniche, nuovi ambiti in una ansia di raggiungere una piena soddisfazione.
Accademica dell’Accademia Nazionale dell’olivo e dell’olio, assaggiatrice professionista e capo panel, potremmo poi elencare tutte le competizioni a cui ha partecipato ( Biol, Il Magnifico, London International Competition, Il Ramoscello d’ora, Olive Istanbul solo per fare qualche esempio) e le collaborazioni con Unapol, Confragricoltura e altre associazioni di categoria; in tutto quello che ha fatto si evidenzia tutta la sua vena di allegria, ironia che si esprimeva sempre in un sorriso irresistibile, che non l’abbandonava mai nemmeno nei momenti difficili.
Abbiamo lavorato spesso insieme e nei momenti di condivisione penso di aver avuto modo di capire fino in fondo il suo essere profondo.
Amorevolmente credo di poter dire che Paola nascondesse dietro la sua sfacciata sicurezza un leggero senso di malinconia e fragilità. D’altra parte, penso che proprio questa sfaccettatura sia stata un elemento di arricchimento psichico che aiutava a creare rapporti ricchi e sinceri.
È andata via troppo presto, per tutti i sogni che probabilmente Paola aveva ancora da realizzare; purtroppo la legge della vita, porta inevitabilmente a un epilogo per ciascuno di noi e credo che Paola si sia preparata saggiamente a questo momento, circondata dalle persone care che amava.
Una Donna che ci ha lasciato molto di sé e non si potrà mai dimenticare!
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