Terra Nuda

Oleificio Zucchi presenta il primo extra vergine sostenibile lungo tutta la filiera

Controllato e certificato Csqa, il progetto non ha precedenti o analogie, con, da segnalare, la realizzazione di un innovativo portale di lavoro 4.0 per la condivisione reciproca in tempo reale dei dati tra gli attori della filiera e la nota azienda cremonese

Olio Officina

Oleificio Zucchi presenta il primo extra vergine sostenibile lungo tutta la filiera

Nota stampa Noesis. Una filiera sostenibile dell’olio extravergine di oliva italiano, una certificazione che ne garantisce la qualità e la trasparenza dall’oliva alla tavola e oltre, un nuovo importante strumento aperto a tutti i player sul mercato olivicolo per un olio extravergine di oliva buono, salutare, rispettoso dell’ambiente e del territorio e giusto nel riconoscimento economico del lavoro. È questo il coronamento di una ambiziosa visione promossa da Oleificio Zucchi, attraverso la Certificazione dell’Olio Extravergine di oliva Sostenibile rilasciata da CSQA, che prevede quattro pilastri alla base della certificazione: alle tradizionali valutazioni di tipo Ambientale e Sociale si aggiungono infatti gli aspetti di tipo Economico e Nutrizionale.

Il progetto non ha precedenti o analogie: mancava fino ad oggi una Certificazione di Sostenibilità per l’olio extravergine di oliva. CSQA ha messo a punto, con il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera che ne hanno contribuito alla definizione, oltre 150 requisiti che ogni singolo componente della filiera deve soddisfare perché l’olio prodotto possa ottenere la Certificazione di Sostenibilità, con verifiche dalla fase agricola fino al confezionamento.

“Si tratta per noi di un investimento di grande respiro – commenta Alessia Zucchi, Amministratore
Delegato di Oleificio Zucchi – per il quale ci auguriamo di essere precursori di un nuovo corso. Il nostro obiettivo è, infatti, incoraggiare il comparto dell’olio di oliva italiano a intraprendere un percorso di sostenibilità e trasparenza e portare al consumatore un olio extravergine di oliva di più alta qualità, giusto, sostenibile e tracciabile dall’oliva al piatto”. Un investimento che non si ferma al traguardo raggiunto, ricorda Giovanni Zucchi, Vice Presidente, Public Affairs & Corporate Development dell’azienda: “I prossimi passi per noi saranno estendere questa Certificazione anche alle nostre filiere comunitarie e, soprattutto, costruire un virtuoso percorso di valorizzazione del prodotto sostenibile italiano dentro e fuori i nostri confini. L’ambizione di aprire la strada a un reciproco scambio di competenze e investire sulla promozione della cultura del gusto, è giustificata dal sostegno forte e reciproco dei nostri partner quali il FAI – Fondo Ambiente Italiano, Symbola – Fondazione per le qualità italiane, La Scuola de La Cucina Italiana e l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

“Il confronto con gli stakeholder è stato fondamentale per lo sviluppo di questa certificazione che per prima ha introdotto l’asset nutrizionale come pilastro della sostenibilità oggetto di certificazione – dichiara Maria Chiara Ferrarese Business Assurance di CSQA Certificazioni. È per noi un grande onore aver lavorato in sinergia con tutti gli attori di una filiera così importante per il Made in Italy italiano e con Oleificio Zucchi. Siamo convinti che questa esperienza di condivisione e certificazione rappresenti un’opportunità anche per le altre filiere italiane che sentono l’esigenza di migliorare il proprio posizionamento sul tema della sostenibilità”.

L’innovativa certificazione promossa da Oleificio Zucchi e garantita da CSQA nasce come evoluzione del precedente progetto sviluppato con Legambiente e con le organizzazioni di produttori olivicoli Aipo, Cno – Consorzio Nazionale Olivicolo, Confoliva, Unapol, Unaprol e Unasco.

Quattro sono i pilastri alla base della Certificazione di Sostenibilità: oltre ai tradizionali ambiti di valutazione Ambientale (agricoltura a produzione integrata, ciclo di vita, impatto ambientale, biodiversità) e Sociale (rispetto dei lavoratori e della comunità, lotta al caporalato, formazione), Oleificio Zucchi ha aggiunto l’aspetto Economico (prezzo equo, generazione e distribuzione della ricchezza, redditività, efficienza) e, grazie al supporto di Unaprol, anche quello Nutrizionale per portare sulle tavole un olio con specifici parametri merceologici, nutrizionali e salutistici.

Con il supporto di Ambiente Italia, società di consulenza tecnico-scientifico sui temi della sostenibilità ambientale in Italia e in Europa, Oleificio Zucchi ha ottenuto la certificazione per il suo Olio Extravergine di Oliva 100% Italiano. Per misurare le prestazioni ambientali della filiera produttiva, gli esperti di Ambiente Italia hanno implementato un sistema di indicatori, in coerenza con la raccomandazione della Commissione Europea sull’impronta ambientale dei PEF (Product Environmental Footprint) relativi al ciclo di vita dei prodotti e alla quantificazione delle emissioni di gas serra e dei consumi idrici (Carbon & Water Footprint).
Inoltre, si è valutato l’impatto delle produzioni sulla biodiversità, in termini di corretto utilizzo del suolo, rispetto del territorio e delle varietà colturali italiane. Centrale è stata infine la realizzazione di un innovativo portale di lavoro 4.0 per la condivisione reciproca in tempo reale dei dati tra gli attori della filiera e Oleificio Zucchi.

“Quella della sostenibilità rappresenta la sfida globale più importante di questi decenni, una sfida che cambierà molte delle nostre certezze ma che, se non affrontata, porterebbe a ben più drastici mutamenti nella società umana – sottolinea Mario Zambrini, Amministratore delegato Ambiente Italia srl. Tutto questo ci costringerà a un impegnativo e positivo esercizio di innovazione e trasformazione. L’impresa dovrà essere uno dei protagonisti principali di questa sfida. Per Ambiente Italia, collaborare con Oleificio Zucchi per la qualificazione e la valorizzazione di una delle filiere produttive di punta del Made in Italy è stato ed è dunque fonte di grande soddisfazione, e aggiunge un importante tassello ad una esperienza trentennale nel campo delle politiche di prodotto e dell’analisi del ciclo di vita”.

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