Terra Nuda

Il libro della settimana: Al giardino ancora non l’ho detto, di Pia Pera

Olio Officina

Il libro della settimana: Al giardino ancora non l’ho detto, di Pia Pera

Pia Pera è una autrice di culto per molti. Ha scritto di natura, paesaggio e giardino, in vari volumi che hanno incontrato un grande successo. Tra questi citiamo L’orto di un perdigiorno, Contro il giardino, Il giardino che vorrei, per le edizioni Ponte alle Grazie; e poi Giardino & Ortoterapia (per Salani), Le vie dell’orto (per Terre di Mezzo); ma è anche autrice di due libri di narrativa, La bellezza dell’asino e Diario di Lo; ma è conosciuta e apprezzata anche per aver affrontato testi di classici russi, che lei ha curato e tradotto, come Tre racconti di Čechov (Voland), La vita dell’Arciprete Avvakum (Adelphi), Evgenij Onegin di Puškin (Marsilio). Non solo, per Salani ha tradotto Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett, di cui ha realizzato una trascrizione teatrale insieme a Lorenza Zambon. Ora, per Ponte alle Grazie è fresco di stampa Al giardino ancora non l’ho detto, un libro diverso dai precedenti, perché racconta se stessa e la malattia.

“Per molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo libro (ammette Luigi Spagnol, editore di Ponte alle Grazie), libro che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite – non posso nemmeno incominciare a spiegare l’importanza che ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale, il suo Orto di un perdigiorno – non si trovasse in condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure L’orto di un perdigiorno si chiudeva con una frase che mi è sempre sembrata un modello di vita, un obiettivo da raggiungere: «Ho la dispensa piena». Oggi questa dispensa, forse proprio grazie alla sua malattia, Pia ha trovato modo di aprircela, anzi di spalancarcela. E la scopriamo davvero piena di bellezza, di serenità, di quelle che James Herriot ha chiamato cose sagge e meravigliose, di un’altra speranza. È davvero un dono meraviglioso quello che in primo luogo Pia Pera ha fatto a se stessa e che poi, per nostra fortuna, dopo lunga riflessione ha deciso di condividere con i suoi lettori. Non posso aggiungere molto, se non raccomandare con tutto il mio cuore la lettura di un libro che, come pochi altri, ci aiuta a comprendere la straordinaria avventura di stare al mondo”.

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