Terra Nuda

La sansa di oliva come risorsa per ottenere mangimi e biocombustibile

Prende il via un progetto di up-cycling a partire da ciò che resta di buccia, polpa, nocciolo e semi dell’oliva. Ciò che impropriamente si definisce scarto, in realtà è materia prima preziosa. Attraverso un minuzioso processo di essiccazione della sansa è possibile ricavare qualcosa di utile. L’intesa tra Claudio Vignoli Group e Cobram Estates Olives porterà alla realizzazione di sei impianti produttivi in Australia

Olio Officina

La sansa di oliva come risorsa per ottenere mangimi e biocombustibile

Nella sfida verso la sostenibilità, il recupero e la trasformazione dei materiali di scarto provenienti dall’agricoltura, dalla selvicoltura e dall’industria del legno, oltre che dai rifiuti urbani, è ormai il nuovo modello di business e dischiude interessanti opportunità per gli operatori del settore.

«All’interno di quella che oggi chiamiamo economia circolare, è forse corretto parlare di “up-cycling” più ancora che di “re-cycling”: il processo controllato di trattamento degli scarti consente, infatti, di trasformarli in un nuovo prodotto capace di generare valore» spiega Claudio Vignoli, CEO e founder di Claudio Vignoli Group, società italiana di consulenza commerciale e tecnica nell’industria olearia che è appena stata scelta come capogruppo per un ambizioso progetto di up-cycling della sansa di olive.

Sansa di olive

«La sansa di olive – spiega Claudio Vignoli – è un residuo derivante dalla spremitura delle olive e consiste in bucce, noccioli e polpa pressati. Solitamente il suo smaltimento come rifiuto rappresenta un costo e un impegno notevole per il frantoio. Eppure oggi la sansa è una materia prima sempre più ricercata sia per usi industriali (come biocombustibile e mangime) sia per usi domestici (bio-pellet per caldaie e stufe). Il suo recupero e la sua trasformazione, dunque, rappresentano una grande opportunità per il produttore olivicolo»

Claudio Vignoli

Il committente del progetto di up-cycling è Cobram Estate Olives Ltd, azienda agroalimentare con forte vocazione al riciclaggio dei suoi sottoprodotti, principalmente sotto forma di fertilizzanti naturali e combustibili solidi. Nei prossimi quattro anni Cobram Estate Olives investirà circa 7 milioni di euro per l’installazione di sei impianti industriali di essiccazione per convertire gli scarti della lavorazione delle olive provenienti dagli uliveti di sua proprietà in Australia.

«Gli essiccatori industriali – spiega Claudio Vignoli, che guiderà il progetto e che vanta un’esperienza di oltre 25 anni nell’industria olearia svolgendo la sua attività in tutto il Mondo – attraverso un minuzioso processo di essiccazione della sansa permettono di ottenere un nuovo prodotto che può essere utilizzato sia come biocombustibile sia come base per la produzione di mangimi. Questi impianti oggi rappresentano un alleato indispensabile nell’agricoltura permettendo al produttore di inserirsi perfettamente nel nuovo modello di economia “circolare” generando valore dagli scarti della produzione».

Il Gruppo guidato da Claudio Vignoli affiancherà Cobram Estates Olives nell’integrazione, all’interno delle proprie attività, delle tecnologie per l’essiccazione controllata della sansa denocciolata, al fine di facilitare e migliorare l’efficienza delle suddette operazioni a valore aggiunto. Il materiale ottenuto, potrà essere convertito in biocombustibile per impianti industriali di grandi dimensioni, centrali elettriche, cementifici, o impianti domestici, ma potrà anche trovare uno sbocco nell’industria della produzione di mangimi.

«Seguiremo Cobram Estate Olives in tutte le fasi, attraverso un percorso che parte dalla selezione dei fornitori per la progettazione e realizzazione degli impianti, fino all’analisi del mercato e allo sviluppo del business» conclude il manager di Jesi.

Claudio Vignoli Group è una società italiana di consulenza commerciale e tecnica, con sede a Jesi, in provincia di Ancona, che affianca sia i produttori di olio da olive, sia quelli di macchinari per l’olivicoltura aiutandoli ad affrontare nuovi mercati e a intercettare nuovi sbocchi, individuando parallelamente i canali di vendita più adatti. Fondata nel 2007 dal suo attuale CEO e presidente, Claudio Vignoli, da 25 anni attivo nel settore della produzione di olio di oliva, l’azienda ha il proprio core business sia nella commercializzazione di olio di oliva sia nella vendita di macchinari, attrezzature, accessori specifici per l’olivicoltura e la produzione di olio, ponendosi sul mercato di riferimento come Gruppo di Interesse Economico (GIE).

Cobram Estate Olives Ltd è un’azienda da diversi anni a rifiuti zero, con forte enfasi sul riciclaggio dei suoi sottoprodotti, principalmente sotto forma di fertilizzanti naturali. Tuttavia, negli ultimi anni, con la creazione delle sue divisioni Wellness e del suo marchio Wellgrove, si è cimentata nell'”upcycling” di questi sottoprodotti non solo per riciclarli, ma anche per aumentarne notevolmente il valore. Questo processo comprende un’ampia gamma di attività, dall’estrazione di componenti di pregio — come squalene, polifenoli o fibre solubili — alla generazione di energia rinnovabile. Nell’ambito di tale processo, l’azienda inizierà a esplorare l’integrazione delle tecnologie per l’essiccazione controllata della sansa denocciolata al fine di facilitare e migliorare l’efficienza delle suddette operazioni a valore aggiunto. Cobram Estate Olives Ltd dispone di più di due milioni e mezzo di alberi in uliveti moderni e intensivi piantati su quasi 7000 ettari in Australia e in California. Tra le sue due operazioni nell’emisfero nord e sud, lavorerà più di 100 mila tonnellate di olive o l’equivalente di quasi 17.500 tonnellate di olio.

Si ringrazia per la notizia e le foto Silvia Fissore. In apertura, un impianto di essiccazione di sansa di olive

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia