Terra Nuda

L’olio da olive alimento strategico nella lotta a obesità e squilibri alimentari

In occasione dei 75 anni della Fao, la nota organizzazione che fa capo all’Onu, da sempre è impegnata nella lotta alla fame, Assitol si concentra sul ruolo fondamentale dell’olio ricavato dalle olive e sullo stretto legame che questo alimento ha rispetto alla Dieta mediterranea. Così, visto che cala il numero di italiani che mangiano sano e che nel medesimo tempo si è ridotto persino il consumo di olio extra vergine, l’unica prospettiva è promuovere l’educazione a una corretta alimentazione

Olio Officina

L’olio da olive alimento strategico nella lotta a obesità e squilibri alimentari

In occasione del 75mo anniversario della Fao, Assitol mette in evidenza i benefici dell’olio d’oliva e il suo stretto legame con la Dieta mediterranea, aspetti che possono rappresentare strumenti efficaci nella guerra alla malnutrizione e nel contrasto all’obesità.L’olio d’oliva, con le sue proprietà salutistiche e il suo stretto legame con la Dieta Mediterranea, è un alimento strategico nella lotta all’obesità e agli squilibri alimentari. A evidenziarlo è Assitol, in occasione dei 75 anni della Fao, l’organizzazione Onu per la lotta alla fame, le cui celebrazioni dureranno fino all’8 novembre.Questo alimento è infatti considerato il “marker” principale dell’adesione alla Dieta mediterranea, oltre che un indice di sana alimentazione. In tal senso La ricerca scientifica ha dimostrato come l’olio sia fondamentale per la salute cardiovascolare, poiché riduce fattori di rischio quali diabete, sovrappeso e colesterolo, tutti collegati con uno stile di vita poco sano.

L’American Heart Association, l’Associazione dei cardiologi americani, una delle più importanti organizzazioni mediche esistenti, che nelle sue raccomandazioni sullo stile di vita consiglia l’adozione della Dieta mediterranea e sottolinea il ruolo primario dell’olio d’oliva.“Contro l’estremismo alimentare della nostra epoca – afferma Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva dell’Associazione -, che vede aumentare la malnutrizione da un lato, il sovrappeso dall’altro, l’olio d’oliva può fare molto. Accrescerne il consumo non soltanto in Italia, ma nel mondo significa avvicinare culture diverse alla Dieta mediterranea, il regime dietetico più salutare secondo la letteratura scientifica, di cui l’olio rappresenta uno dei pilastri, oltre che il più sostenibile”.L’importanza di questo modello alimentare, ribadito da studi europei e americani, ha trovato l’ultima conferma in un recente studio di alcuni ricercatori dell’Università di Uppsala, in Svezia, pubblicato sulla rivista Plos Medicine. La ricerca, che ha riguardato 79mila svedesi dal 1997 al 2017, collega la Dieta mediterranea con l’abbassamento del rischio di mortalità. In particolare, l’indagine ha rivelato che, ad avvantaggiarsi del cambio di dieta, sono stati soprattutto i soggetti con problemi di peso. Insomma, l’olio d’oliva allunga la vita anche a chi ha qualche chilo in più.Promuovere le proprietà benefiche dell’olio non è banale nemmeno in Italia, dove il numero di italiani che mangia mediterraneo ha subito un forte calo negli ultimi anni e persino il consumo di olio extra vergine è diminuito. Al contrario, obesità infantile e squilibri alimentari hanno registrato un forte incremento. “Per questa ragione, Assitol da tempo ha promosso l’educazione alla corretta alimentazione, – avverte Anna Cane – basata sull’esperienza di assaggio di oli diversi, in cui coinvolgere i consumatori di tutte le età: una sorta di percorso sensoriale, che farebbe molto bene alla salute, oltre che all’appetito”.Garantire una sana alimentazione è uno degli obiettivi del World Food Programme, che ha appena vinto il Nobel per la pace. “Ci auguriamo di vedere coinvolto anche il mondo dell’olio d’oliva nell’obiettivo ‘Fame zero’, che questa organizzazione persegue con forza – rilancia Anna Cane – condividendo lo stesso impegno nella sana e corretta alimentazione e a favore della sostenibilità”.

Si ringrazia per foto e notizia Silvia Cerioli

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