Terra Nuda

Olio Dante e società finanziaria del Mipaaf, presentato aumento di capitale di 15 milioni di euro

Il ministro Maurizio Martina, l’amministratore dell’Istituto di sviluppo agroalimentare Enrico Corali, e il patron di Olio Dante Biagio Mataluni, hanno presentato l’accordo di investimento tra la finanziaria del Mipaaf e la Oleificio Mataluni

Agra Press

Olio Dante e società finanziaria del Mipaaf, presentato aumento di capitale di 15 milioni di euro

Roma – Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, l’amministratore unico di Isa Spa Enrico Corali e il presidente di Oleifici Mataluni Biagio Mataluni hanno presentato oggi al Mipaaf un accordo di investimento tra l’istituto di sviluppo agroalimentare (Isa), societa’ finanziaria del Mipaaf, e Oleifici Mataluni-Olio Dante Spa.

L’accordo era già stato annunciato a inizio agosto, dopo che la commissione europea aveva dato il nulla osta all’operazione. “Questa intesa – ha detto Martina – racconta meglio di mille parole il senso profondo del lavoro che vogliamo fare da questo ministero” nell’ottica di “incrociare sempre di più il mondo della produzione con quello della trasformazione”.

Il ministro ha evidenziato la necessità di un “salto di qualità nel rapporto tra questi due settori” e di una “maggiore capacità di cooperazione e di fare squadra, anche tra soggetti pubblici e privati”. “Questa firma è paradigmatica più di molte altre cose delle opportunità che abbiamo davanti” e il fatto che si tratti di una “esperienza imprenditoriale del Mezzogiorno da’ ancora più significato a questa storia”, ha aggiunto.

“Questo è solo il primo atto completo di un lavoro che vogliamo assolutamente irrobustire, anche dai prossimi mesi”, per “dire chiaramente che c’è la possibilità di lavorare su alcune strumentazioni che si affiancano alle imprese, aiutandole a cogliere nuove opportunità e a fare il salto di qualità”, ha rimarcato Martina, annunciando la presentazione “entro la fine dell’anno” di un “piano organico di interventi” per “far vedere cosa siamo in grado di offrire al sistema agricolo italiano”, utilizzando le “leve che abbiamo oggi a disposizione” a livello di investimento pubblico e per “dimostrare che se si vuole si può”.

“Stiamo ragionando su leve che possono in due o tre anni irrobustire lo scheletro della media impresa agroalimentare italiana per farla diventare una piattaforma di riferimento per l’intero sistema”, ha continuato Martina, sottolineando che “è da qui che bisogna partire”.

I dettagli dell’accordo e la logica dell’operazione industriale sono stati poi affrontati nel dettaglio da Coralli, il quale ha spiegato che l’Isa “interviene in aiuto del mondo agroindustriale con due tipi di intervento: tramite prestiti a tassi agevolati e con interventi sul capitale”, come in questo caso.

Con l’Oleificio Mataluni l’Istituto “è intervenuto con un aumento di capitale di 15 milioni di euro” a condizioni di mercato pari al 20% del capitale e un rendimento annuo compreso tra un minimo del 4,25% e un massimo dell’8,50%, ha precisato, osservando che si tratta di un “ingresso sul capitale che ha tutte le caratteristiche del prestito”.

Lo scopo dell’iniziativa è “sviluppare le vendite di olio italiano sia in italia che all’estero” e di “incrementare il fatturato di circa 100 milioni l’anno, derivanti per il 90% dall’export, principalmente verso gli Usa”, ha continuato il dirigente dell’Isa.

Nell’azienda – ha spiegato Mataluni – “è stato fatto prima un lavoro dall’interno, per riorganizzare l’assetto e l’impianto societario e farlo poi dialogare con l’Isa, che ha saputo leggerne le peculiarità”.

“Avere la partecipazione di un fondo istituzionale che al 20% investe a condizioni di mercato, migliorando le performance dell’azienda e preparandola ad affrontare eventuali partnership internazionali per facilitare percorsi di sviluppo è un grande risultato, che ci ha portato e ci porterà sempre di più a collegare il mondo agricolo con quello industriale”, ha asserito.

Il nostro è un “progetto internazionale per fare investimenti e attenzionare il consumatore, mettendolo in condizione di affezionarsi alla nostra qualità”, ha aggiunto Mataluni.

“Noi valorizziamo un brand italiano per far in modo che il nostro prodotto 100% italiano venga apprezzato nel mondo”, ha concluso. Alla presentazione dell’intesa, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il capo di gabinetto del Mipaaf Ferdinando Ferrara, il capo della segreteria del Ministro Angelo Zucchi e il direttore generale dell’Isa Walter Bellantonio, è intervenuta anche la deputata del PD Colomba Mongiello che ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto, grazie al quale – ha sottolineato – “viene valorizzato l’olio italiano di qualità”.

“Oggi mettiamo allo stesso tavolo la produzione agricola e la trasformazione industriale”, ha fatto notare Mongiello, evidenziando che “grazie all’intervento istituzionale dell’Isa, che ci consente di farci conoscere su mercati internazionali, oggi dimostriamo che il nostro olio è buono, fa bene e lo sappiamo vendere”.

“Abbiamo perso troppi marchi storici che non parlano più italiano” e bisogna tutelare e promuovere quelli che ci sono rimasti, ha aggiunto la deputata. (ab)

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