Sono tempi difficili, i prezzi aumentano. Si cerca di contrastare l’ondata dei rincari
Soprattutto un bene essenziale come il pane non può diventare un bene di lusso. Gli aumenti sulle materie prime sono purtroppo reali, ma l'Aibi, l’Associazione Italiana Bakery Ingredients, sta cercando di gestire al meglio il settore pur di mantenere in equilibrio costi, produzione e qualità. Le proposte di Confindustria per alleggerire bollette e transizione ecologica vanno nella direzione giusta
Mangiare pane non diventerà un lusso, ma il problema dei rincari esiste ed è impossibile ignorarlo. Lo sottolinea Aibi, l’Associazione Italia Bakery Ingredients aderente ad Assitol, preoccupata dall’incremento costante degli ingredienti per la panificazione. “Gli aumenti delle materie prime e dei carburanti, purtroppo, sono una realtà – afferma Giovanni Bizzarri, presidente di Aibi –. Basta guardare gli indici Fao degli ultimi mesi per comprendere che il pane ed i prodotti da forno, giocoforza, sono le prime ‘vittime’ di questa ondata di rincari”.
Secondo le rilevazioni dell’organizzazione internazionale, nell’ultimo anno i prezzi dei prodotti alimentari hanno subito un incremento del 33%. Per le materie prime della panificazione va anche peggio: il grano ha registrato un incremento del 41%, lo zucchero del 50%, mentre gli oli vegetali sono lievitati del 60%. Lo stesso melasso da zucchero, materia base per il lievito, ha visto triplicare il suo costo. Ad influenzare negativamente le quotazioni delle commodities alimentari, il complicato andamento meteorologico dell’ultimo anno, che ha registrato pesanti gelate in Russia, il più importante produttore di grano, il caldo fuori noma e gli incendi in Canada, altro importante fornitore di cereali, e la siccità in India e Brasile, massimi produttori di zucchero. Questo complesso di episodi estremi ha causato il calo delle produzioni ed acuito ancora di più le difficoltà di approvvigionamento, legate alla ripresa tumultuosa dell’economia negli ultimi mesi. A questo quadro, si aggiunge l’aumento dell’energia, una delle variabili più importanti che pesano sul settore del pane.
Sui prodotti da forno, si fanno sentire anche gli aumenti di alluminio e carta, soprattutto ora che il packaging sta virando verso soluzioni più sostenibili. “Abbiamo già notizie di aumenti, seppure contenuti, per alcune tipologie di pane ed in alcune aree del Paese – commenta Bizzarri -. La tensione sui mercati delle materie di origine agricola durerà almeno fino agli inizi del prossimo anno e, nel frattempo, gli aumenti delle materie prime si scaricheranno sui prezzi agli operatori i quali, prima o poi, saranno costretti a rivedere i listini”. Tuttavia, anche in questa tempesta, le imprese reagiscono con vigore. “Le aziende dei semilavorati della panificazione, pizzeria e pasticceria – sottolinea il presidente -, che Aibi rappresenta, sono impegnate a mantenere in equilibrio costi, produzione e qualità, consapevoli che il pane è l’alimento base della nostra dieta quotidiana e che la nostra filiera ha un ruolo sociale”.
Contro l’ondata di rincari, però, non si può agire da soli. Ecco perché Aibi rilancia le proposte delineate di recente da Confindustria su bollette energetiche e transizione ecologica, come il Fondo per la decarbonizzazione e le agevolazioni fiscali per le imprese energivore, allo scopo di alleggerire il carico fiscale sulle aziende. “Tutte misure che vanno nella giusta direzione – osserva il presidente – e che possono aiutare l’attività delle nostre imprese”.
Aibi ribadisce inoltre la volontà di collaborare con tutta la filiera del pane. “Lavoriamo da sempre al fianco dei panificatori – ricorda il presidenza dell’Associazione – anche in questa fase, intendiamo dialogare con i nostri interlocutori storici per individuare soluzioni che mettano in sicurezza il settore ed evitare una crisi dei consumi sotto Natale, il periodo più importante dell’anno per le nostre aziende”.
Foto in apertura di Olio Officina©
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