Terra Nuda

L’olio d’alta quota

Si è partiti da un’idea ed è nato un movimento: Tree Dream. E ora l’approdo sugli scaffali di Peck. Si tratta del progetto Taggialto. "La grande comunicazione – dicono – non aveva mai recepito che l'olio di montagna, specie quello ottenuto da zone ai limiti stessi della fruttificazione, è meritevole di essere considerato in una categoria a sé stante"

Olio Officina

L’olio d’alta quota

Li abbiamo seguiti passo passo, pur lasciandoli soli nel loro impegno, responsabili delle proprie azioni. Da parte nostra c’è stato solo il sostegno e gli spazi utili per dar voce ai loro propositi. In più occasioni hanno avuto modo di presentare la loro idea, nell’ambito di Olio Officina Food Festival. Qui ci limitiamo a riportare tal quale un resoconto che ci hanno inviato. Troverete la voce del presidente di Tree Dream, Flavio Lenardon (espressione di Tesori della Costa), e del segretario del movimento Giuseppe Stagnitto, i quali raccontano il loro percorso a nome e per conto di chi ha aderito al loro progetto.

A partire dalla stagione olivicola 2014, Tesori della Costa permette l’uso gratuito del marchio Taggialto ai piccoli frantoiani aderenti ai principi di TreeDream, il movimento culturale fondato da Flavio Lenardon per la rinascita dell’olivicoltura d’alta quota italiana.

Sull’etichetta del nuovo Taggialto è riportato il motto: “Prodotto grazie al contributo degli aderenti ai principi di TreeDream”.

Questa decisione è conforme all’originale impostazione della nostra attività imprenditoriale: ricordiamo che il nome TAGGIALTO vuole indicare che l’olio (di olive taggiasche) è stato ottenuto da quegli oliveti ad alta quota, a rischio di abbandono per gli alti costi di coltivazione, o da oliveti recuperati proprio grazie all’avvio del nostro progetto di recupero territoriale. Onorandoci, la stampa specializzata ha definito Tesori della Costa un’impresa “con responsabilità politica”.

Il nostro messaggio di salvaguardia ambientale è giunto a oltre un milione di telespettatori.

SERVIZIO DI RAI UNO MATTINA (ore 10.38 del 14 febbraio 2014): QUI

La nostra battaglia per la differenziazione del Taggiasco d’alta quota è stata finalmente vinta!

Siamo fieri di essere stati pionieri nella differenziazione dell’olio d’alta quota, sulla via aperta da Luigi Caricato che nel 2005 scrisse e pubblicò il volume Extravergini d’alta quota.

VIDEO: QUI

Oggi, finalmente, la differenza specifica dell’olio d’alta quota è stata recepita: Giuseppe Vaccarini, presidente dell’Associazione della Sommellerie Professionale Italiana ritiene che “l’ olio d’alta quota ha un equilibrio, un’armonia che non si ritrova in nessun altro tipo d’olio d’oliva”.

VIDEO: QUI

IL PROGETTO TAGGIALTO

La nostra missione aziendale è la rinascita della coltivazione “estrema” degli olivi d’alta quota, salvando il sistema dei terrazzamenti che costituisce la salute idrogeologica del territorio.
I nostri contadini avevano letteralmente “dimenticato” il motivo stesso per cui i loro avi avevano terrazzato le montagne in zone così impervie: il motivo era l’inarrivabile qualità dell’olio che si poteva ottenere da piante cresciute in tali estreme condizioni di stress.
La grande comunicazione non aveva “mai” recepito che l’olio di montagna – specie quello ottenuto da zone ai limiti stessi della fruttificazione – è meritevole di essere considerato in una categoria a sé stante.

I punti essenziali della nostra attività sono stati i seguenti:

– ricreare una coscienza di identità comunitaria che gli olivicoltori d’alta quota avevano praticamente perduto;

– dare loro un simbolo (il TreeDream) avente un forte connotato simbolico;

– risvegliare il senso della loro dignità culturale, ridando valore agli accordi verbali e, in generale, all’oralità (“la mia parola vale”);

– pagare sensibilmente di più le olive d’alta quota: anche in presenza di una produzione iniziale molto limitata il gesto ha un forte impatto perché segna uno spartiacque con il passato (“indietro non si torna”);

– cedere gratuitamente l’utilizzo del marchio Taggialto (il nome, inventato da Flavio Lenardon, di riconosciuto impatto mediatico) ai frantoiani che aderiscono ai principi di TreeDream.

Questa operazione, da noi denominata Progetto Taggialto, ci sembra “giusta”, in quanto, secondo la definizione aristotelica di giustizia, “dà a ciascuno il suo”:

– il contadino ritrova il suo status sociale e vede valorizzato il suo lavoro (svolto in condizioni estreme) perché le olive sono finalmente pagate di più rispetto al valore di mercato delle olive del restante territorio;

– il frantoiano vede premiato il suo sforzo di mantenere un alto standard produttivo, fregiandosi di un marchio prestigioso;

– l’azienda viene premiata con i profitti della commercializzazione;

– il consumatore si arricchisce di un prodotto di cui è stato finora privato a motivo dell’irrazionale omogeneizzazione della produzione.

Inseguendo i nostri veri interessi (ovvero lo “spettro” degli interessi di quell’organismo vivente che è un’azienda) abbiamo così consapevolmente agito, operando simultaneamente su più livelli, così da catalizzare le energie di tutti.

Il neologismo SINDUZIONE vuole designare un’attività imprenditoriale che, come la nostra, si esplicita in una consapevole organizzazione di uomini, simboli e mezzi: nel nostro caso per rivitalizzare una comunità umana, ridando ad un territorio la prosperità che deriva dalla produzione e dalla vendita di un prodotto specifico.

LA “SINDUZIONE” DEL TAGGIALTO

Riportiamo un brano del Prof. Giorgio Barbaria a OlioOfficina Food Festival 2014.

VIDEO: QUI

C’è chi si sta muovendo. Da qualche anno ha dato visibilità alla produzione dell’olio extravergine di oliva d’alta quota, il movimento culturale TreeDream, rappresentato ad Olio Officina Food Festival dal Presidente, Flavio Lenardon, e dall’Ing. Giuseppe Stagnitto, Segretario.
Lo ha fatto in più direzioni: ricreando una coscienza comunitaria negli olivicoltori; inventando un simbolo che lega fortemente l’uomo e la natura; promuovendo il rispetto delle terre dell’ulivo d’alta quota e la conoscenza della cultura dell’olio [1].

Come imprenditori, poi, si sono mossi in modo alquanto originale, creando il marchio Taggialto, ceduto gratuitamente ai frantoiani locali che aderiscono ai principi ispiratori di TreeDream, e attivandosi concretamente perché la qualità di quest’olio sia riconosciuta sul piano economico. Tale «impresa con responsabilità politica» [2] ha tutti i titoli per essere stimata “intelligente” secondo la nota classificazione dei tipi umani sviluppata dall’economista Carlo Maria Cipolla, per cui “intelligente” è chi compie un’azione dalla quale ottiene un vantaggio per sé e nello stesso tempo lo procura ad altri [3].

Per esprimere in modo preciso questo concetto, la mente fervida dei fondatori di TreeDream ha partorito un neologismo: sinduzione. Il termine – formato dall’unione della preposizione greca syn (“con”, usata per il complemento di compagnia), ed il sostantivo latino ductio (“il condurre”) – intende designare un’attività imprenditoriale che si realizza mediante la sintesi originale di uomini, simboli e mezzi, allo scopo di restituire ad una comunità umana e ad un territorio la dignità e la prosperità che deriva dalla conduzione di fondi agricoli (altrimenti destinati all’abbandono) e dalla produzione e vendita dei prodotti specifici che ne derivano, come l’olio di olive taggiasche di alta quota.

[1] www.treedream.it.
[2] L. CARICATO, Un’impresa con “responsabilità politica”. Per salvare l’olivicoltura, in: www.olivomatto.it, 31
maggio 2013.
[3] C.M. CIPOLLA, Le leggi fondamentali della stupidità umana, in: Allegro ma non troppo, Bologna 1988, p. 57.

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