Nota stampa di Confagricoltura Sicilia. Le sanse, a causa dell’elevato contenuto organico e di sostanza grassa vegetale, sono un inquinanti e pertanto devono essere opportunamente smaltite. Il progetto Ecodens (Ecostabilizzazione delle sanse mediante densificazione), finanziato con la misura 124 del PSR Sicilia 2007 – 2013 (Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie) si è posto l’obiettivo di trasformare il problema dello smaltimento di questi residui di lavorazione in una opportunità di innovazione e crescita della competitività delle imprese agricole siciliane.
E’ stato quindi dimostrato come le sanse possano essere vantaggiosamente trasformate in un biocombustibile stabile e perfettamente eco-compatibile: il pellet ottenuto miscelandole con un trinciato di potature si è dimostrato una straordinaria fonte di energia rinnovabile.
Inoltre dall’utilizzo di questo particolare pellet si generano delle “bioceneri” stabili, ricche di potassio e sali minerali che, utilizzate come ammendante perfettamente eco-compatibile, producono importanti benefici economici ed ambientali per la concimazione dei terreni nelle aziende ortofrutticole.
Tutti i vantaggi economici e ambientali del processo di co-densificazione delle sanse e dei residui di potatura, le richieste energetiche e le possibilità di sviluppo nel comporto agricolo, sono stati presentati nel corso del convegno tenutosi presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo.
Le relazioni tecniche sono state svolte dal Dott. Agr.Rappa della Saber Technology SRL che ha parlato della raccolta meccanizzata delle biomasse; dall’Ing. Volpe della Saber Technology SRL che ha affrontato le caratteristiche fisiche di un agri-pellet da co-densificazione delle sanse; dall’Ing. Pani, sempre della Saber Technology SRL, che ha invece descritto i particolari di realizzazione di una caldaia ad agri-pellet per piccole e medie aziende lattiero-casearie; dal Dott. Genna del Consorzio per il Rischio Biologico in Agricoltura (Co.Ri.Bi.A.) che ha illustrato i vantaggi delle ceneri di agri-pellet per la concimazione.
Altri contributi di carattere più generale sono stati forniti dal Dott. La Rosa, della CGIL Sicilia, che ha posto l’accento sulle politiche per la valorizzazione energetica delle biomasse; dall’Ing. Stoppiello del Centro Ricerche ENEA di Saluggia, che ha riferito delle esperienze nel campo della combustione delle biomasse a fini energetici; dal Prof. Toscano, responsabile del Laboratorio Biomasse dell’Università Politecnica delle Marche, che ha affrontato le problematiche della struttura e delle soluzioni tecnologiche per la filiera dell’agri-pellet; dal Dott. Coaloa del Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA) che ha focalizzato le esperienze nazionali sulla valorizzazione energetica delle biomasse da colture dedicate; dall’Ing. Guercio della Turboden – Mitsubishi Heavy Industries, LTD – che ha infine illustrato la moderna impiantistica per la produzione di energia elettrica da biomasse nel settore agro-industriale.
I residui della potatura che le aziende si trovano costrette a raccogliere o trinciare direttamente nel terreno a causa dei divieti imposti per la loro bruciatura, sono molto presenti in Sicilia, con i quasi 400 mila ettari coltivati a colture arboree (vite, olivo, agrumi, etc.). Anche la sansa, residuo del processo di molitura delle olive, è molto diffusa con una produzione di circa 200 mila tonnellate annue.
Per queste ragioni, in apertura dei lavori, il Prof. Dugo dell’Università di Messina, Presidente del Co.Ri.Bi.A., una degli organismi che insieme alla Saber Technology, alla Confagricoltura di Palermo ed alla Facoltà di Ingegneria, ha sviluppato il Progetto Ecodens, ha evidenziato che esistono già ampi margini di fattibilità nella provincia di Trapani.
Per il Prof. Zuccarello, del Dipartimento DICGIM dell’Università degli Studi di Palermo e responsabile scientifico del progetto, lo sviluppo di tali virtuosi sistemi di valorizzazione energetica delle biomasse potrà essere fortemente promosso da una incentivazione, più interessante di quella attuale, della produzione di energia elettrica da biomasse. “Se la incentivazione del fotovoltaico – ha ricordato Zuccarello – in passato certamente efficace in termini quantitativi, non ha portato allo sviluppo di una vera e propria filiera italiana del solare, la stessa cosa non si può temere per le biomasse, essendo queste per loro stessa natura strettamente legate al territorio. Lo sviluppo dello sfruttamento delle biomasse in termini di energia termica ed in termini di energia elettrica, risulta pertanto auspicabile per un razionale ed efficace moderno sviluppo del settore agricolo.”
Il Presidente Pottino della Confagricoltura di Palermo ha infine dichiarato che l’organizzazione di imprenditori agricoli ormai da tempo è consapevole come le biomasse rappresentino un’importante fonte energetica rinnovabile e che inoltre la possibilità di convertire gli scarti di potatura, oggi assimilati per molti aspetti a “rifiuti speciali” con tutto quello che ne comporta in termini di smaltimento, diviene una interessante opportunità economica.
“In questo senso – ha aggiunto Pottino – risultano particolarmente indicative le considerazioni riguardanti le distanze da ricoprire per l’approvvigionamento della materia prima, che, in ogni caso, devono tenere conto dell’ubicazione degli opifici oleari. La Confagricoltura, attenta al consolidamento dei contratti di rete, ritiene che una interazione nell’ambito di questo innovativo processo possa sicuramente rispondere ai requisiti di una valorizzazione economica di tutto ciò che riguarda il territorio.”
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui
Commenta la notizia
Devi essere connesso per inviare un commento.