Anche in tempi di emergenza, con un Paese in ginocchio per via della diffusione del Covid-19, i tre segretari generali dei sindacati italiani – Rota per Fai Cisl, Galli per Flai Cgil, e Mantegazza per Uila Uil – hanno espresso grande contrarietà all’introduzione dei voucher in agricoltura. Per essere più incisivi in questa posizione che noi di Olio Officina giudichiamo anacronistica e contro gli stessi lavoratori – i rappresentanti sindacali hanno scritto una lettera al Presidente della Camera Roberto Fico, per chiedere un intervento al riguardo.
“Il lavoro stagionale – hanno scritto i segretari delle tre sigle sindacali – è una caratteristica strutturale del settore agricolo e quindi non deve essere considerato lavoro occasionale. I lavoratori stagionali in agricoltura hanno un contratto che ne disciplina diritti, salario, orario di lavoro e possono essere assunti per il tempo necessario alle stagioni di raccolta, anche per una sola giornata di lavoro. Pertanto il CCNL degli operari agricoli e florovivaisti e i CPL, contratti provinciali di lavoro, offrono tutti gli strumenti necessari anche per venire incontro alle esigenze di flessibilità delle aziende. Pagare gli operai agricoli a tempo determinato con i voucher vuol dire destrutturare il lavoro agricolo e di fatto cancellare il contratto di lavoro e il suo valore, nonché garantire una facile e pronta copertura a chi vuole continuare a pagare il lavoro nero, problema che purtroppo già affligge il settore”.
La foto di apertura è di Olio Officina
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