Terra Nuda

Le bufale sulla Xylella

Oltre il limite del ridicolo. A seguito dell'increscioso e inopportuno articolo di Pietro Perrino intorno alla Xylella fastidiosa, pubblicato sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, rilanciamo, a beneficio di coloro che si sentono disturbati da tanta disinformazione, la lettera che due prestigiose realtà del mondo scientifico, la Società Italiana di Biologia Vegetale e la Società Italiana di Genetica Agraria hanno indirizzato a Marco Travaglio. "Siamo preoccupati dal triste proliferare di teorie antiscientifiche", si legge nel documento

Olio Officina

Le bufale sulla Xylella

Al Direttore de “Il Fatto Quotidiano”

Oggetto: risposta all’articolo di Pietro Perrino pubblicato il 17 Giugno su “Il Fatto Quotidiano”

Egregio Direttore,

Domenica 17 giugno il Vostro quotidiano ha pubblicato un esteso articolo firmato da Pietro Perrino riguardante l’epidemia di Xylella.

L’origine dell’epidemia, i suoi effetti sulle piante di ulivo e le indicazioni per limitarne il più possibile i danni e la diffusione sono stati trattati esaustivamente in numerosi articoli su riviste scientifiche, incluso un recente studio nel quali sono stati riprodotti in laboratorio i sintomi osservati negli uliveti (QUI)

I ritardi con i quali gli amministratori pubblici hanno preso in considerazione i dati forniti dagli scienziati sono stati sottolineati lo scorso anno dalla rivista Nature (numero dell’8 giugno 2017). L’Accademia dei Lincei ha eseguito un’approfondita analisi che ha incluso visite sul posto e colloqui con ricercatori e tecnici direttamente impegnati nei luoghi di diffusione dell’epidemia. A seguito di tale analisi e della letteratura disponibile è stato prodotto un documento dettagliato (QUI) che, nelle Conclusioni, riporta:

“L’agente causale della malattia è Xylella fastidiosa, una conclusione che abbiamo accettato come non più discutibile. Tutti gli isolati di Xylella all’analisi molecolare sono riconducibili a un identico genotipo: Xylella fastidiosa subsp. pauca e sequenza tipo ST53, denominato ceppo CoDiRO per distinguerlo da altri ceppi pauca. La loro omogeneità molecolare sostiene l’origine della malattia da una unica e recente fonte di infezione. I vettori della malattia sono gli insetti e le piante che dai vivai vengono trasportate in nuovi impianti olivicoli. La significatività di eventuali concause associate a un ruolo primario – o meno diretto – della Xylella, è sfortunatamente poco accertabile poiché i dati disponibili sull’effetto di una pluralità di interventi agrotecnici e di condizioni ambientali sono a dir poco scarsi. Sono, nel contesto, giustificate le risposte negative dell’ESFA alle proposte di cause infettive primarie, biotiche e abiotiche, alternative all’infezione batterica.”

Siamo a dir poco stupiti che il Vostro giornale dia ancora credito a fantasiose spiegazioni alternative, che in questo caso coinvolgono in modo sconclusionato addirittura Louis Pasteur e la fisica quantistica, molto oltre il limite del ridicolo. Siamo preoccupati dal triste proliferare di teorie antiscientifiche nel web, ma confidiamo sempre che i mezzi di comunicazione responsabili sappiano riconoscere la loro infondatezza, specie quando sconfinano nell’evidente assurdità. Dobbiamo constatare che questo non è sempre il caso. Articoli come quello pubblicato Domenica causano un enorme danno, non solo alla lotta contro questa particolare epidemia ma anche alla possibilità che cittadini si formino un’opinione su basi razionali riguardo problematiche che coinvolgono agricoltura e salute.

19 Giugno 2018

Con i migliori saluti,

Roberto Bassi, Università di Verona

Teodoro Cardi, CREA, Pontecagnano

Felice Cervone, Università di Roma

Fabio Fornara, Università di Milano

Piero Morandini, Università di Milano

Michele Morgante, Università di Udine

Pierdomenico Perata, Scuola Superiore di Sant’Anna

Mario Pezzotti, Università di Verona e Presidente SIGA

Daniele Rosellini, Università di Perugia

Andrea Schubert, Università di Torino e Presidente SIBV

Roberto Tuberosa, Università di Bologna

Ignazio Verde, CREA, Roma

Alessandro Vitale, CNR, Milano

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