Terra Nuda

L’olio e la danza

Proprio così, anche l'olio da olive entra in scena in un festival internazionale di danza. Nell'ambito della tredicesima edizione, a Padova c'è un nutrito programma con spettacoli dal vivo e una ricca piattaforma di eventi. Domenica 23 ottobre, in particolare, lo spettacolo Ode all'Olio, con l'introduzione di Luigi Caricato e la partecipazione, in chiusura, del Consorzio dell'olio Dop Garda

Olio Officina

L’olio e la danza

Spettacoli dal vivo e una piattaforma di eventi culturali dall’1 ottobre al 27 novembre 2016, a Padova torna il Festival di Danza “LASCIATECI SOGNARE”, organizzato dall’associazione La Sfera Danza di Padova, con la direzione artistica di Gabriella Furlan Malvezzi. Un programma di cultura e spettacoli dal vivo (17 spettacoli, di cui numerose prime nazionali e prime regionali) per far conoscere e diffondere la danza classica e la danza contemporanea.

Tra i tanti spettacoli, segnaliamo domenica 23 ottobre alle ore 18, presso il Teatro ai Colli, in via Monte Lozzo 16 a Padova, Ode all’Olio. A precedere lo spettacolo ci sarà l’intervento a cura dello scrittore e giornalista esperto di olio Luigi Caricato, su “Energia. L’olio in movimento”, che è poi il tema portante della sesta edizione di Olio Officina Festival 2017, in programma a Milano dal 2 al 4 febbraio 2017.
A seguire al termine della performance degustazione di olio extra vergine di oliva, grazie al Consorzio di tutela dell’olio Dop Garda. A seguire lo spettacolo “ODE ALL’OLIO”, l’ultima produzione della Compagnia SANPAPIE’, sviluppata insieme al CRT, ideata e realizzata da Lara Guidetti e Marco de Meo, che presenta una ricerca tra danza, musica e immagine video, curata da Francesco Collinelli. Lo spettacolo ha appena terminato un ciclo di dodici repliche al Teatro dell’Arte di Milano. Il lavoro vive di una relazione fondamentale tra danza e video, mentre esplora i temi legati alla storia e all’immaginario dell’olio d’oliva.

ODE ALL’OLIO

Ideazione, coreografia e interpretazione Lara Guidetti e Marco De Meo
animazioni video originali Francesco Collinelli
musiche originali Marcello Gori
con estratti e rielaborazioni dall’adhān della tradizione araba, da Antoine Forqueray e Diamanda Galás
disegno luci Marco Mosca e Luca Grimaldi
costumi Giovanni Motta
editing video Andrea Bianchi
immagini originali Constantinos Thersippos Karentzos
produzione CRT Milano / Sanpapié
in collaborazione con Elektromove Visual and Performing Art
con il contributo di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Settore Spettacolo
NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello
spettacolo dal vivo lombardo – Edizione 2015.

Le prime tracce della coltivazione dell’olivo risalgono alle civiltà mesopotamica ed egizia,
dove è accertata la diffusione dell’olio nei suoi quattro fondamentali campi d’applicazione: la
gastronomia, la medicina, la cosmetica e la luce artificiale. Da allora l’olio accompagna l’uomo in ognuno di questi ambiti, un compagno millenario la cui presenza costante non è mai venuta meno. L’antico testamento eleva poi l’olio a tramite religioso tra il mondo terreno e quello divino, l’elemento tangibile in grado di rappresentare l’accadimento sacrale nella realtà profana; ancora oggi l’olio rimane il tratto distintivo comune delle tre grandi religioni monoteiste.

La natura ha creato l’olivo auto-fertile ma l’olio di per sé è assente in natura: è l’uomo a spremere il frutto dell’olivo fino a distillarne l’essenza.
L’olio nasce quindi dalla tensione umana a piegare la natura ai propri usi e alle proprie necessità: olio che nutre il corpo e lo spirito, olio da toccare, da spalmare, per scaldare, per profumare.
L’olivo e l’uomo si accompagnano da sempre: da un lato l’umanità ha eletto l’albero secolare
a proprio simbolo di pace ed eccellenza, dall’altro l’uomo ne spreme il frutto per ottenere
l’olio, sintesi di tutte le proprietà vitali generate dal processo di maturazione.
La goccia d’olio diviene metafora della fusione tra il maschile e il femminile, tra il sé medesimo e la natura, tra la materia che si trasforma da solida in liquida.
In Ode all’olio danza, video e musica si fondono per tracciare un percorso visionario intriso di umanità e a tratti pittorico, dove l’olio emerge come liquido e muto testimone dell’eterna tensione dell’uomo, essere incompleto, verso la conoscenza assoluta, la sintesi perfetta, la ricongiunzione delle parti.

Le sezioni dello spettacolo
QUADRO BIANCO | Il Fiore

I fiori dell’Ulivo possono essere di due tipi: Perfetti o Auto-fertili, in grado di auto-riprodursi
essendo in possesso sia degli organi maschili che di quelli femminili e Imperfetti Maschili in
quanto dotati anch’essi di polline. Non esistono fiori imperfetti femminili.
La particolarità dell’olivo sono i suoi Sistemi Vascolari Indipendenti che, sotto forma di cordoni,
collegano ciascuno dei rami principali alle radici corrispondenti, generando tronchi contorti e
irregolari, solcati da profondi canali che rendono scultorea la sua forma attraverso il tempo.

QUADRO VERDE | L’umano

L’essere umano può essere di due tipi: Imperfetto maschile o Imperfetto femminile.
Non esistono esseri auto-fertili o perfetti.
La particolarità dell’uomo è la tensione a spremere la natura, i suoi simili e sé stesso alla ricerca di un unità che non possiede in sé.
L’olio è il veicolo tra l’umano e il divino attraverso la storia.

QUADRO NERO | La goccia

La goccia racchiude in sé l’essenza dell’olivo, l’oro liquido che sintetizza il processo e trasforma lo stato della materia nell’unità dell’essenza, diventando segno.
La goccia essenziale che profuma, nutre, cura e illumina l’umano.

IL FESTIVAL

“Una platea affezionata e ampia, che ha superato i cinquemila spettatori, il coinvolgimento di bambini e studenti universitari, un sostegno istituzionale significativo, un programma di sicuro interesse fanno di questa iniziativa un appuntamento importante nella programmazione culturale della nostra città – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura del Comune di Padova Matteo Cavatton – L’arte è uno dei più grandi sogni creati dall’uomo, e l’arte della danza è un linguaggio di splendida complessità che parla con la poesia e la forza del movimento”.

La XIII Edizione del Festival di Danza gode del sostegno del Comune di Padova, della Regione del Veneto e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo. Inoltre vede la collaborazione ed il patrocinio dell’Università di Padova, che ha reputato meritevole e di grande qualità il cartellone proposto. Particolarmente importanti, nell’ottica di divulgazione del Festival, le collaborazioni con Progetto Giovani e il Teatro Stabile del Veneto. Inoltre grazie a Progetto Giovani per ogni evento verranno messi in palio 4 biglietti omaggio per assistere allo spettacolo. I vincitori verranno sorteggiati settimanalmente tra coloro che invieranno il modulo presente sul sito www.progettogiovani.pd.it .

“Il Festival, nella sua attuale progettualità, presenta una plurale identità – ha sottolineato Gabriella Furlan Malvezzi, direzione artistica del Festival – i grandi nomi italiani e internazionali, le giovani promesse della danza e il coinvolgimento di suggestivi luoghi storici e architettonici della città in un’ottica di valorizzazione del patrimonio storico e del turismo culturale. Un cartellone quindi che promuove l’arte coreutica con il suo alto valore e le sue indiscusse qualità artistiche, come mezzo di crescita personale e come propulsore di un indotto economico di una società proiettata verso lo sviluppo, quindi con una ricaduta molto interessante su tutto il territorio” .

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia