Terra Nuda

Cosa sono i biostimolanti? Il lasciapassare per una rivoluzione verde in Europa

Entro il 2018 atteso il nuovo regolamento CE sugli innovativi attivatori di metabolismo delle piante che suscitano l’interesse del mondo per produrre colture più sane e resistenti agli stress

Olio Officina

Nota stampa L’Informatore Agrario. I biostimolanti – la nuova alternativa per un’agricoltura sostenibile e a limitato impiego di agrofarmaci e concimi – sono al centro della revisione al Regolamento per i fertilizzanti (Reg. 2003/2003) contenuto nel pacchetto di misure della Commissione Europea sull’economia circolare che si prevede sarà sottoposto a febbraio 2016 al Parlamento Europeo, volto a normarne la commercializzazione a livello europeo entro il 2018. Al riguardo, Giuseppe Natale, presidente di EBIC (Associazione europea che riunisce le industrie produttrici dei biostimolanti) ha affermato che “ci sono moltissimi potenziali di crescita a livello industriale per i biostimolanti, uno sviluppo che contribuirà a un concreto sviluppo dell’economia circolare”.

Un ulteriore passo avanti per le sostanze e i microrganismi che oggi vengono guardati con favore dalla scienza e dagli agricoltori in quanto permettono di stimolare in modo naturale la crescita delle piante, incrementare la tolleranza a stress ambientali e migliorare l’efficienza d’uso delle risorse naturali. Si tratta in particolare di composti umici, estratti di alghe, aminoacidi di origine animale e vegetale, chitina e chitosani, fosfati, complessi organo-minerali, ma anche lieviti e batteri di diverse specie che fungono da “attivatori del metabolismo” delle piante e delle colture e che presentano il vantaggio di limitati dosaggi rispetto ai normali nutrienti.

Considerati importanti attori di una rivoluzione verde volta a produrre cibo più sano e in maggiori quantità con minore impatto sull’ambiente sono sempre più utilizzati nella produzione agricola mondiale perché in grado di aumentare il vigore, la produttività, la qualità e la conservazione dei raccolti. In particolare, il mercato dei biostimolanti sta registrando uno spiccato sviluppo soprattutto in Italia, Francia e Spagna, con un tasso annuo di crescita del 15%. E cresce il numero di aziende interessate a comprendere i meccanismi d’azione dei biostimolanti sulle colture.

Di fatto la possibilità di individuare quelle molecole o frazioni del prodotto con attività biologiche, come pure di chiarire i loro meccanismi d’azione, apre importanti possibilità di difesa commerciale del prodotto, di ottimizzazione della sua produzione e di miglioramento delle strategie d’uso in campo. Una sfida non facile, dal momento che i biostimolanti agiscono attraverso meccanismi differenti ma complementari sia rispetto ai fertilizzanti sia ai prodotti fitosanitari, e che differenti processi concorrono, in modo sinergico, a determinare la risposta delle colture.

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