Terra Nuda

Olio superpolifenolico

La qualità dell’oliva è il risultato di un benessere globale delle piante nell’ambiente circostante. Lo sostengono i giovani di Abitare i Paduli, alla loro quarta olivagione consecutiva. Quest’anno, tra l’altro, hanno prodotto un extra vergine superbo, rigorosamente made in Salento: superpolifenolico, ma anche polifonico. E’ un coro a più voci. Ed è stata – dicono – un’esperienza esaltante. A dimostrazione di come si possa dare il buon esempio, costruendo buone novelle

L. C.

Olio superpolifenolico

Loro la chiamano “avventura”, ed effettivamente lo è. Iniziarono quattro anni fa, mi coinvolsero e ne rimasi sorpreso e affascinato. Convinto che sarebbero andati nella direzione giusta. Sono giovani positivi, che sanno costruire. Non a caso, sono riuniti intorno al progetto Abitare i Paduli, un parco agricolo multifunzionale da vistare in qualsiasi periodo dell’anno, perché c’è sempre chi vi accoglie, anche le creature fantastiche dei Paduli. Non mancano mai le sorprese, questo è garantito.

Sono giovani pieni di erngie positive, propulsive, sono anche artisti nel senso pieno del termine. Perché non si occupano solo di agricoltura, ma praticano altri limguaggi e li fondono sapientemente. Le loro operazioni rurali sono impresse non solo nei loro sguardi, ma si possono contemplare, come nel caso della ricca galleria fotografica con cui salutano ogni tappa agricola.

VHS, per esempio, raccoglie la creatività di Alberto Caroppo e Francesco Buccarelli e ogni immagine è un quadro che racconta ora la raccolta delle olive, ora altre pratuche agricole, ora altre attività, soprattutto culturali legate ai paduli e alle tante associazioni che vi ruotano attorno, a partire da LUA, laboratorio Urbano Aperto, di cui i lettori di Olio Officina Magazine già conoscono nei dettagli.

“Il momento della raccolta – sostengono i giovani di Abitare i Paduli e del progetto Lampa! – ha sempre portato con sé emozioni forti, con lo stress del lavoro fisico combattuto dalla goliardia del gruppo, tra pranzi consumati all’ombra di alberi generosi e il ritmo del lavoro scandito dalla luce del sole. Dopo un mesetto di lavoro, le lunghe attese di fronte al piccolo frantoio e il tempo passato per far decantare l’olio per il filtraggio, aspettavamo con grande curiosità le analisi chimico-fisiche, che ci sono state recapitate alla vigilia di Natale. È stato un gran bel regalo – ammettono –, che ci conferma quello che, in fondo, intuivamo già. Ci conferma l’altissima qualità dell’olio Terre dei Paduli che anche quest’anno merita, a buon diritto, l’appellativo di superpolifenolico”.

Tutto ciò anche per dire che è inutile, e oltremodo offensivo, ricondurre in salento solo al fenomeno Xylella, chi accentua le attenzioni su questo batterio non vuole il bene di un territorio che è scattante e operativo, ricco di stimoli e di proposte contionue, che lavora senza sosta èper innovare senza scartare il valore e l’insegnamento del passato.

Tutto ciò significa – spiegano i giovani di Abitare i Paduli – che il frutto del loro lavoro “non è solamente un alto valore sociale, perché prodotto dal recupero di oliveti in stato di abbandono, frutto di un ragionamento sulla funzione economica del micro-fondo agricolo e esempio di un ritorno all’agricoltura ragionato e consapevole”. E precisano, con orgoglio: “Non solo il nostro olio ha un alto valore ambientale, perché la sua produzione è rispettosa degli alberi e dell’ecosistema, che si arricchisce della biodiversità nei campi e che tiene conto della salute del suolo. L’extra vergine Terre dei Paduli ha anche un valore qualitativo, perché il periodo di raccolta, le attenzioni avute durante la produzione, la molitura a freddo entro le dodici ore, l’assenza di acqua aggiunta nella pasta ci hanno consegnato un prodotto eccezionale, certificato anche quest’anno dall’istituto Chemiservice di Monopoli”.

Capite cosa significa introdurre una forza giovane in un contesto che solo all’apparenza appare vecchio? C’è un fiume in piena di vitalità. “Quattro anni di Lampa! ci hanno portato a studiare tanto – aggiungono i giovani dei Paduli, e non li citiamo perché sono tanti e bravi, un autentico colletivvo, come lo sono per esempio gli scrittori che fanno capo al nome di Wu Ming, sì, perché anche in questo caso, dietro al Parco Paduli c’è una ricca umanità di buone speranze che si stanno traducendo in realtà concreta, e non solo a parole, Quattro anni di Lampa!, un progetto di cui abbiamo più volte scritto, li ha portati continuamente a studiare e a confrontarsi. “Abbiamo – dicono – sperimentato su noi stessi, cercando di imparare quanto sia importante il come si facciano le cose”. Si sono affidati con un nuovo approccio al lavoro dei campi, “lavorando quasi quotidianamente con l’ecologo Luigi Toma, che porta avanti un modello sostenibile, per cui la qualità dell’oliva è il risultato di un benessere globale delle piante nell’ambiente circostante.
Abbiamo raccolto per un mese, imparando a usare gli abbacchiatori e a spostare le reti, toccando le olive invaiate e turgide poco prima che sprigionassero i loro profumi nella gramola, in attesa delle prime gocce di olio. Adesso raccontiamo quanto sia buono, prodotto con il sorriso sotto il sole tiepido di novembre e siamo ben felici di farlo degustare, con il suo sapore intenso e la sua carica di polifenoli”.

La foto di apertura e la galleria fotografica è a firma VHS, ovvero Alberto Caroppo e Francesco Buccarelli.

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