Terra Nuda

Le emozioni per l’olio

Saremo matti o soltanto delusi dalle nostre vite per immergerci in apnea nell'olio? Dopo tanti anni di faticosa comunicazione sull'olio, in questi giorni si notano i risultati. Sale piene, postazioni occupate, gente in coda in attesa di partecipare al gioco dei sensi. Cronache, per parole e immagini, da “Frantoi Aperti”, in Umbri

Angela Canale

Le emozioni  per l’olio

Non sono solo i giorni delle olive, sono anche quelli della comunicazione dell’olio, dei suoi sapori e profumi, del lavoro che si sta facendo per raccogliere e molire. L’olio lo si racconta. Si spiegano le varietà. Si annusano perfino le olive, appena staccate dall’albero, anche perchè è quello il profumo che l’olio deve avere: di olive.

La tavolozza dei colori si è bloccata sui toni del verde, qualche sfumatura di giallo. Niente storie piccanti. Solo oli piccanti! Passo da una raccolta supertecnologica a microestrazioni di oli monovarietali per verificare rese e note aromatiche! Poi guardo le quotazioni della borsa dell’olio e non mi spiego tutto questo! Non ti spieghi perchè tutti collegati con facebook non facciamo altro che parlare di olive, di olivi e di oli! Saremo matti o soltanto delusi dalle nostre vite per immergerci in apnea nell’olio?

Avete sentito, arriva anche un batterio (ha nome xilella fastidiosa) a rallentare questa corsa! Gli unici che non corrono sono quelli che dovrebbero trovare una soluzione. Forse aspettano che l’epidemia si blocchi, che nel retino delle farfalle si posi, come per incanto, una coccinella ghiotta di batteri. Come farà non lo sappiamo, ma in genere le coccinelle risolvono tanti problemi, ma soprattutto portano fortuna. E adesso di fortuna ce ne è proprio bisogno!!

Dal primo novembre è scattata l’ora x per la comunicazione dell’olio. In Umbria un po’ di anni fa l’abbiamo chiamata “Frantoi Aperti”. Se aprivano le cantine, perchè allora non aprire anche i frantoi, visto che si poteva vedere l’estrazione in diretta, mentre per il vino tutto ciò non è possibile? Il processo di vinificazione richiede tempi troppo lunghi, e segreti di alchimia difficili da capire.

Avevamo intuito che l’olio aveva dei vantaggi, ma a distanza di quindici anni ancora ci portiamo dietro il complesso del fratello meno amato. Ma, finalmente, il bruco sta per diventare farfalla!

Dopo tanti anni di faticosa comunicazione sull’olio, in questi giorni, sto vivendo finalmente la festa dell’olio. I primi appuntamenti sono stati a Trevi e ad Assisi, la sala piena, tutte le postazioni occupate e fuori la fila di gente in attesa di partecipare al gioco dei sensi. Famiglie, gruppi di giovani amici alla scoperta di arte e di gusto, pensionati finalmente liberi di soffermarsi a scegliere. Sì, scegliere è il verbo che spiega meglio di tutti il senso di tutto ciò. Imparare a scegliere, capire le differenze per trovare un filo comune, quello che unisce gli oli di qualità.

Che cos’è il fruttato? A cosa è dovuto l’amaro e il piccante? Ma questo colore è normale? È la prima volta che sento il profumo dell’olio vero. L’ho ingoiato, era troppo buono! Confuse tra i neo sniffatori, tre ragazze, belle, simpatiche e curiose: Aroti, Anna e Francesca. Blogger, per la passione di comunicare tutto quello che vedono. Bisogna pur raccontare al mondo quel che si fa. Niente ha valore se rimane un segreto e niente di più azzeccato dello slogan pubblicitario di un po di anni fa: passa parola! E noi lo abbiamo fatto, attraverso immagini e semplici frasi con cui è stato raccontato tutto quello che si è visto e percepito con i propri sensi.

Arrivavano commenti e domande da tutte le parti d’Italia. Che sensazione bellissima stupire, incuriosire, affascinare e conquistare con un succo che non si beve e che è addirittura un grasso!

Non è solo la moda del momento, è un mezzo di comunicazione fatto da gente vera, che non usa slogan, che ha costi irrilevanti e che è adeguata alle dimensioni ridotte delle aziende olivicole.

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