Terra Nuda

Italia contemporanea: dicono riforme riforme, ma in cuor loro vogliono che tutto resti immutato

Olio Officina

Italia contemporanea: dicono riforme riforme, ma in cuor loro vogliono che tutto resti immutato

Io francamente non capisco i miei connazionali. Si lamentano fino a essere noiosi e pedanti; ma poi, quando c’è da voltare pagina, se ne stanno chiusi in se stessi, ubbidendo ai propri capi, restando inchiodati nelle posizioni delle conventicole cui fanno parte, senza il minimo coraggio di essere coerenti anche con se stessi. Si oppongono al cambiamento ma continuano a evocare riforme, anche se solo a parole, in realtà, perché nei fatti, sì, nei fatti, oltre a dimostrarsi inetti, si rivelano pure pavidi. Dicono riforme riforme, ma in cuor loro vogliono che tutto resti come sempre, immutato, tanto in Italia si tira sempre a campare, e si campa anche molto bene, tanto paga la collettività, tanto a pagare, sostanzialmente, sono come sempre le generazioni che ci seguiranno. Molti di questi miei connazionali, vocati profondamente all’ipocrisia, si sentono perfino nel giusto, e tanto sicuri di sè, da aderire ciecamente ai comandi di ogni capipopolo, intercambiabile, che si presenti loro all’orizzonte.Tutti a dire che occorre cambiare e rinnovarsi, riformare, lamentandosi sempre, in continuazione, purché si lasci tutto così com’è. Viva dunque l’Italia, e viva pure gli italiani. Ecco, l’ho scritto.

L’illustrazione è di Valerio Marini

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