Terra Nuda

L’olivagione di marzo

Potrebbe apparire una eresia, ma chi conosce bene la Liguria non resterà sorpreso. Nella riviera di Ponente si raccolgono ancora le olive da destinare al frantoio per la molitura. In primavera, olive Taggiasche turgide e meravigliose. Con tanto di giornale che ne documenta giorno, mese e anno

Laura Marvaldi

L’olivagione di marzo

Quando la primavera si annuncia, nel Ponente Ligure si alternano giorni grigi a lievi ed eterei cieli azzurri con l’aria profumata e una luce trasparente: allora sì che è primavera. Così, guardando i fiori che nascono tra gli ulivi è particolarmente bello provvedere alla raccolta delle olive. So bene che per molte altre regioni olivicole questa può apparire un’eresia.. in questa stagione obbiettano l’olio è stramaturo, ebbene questo non avviene in Liguria. Basta guardarle queste turgide e meravigliose olive appena raccolte.

Diversi gli elementi che concorrono nel permetterci di raccogliere a perfetta maturazione olive taggiasche da novembre ad aprile. Il nostro clima. E’ uno dei più grandi regali che il Padre Eterno ha fatto a questa terra. Difficilmente gli inverni sono così freddi da far gelare le olive, ma rallentano la loro maturazione a seconda della loro esposizione.

Qui entra un gioco l’altro fattore determinante: l’orografia di questa terra. Le valli a pettine che dalle propaggini delle Alpi si tuffano in mare permettono di modulare la raccolta in tempi diversi.

Prima sul mare, poi a salire verso le Alpi, raccogliendo prima su di un crinale e poi sull’altro.. così sembra facile, ma il buon olivicolture ligure sa bene che deve guardare ogni giorno i suoi ulivi per decidere qual è il momento giusto.

E solo allora darà il via alla raccolta. Da qui si aprirà la giusta attenzione del frantoio, ma per oli così delicati si può solo parlare di attenzione e cura, non sono permessi errori su varietà così esasperatamente gentili… e allora in un anno come questo dove la tanta pioggia ha qualche volta interrotto la raccolta per più giorni, per una volta di più viene voglia di chiudere in cassaforte un ramo del nostro cultivar di Olive: la Taggiasca, l’ultimo elemento che permette in questa regione tale articolazione del lavoro.

Così continuando con l’antica saggezza dei nostri padri possiamo iniziare a potare i nostri ulivi, pochi giorni e la raccolta sarà terminata ed il pensiero è già proiettato al dopo.

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