Terra Nuda

Multe da 15 a 60mila euro per chiunque metta in atto pratiche sleali tra acquirenti e fornitori

È stata perfino aperta una specifica casella di posta elettronica per accogliere le segnalazioni. La gestione toccherà al dicastero agricolo, attraverso l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari

Olio Officina

Multe da 15 a 60mila euro per chiunque metta in atto pratiche sleali tra acquirenti e fornitori

Non ci saranno sconti, sembra essere questo l’atteggiamento delle Istituzioni. tant’è che esiste un indirizzo di posta elettronica per denunciare le pratiche sleali. Il seguente: pratichesleali@politicheagricole.it

In una nota del Ministero alle Politiche agricoli si legge che “la possibilità di inviare segnalazioni” riguarda “organizzazioni agricole, associazioni di produttori e altri soggetti aggregati”, evidentemente non i singoli soggetti, tranne che non si tratti di una dimenticanza, il che è possibile.

Il ministro Teresa Bellanova sostiene che “la filiera agroalimentare italiana sta dando dimostrazione di grande responsabilità nel garantire l’approvvigionamento di cibo e bevande ai cittadini italiani. Uno sforzo imponente dal campo fino ai punti di vendita, che vede coinvolte migliaia di lavoratrici e lavoratori. In questo contesto non c’è e non ci deve essere spazio per i comportamenti sleali. Vietate prima, intollerabili oggi, anche dal punto di vista etico dobbiamo evitare che si possano attivare pratiche sleali a danno degli anelli più deboli della filiera”.

Sempre la Bellanova prosegue affermando che per queste “segnalazioni” riguardanti “richieste anomale da parte degli acquirenti” rispetto alla crisi attuale si collocano “nel pieno spirito della Direttiva europea 633 del 2019”.

“Chi pensa di poter approfittare di questa fase di emergenza per distorcere i rapporti di filiera non può agire indisturbato. Dobbiamo difendere il lavoro di tutti, nel pieno rispetto dei ruoli e delle funzioni, dimostrando ancora una volta che l’Italia sa unirsi e sa combattere insieme anche nelle situazioni più difficili”, ha insistito Teresa Bellanova, la quale precisa che già nel Dl del 2 marzo scorso sono state previste multe da 15 a 60 mila euro “per chiunque metta in atto pratiche sleali tra acquirenti e fornitori, colpendo il made in Italy e danneggiando – si legge testualmente – la nostra reputazione”.

In apertura una foto di Olio Officina in cui viene esposta un’opera tratta da una mostra di Arte da Mangiare a Milano

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