Terra Nuda

Covid 19, il ministro Bellanova pensa di utilizzare 50 milioni di euro a favore delle filiere alimentari ma esclude l’olio extra vergine di oliva

Per i formaggi ben 14,5 milioni di euro, 9 milioni per i prosciutti crudi, 4 per i salumi, 2,5 per i succhi di frutta, 8 per i preparati ortofrutticoli trasformati - zuppa, minestrone, conserve, 10 milioni invece per carne in scatola e 2 milioni di euro infine per gli omogeneizzati di carne di agnelli

Olio Officina

Covid 19, il ministro Bellanova pensa di utilizzare 50 milioni di euro a favore delle filiere alimentari ma esclude l’olio extra vergine di oliva

In tempi di Covid-19 si fa quel che si può. Andare incontro agli indigenti è sempre un’operazione fondamentale, come pure aiutare le filiere alimentari, supportandole con denaro vivo. Ecco allora la proposta di impiegare i 50 milioni di euro del fondo indigenti, in modo da assicurare il cibo ai bisognosi.

“Con il decreto Cura Italia abbiamo incrementato di 50 milioni di euro il fondo per l’assistenza alimentare agli indigenti”ha dichiarato il ministro Bellanova. “In pochi giorni – ha proseguito – come Amministrazione abbiamo sviluppato una proposta che è stata ufficializzata al Tavolo competente e mi auguro che gli enti caritativi e tutti i componenti possano apprezzare le scelte fatte”.

“Il paniere di prodotti – precisa il Ministro – è variegato” e si punta “a garantire non solo l’italianità delle forniture, ma anche un impatto sulla riduzione degli sprechi alimentari legati al contenimento del virus”.

Per il Ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova si tratta di utilizzare i 50 milioni di euro stanziati dal decreto Cura Italia, e si propone di ripartirlo nel seguente modo:

1. formaggi DOP per 14,5 milioni di euro;

2. prosciutti crudi DOP per 9 milioni di euro e salumi dop e igp per 4 milioni di euro;

3. succhi di frutta 100% italiani: 2,5 milioni di euro;

4. preparati ortofrutticoli trasformati italiani – zuppa, minestrone, conserve – per 8 milioni di euro;

5. carne in scatola da bovini nati, allevati e macellati in Italia per 10 milioni di euro;

6. omogeneizzati di carne di agnelli nati, allevati e macellati in Italia per 2 milioni di euro.

Restano fuori diversi altri alimenti, e in particolare l’olio extra vergine di oliva, proprio il prodotto di un settore che più di altri necessita di sostegni. Inoltre, va precisato che lo scopo di tale operazione, al di là delle buone intenzioni, non è tanto il bisognoso, ai quali farebbe più comodo il denaro vivo, quanto le filiere alimentari, anche se l’occasione viene in questo caso determinata da necessità contingenti.

“Gli operatori che partecipano alle gare per la fornitura – precisa la nota diffusa dal dicastero agricolo – si dovranno impegnare all’acquisto di prodotti provenienti dalle regioni italiane maggiormente colpite dalla emergenza COVID-19 e nei periodi maggiormente a rischio spreco”.​

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