Terra Nuda

Non esistono più alternative. La sostenibilità come punto di partenza e di arrivo

Il Piano Strategico Nazionale, Psn, metterà a disposizione del settore agricolo dieci miliardi di euro, permettendo agli attori della filiera di lavorare in un’ottica maggiormente sostenibile. Un’attenzione particolare è stata data all’olivicoltura. Il suo valore paesaggistico rappresenta per l’Italia un patrimonio ambientale che deve essere tutelato. L’obiettivo generale è quello di fronteggiare le sfide attuali, ma soprattutto future, del comparto agroalimentare con nuovi mezzi e produzioni responsabili

Olio Officina

Non esistono più alternative. La sostenibilità come punto di partenza e di arrivo

Pubblichiamo integralmente la nota stampa diffusa dal Ministero delle politiche agricole, ma riportiamo nel contempo il pensiero di Luigi Caricato, fortemente stupefatto da come le politiche agricole in Italia restino sempre mille passi indietro rispetto al resto del mondo (certo, a esclusione dei Paesi non ancora sviluppati).

L’Italia – sostiene Luigi Caricato – non può crescere perché non c’è apertura mentale, le varie olivicolture possono coesistere e non sono mai in contrapposizione, ciascuna si adatta al contesto in cui si opera. Una olivicoltura intensiva non è praticabile in Liguria o in Valtellina, ma lo è in Puglia e in altre regioni. La politica ha affossato in passato l’agricoltura e continua a farlo ora. Gli altri Paesi sono moderni, noi retrogradi. L’unica modernità che ci è concessa è negli imprenditori illuminati, i quali però si muovono da soli, in un Paese che va nel senso contrario”.

Il Piano Strategico della Pac 2023-2027 presentato alla Commissione europea dopo un lungo confronto con le parti economiche e sociali mette in campo una strategia unitaria, attraverso i pagamenti diretti, le organizzazioni comuni di mercato, lo sviluppo rurale e il Pnrr.

Obiettivi del Psn sono il potenziamento della competitività del settore agricolo e forestale in un’ottica sostenibile, destinando complessivamente tra primo e secondo pilastro circa 10 miliardi di euro ad interventi con chiare finalità ambientali.

Rientrano in questo quadro gli eco-schemi e gli interventi agro-climatico-ambientali, nel cui contesto all’agricoltura biologica saranno destinati 2,5 miliardi di euro in cinque anni.

Il Piano prevede un sistema di aiuti più equo, attraverso la progressiva perequazione del livello del sostegno al reddito; prendendo a riferimento l’intero territorio nazionale, si determina un sensibile riequilibrio nell’allocazione delle risorse dei pagamenti diretti, a vantaggio delle aree rurali intermedie e delle aree rurali con problemi di sviluppo, nonché delle zone montane e di alcune zone collinari interne.

Contestualmente, il 10% della dotazione nazionale dei pagamenti diretti viene ridistribuito focalizzando l’attenzione sulle aziende medio-piccole.

Un’attenzione particolare viene dedicata ai giovani, integrando gli strumenti del primo e del secondo pilastro della Pac, in modo da mobilitare complessivamente 1.250 milioni di euro.

Il Psn affronta quindi le sfide presenti e future che il settore primario si trova a fronteggiare; ed è proprio in questo contesto che vanno interpretate le scelte strategiche operate nel settore del benessere animale, dove proprio grazie agli eco-chemi sarà data concretezza al più importante piano di contrasto all’antimicrobico resistenza mai realizzato, accogliendo in questo modo specifiche indicazioni contenute nella strategia Farm to Fork.

Quanto al sostegno dell’olivicoltura di particolare valore paesaggistico, l’intento è quello di tutelare un patrimonio agroalimentare ed ambientale di particolare valore, in contrapposizione ad un modello di olivicoltura super intensiva, verso cui molti operatori si stanno indirizzando, certamente molto lontana dai valori paesaggistici con cui siamo abituati ad identificare il territorio italiano.

Sono quindi prive di fondamento le contestazioni delle 17 associazioni ambientaliste riguardo al Piano Strategico Nazionale della Pac 2023-2027.

In apertura, un nuovo impianto di oliveto intensivo, proprietà della famiglia Manca [Olio San Giuliano] di Alghero; foto di Olio Officina©

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