Terra Nuda

Elia Fiorillo: occorre una seria campagna di controinformazione che assicuri i consumatori americani sulla bontà dell’olio italiano

E' preoccupante - ha dichiarato il coordinatore del settore olivicolo dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, nonché presidente del Ceq - la presa di posizione della sottocommissione agricoltura della commissione bilancio della Camera dei rappresentanti di Washington nell'aver manifestato preoccupazione per le notizie che invariabilmente danno conto di olio d'oliva adulterato ed etichettato in maniera fraudolenta importato negli Stati Uniti e venduto ai consumatori americani

Olio Officina

Elia Fiorillo: occorre una seria campagna di controinformazione che assicuri i consumatori americani sulla bontà dell’olio italiano

“E’ di questi giorni la notizia, giustamente pubblicizzata dal nostro ministro delle Politiche Agricole, in merito ai tanti e scrupolosi controlli che i nostri prodotti alimentari subiscono, specificatamente quelli esportati all’estero”, è quanto afferma in una nota per la stampa Elia Fiorillo, il coordinatore del settore olivicolo dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, nonché presidente del CEQ.

Per Elia Fiorillo è “preoccupante la presa di posizione della sottocommissione agricoltura della commissione bilancio della Camera dei rappresentanti di Washington che, nell’esprimere il suo parere sugli stanziamenti destinati all’agricoltura, per il 2017, ha tra l’altro manifestato la propria preoccupazione per le notizie che invariabilmente danno conto di olio d’oliva adulterato ed etichettato in maniera fraudolenta importato negli Stati Uniti e venduto ai consumatori americani“.

L’esponente dell’ACI ricorda inoltre le quattordici vignette diffamatorie pubblicate qualche tempo fa sul Times dal titolo: “Extra virgin suicide – The adulteration of italian olive oil”. Le vignette, molto efficaci e ben disegnate, mostravano un’Italia vocata a delinquere nel campo dell’olio d’oliva. L’idea-immagine che ne usciva fuori era di un popolo di truffatori, gli italiani. “Il 69 per cento dell’olio proveniente dall’Italia – e destinato agli Stati Uniti – eÌ tagliato e adulterato nel porto di Napoli. Enti preposti al controllo – come i Corpi Speciali dell’Arma dei Carabinieri – incapaci di fare quello per cui sono addestrati, ovvero contrastare le frodi. Istituzioni politiche conniventi che con la loro influenza impediscono che i truffatori siano indagati per legge”.

“Quelle ed altre falsità pubblicate anche recentemente dalla stampa americana – conclude Elia Fiorillo – non possono lasciare indifferenti tutto il comparto olivicolo-oleario e, proprio per le dichiarazioni fatte ultimamente dal ministro Martina, c’è bisogno di una seria campagna di controinformazione che assicuri i consumatori americani sulla bontà del vero made in Italy”.

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia