Il settore del tabacco? All’avanguardia nei programmi di responsabilità sociale
Un incontro a Città di Castello tra gli operatori di filiera per discutere di qualità del prodotto e sicurezza dei lavoratori. Si è anche parlato di un compenso economico congruo per i produttori, non inferiore a 0,12-0,15 euro al chilogrammo, a fronte di un impegno sulla qualità
Produrre in modo responsabile è un imperativo che il settore del tabacco ha fatto proprio da più di un decennio, implementando programmi di monitoraggio, tracciabilità e miglioramento della qualità del processo oltre che del prodotto, quali l’ALP (Agricolture Labour Practices) e l’STP (Sustainable Tobacco Program).
Rispetto ad altri comparti agricoli, il settore del tabacco è stato all’avanguardia nei programmi di responsabilità sociale. L’11 giugno a Città di Castello si sono incontrati gli operatori del settore tabacco, insieme alle istituzioni regionali, su iniziativa dell’Unione italiana tabacchicoltori (Unitab).
Il tema dell’evento era “Sicurezza e lavoro nella filiera del tabacco”. È stata un’occasione per fare il punto della situazione e condividere con gli interessati obiettivi e impegni, finalizzati a garantire un’agricoltura sicura e sostenibile, ma anche una produzione in grado di garantire non solo gli standard qualitativi delle manifatture, ma anche il rispetto dei lavoratori del comparto, dell’ambiente e del territorio.
Dagli interventi si è evidenziato che arrivare a dialogare in maniera unitaria con le manifatture e gli utilizzatori finali sia la soluzione migliore per l’obiettivo.Nel dettaglio, l’Unitab si riconferma pronta a mettere in atto tutti gli elementi di innovazione legati al miglioramento della qualità, garantendo la tracciabilità di filiera del prodotto con sistemi di archiviazione dei dati e attivare un sistema integrato di analisi dei rischi aziendali, al fine di garantire la produzione di tabacco integro da sostanze estranee. Si è anche parlato di un compenso economico congruo per i produttori non inferiore a 0,12-0,15 euro al chilogrammo, a fronte di questo impegno sulla qualità. Il Presidente Unitab Oriano Gioglio ha puntualizzato che “Abbiamo dimostrato di saperci riconvertire alle necessità del mercato realizzando prodotti sempre più puliti e di qualità, in quantitativi certi e nel rispetto delle regole sul lavoro. In cambio vorremmo una copertura per queste ulteriori spese”.
Del resto lo stesso Accordo Interprofessionale Tabacco per i raccolti 2018, 2019 e 2020, stipulato a maggio aveva, tra i punti fissati, tra l’altro menzionato:
– ricercare metodi atti a limitare l’impiego di prodotti fitosanitari, a gestire meglio altri fattori di produzione, individuando e definendo buone pratiche agronomiche, (GAP) al fine di garantire la qualità dei prodotti e la salvaguardia del suolo e delle acque, a rafforzare la sicurezza sanitaria del tabacco greggio, in particolare attraverso la tracciabilità e rintracciabilità dello stesso;
– promuovere, anche in collaborazione con le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori, l’attuazione di buone pratiche di lavoro agricolo (ALP) mediante la definizione di principi e standard misurabili;
– mettere a punto metodi e strumenti per migliorare la qualità dei prodotti in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della commercializzazione.
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