Da oggi, 29 novembre, è in libreria il nuovo romanzo di Eraldo Baldini, Stirpe selvaggia, pubblicato da Einaudi Stile Libero. Di seguito, la presentazione del libro che si legge in copertina.
Amerigo è nato e cresciuto in una sorta di nostrana Macondo abitata da braccianti, boscaioli e personaggi strani, persino surreali, come ce n’erano in ogni paesino rurale e montano: un universo magico destinato a sfaldarsi sotto l’accelerazione di grandi cambiamenti.
È un ribelle e dicono sia figlio di Buffalo Bill. Forse per questo è destinato a compiere grandi imprese, o forse è solo incapace di salvarsi.
Una storia d’amore e di amicizia lunga una vita, sullo sfondo dei grandi eventi che hanno segnato la storia del secolo scorso.
San Sebastiano in Alpe, paesino dell’Appennino romagnolo, 1906.
Amerigo ha nove anni e sua madre l’ha chiamato così perché l’ha concepito in America.
Quando il Wild West Show, cioè lo spettacolo con cui il leggendaro cow-boy gira gli Usa e l’Europa, nell’aprile di quell’anno fa tappa a Ravenna, lei decide di portare il figlio a conoscere il suo famoso padre. Buffalo Bill però non accetta di incontrarli, e questo rifiuto spinge il già inquieto Amerigo a schierarsi per sempre “dalla parte degli indiani”.
Con i suoi amici e coetanei Mariano e Rachele si dipinge il viso con i segni di guerra, e scorrazzando nei boschi sogna grandi gesti. Ma la Storia divide le strade dei tre inseparabili amici, travolti dalle burrasche del Novecento: le lotte di classe, le guerre, i mutamenti da cui Amerigo, che pure ama l’avventura, piano piano si allontana, si estranea per diventare sempre più un tormentato “selvaggio” che elegge a proprio mondo i boschi e le profonde solitudini. Finché gli eventi stessi della Storia, e il pensiero degli amici, non lo richiameranno a un difficile e drammatico compito.
Con grande potenza evocativa e un respiro largo, “Stirpe selvaggia” mette in scena un protagonista struggente come un eroe romantico, eppure modernissimo. Diviso, come ognuno di noi, tra l’affermazione di sé e la rinuncia, tra la solitudine e il bisogno d’amore.
Con “Stirpe selvaggia” Eraldo Baldini, superando ogni limite di genere, ci regala pagine dense, incalzanti e struggenti. Un libro che rientra a pieno titolo nella categoria del “grande romanzo”.
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