Terra Nuda

Pantaleo, una storica famiglia di oleari di successo

Tre intensi giorni per celebrare in Puglia l’olio da olive. A Fasano, sono stati più di 150 gli ospiti italiani e stranieri che hanno assistito in prima persona agli open days, una formula che è piaciuta molto, anche perché ha messo insieme i vari soggetti che ruotano intorno a un comparto che ha urgente bisogno di imprese efficienti in grado di coprire l’intero processo produttivo. Sono stati investiti ben sette milioni di euro per l’acquisto e la messa a coltura di 150 ettari di terreno e la realizzazione del frantoio

Olio Officina

Pantaleo, una storica famiglia di oleari di successo

Non è una notizia di scarso rilievo, sono poche infatti le grandi imprese olearie industriali d’Italia che curano l’intero processo produttivo, dalla pianta alla bottiglia. La Nicola Pantaleo Spa di Fasano chiude infatti il ciclo della filiera produttiva dell’olio. Non è una impresa da poco. Sono infatti quasi 150 gli ettari acquistati e messi a coltura, con un frantoio a ciclo continuo di ultima generazione in grado di lavorare otto tonnellate di olive all’ora, oltre a nuovi impianti, tra attrezzature e macchinari, per un piano di sviluppo che ha comportato un investimento totale di oltre sette milioni di euro.

L’impegno – si legge in una nota diffusa dal’azienda – è stato assunto dalla Nicola Pantaleo Spa – azienda fondata a Fasano nel 1890 e impegnata nella produzione e commercializzazione di olio d’oliva – con il dichiarato obiettivo di chiudere l’intera filiera produttiva ed essere così tra le prime imprese industriali del settore oleario in Italia a curare tutto il processo, dalla pianta alla bottiglia.

Le coltivazioni, lo stabilimento e il frantoio appena realizzato sono stati presentati a circa 150 ospiti tra clienti, buyer e partner italiani e stranieri provenienti da Europa, USA, India, Corea e Giappone che hanno partecipato all’inizio della campagna olearia e, alla presenza delle autorità del territorio, anche alla prima molitura del frantoio.

Con l’obiettivo di coniugare la tradizione, espressione di quasi 130 anni di storia, non si è trascurato il futuro puntando sull’innovazione. Nei 150 ettari di terreno sono già coltivati circa 2 mila olivi secolari della cultivar tipicamente pugliese Ogliarola e 13.200 piante con coltivazioni intensive di differenti cultivar preesistenti quali Coratina, Peranzana, Cima di Melfi, Leccino, Frantoio, Picholine. Una operazione di grande respiro e valore, quando già si guarda al prossimo venturo, con un ulteriore impegno che si concretizzerà entro il 2018, quando andranno in coltivazione super-intensiva 160 mila piante di Ogliana e Arbosana.

Una volta che si andrà a pieno regime – previsto per il 2019 – la filiera così strutturata dalla famiglia Pantaleo, lavorerà 3.000 tonnellate di olive proprie per oltre 650.000 litri di olio extra vergine di oliva in coltivazione biologica all’anno – oggi 800 tonnellate di olive per 144.000 litri, quasi tutti venduti sul mercato asiatico – ottenuto esclusivamente da olive coltivate in agro di Fasano.

«Questo investimento – ha spiegato Nicola Pantaleo, direttore generale della Nicola Pantaleo Spa – ci consentirà di essere maggiormente competitivi sulla fascia di mercato più alta, potendo produrre direttamente noi un olio, biologico e da olive coltivate esclusivamente in Puglia, che diventerà il nostro prodotto ‘top’ di gamma».

L’investimento, che ha previsto anche migliorie ai fondi agricoli – alcuni dei quali in stato di abbandono – e l’introduzione dei più moderni modelli di raccolta per abbatterne i tempi a vantaggio della qualità dell’olio, ha consentito l’assunzione a tempo indeterminato di 10 persone portando l’occupazione totale, tra la Pantaleo Nicola Spa e la Pantaleo Agricoltura Srl – che si occupa di coltivazione, trasformazione e confezionamento di prodotti agricoli tra cui il pomodoro Regina, entrato tra i prodotti protetti dai Presidi Slow Food – a 41 persone.

La Nicola Pantaleo Spa stima di chiudere il 2017 con un fatturato di circa 62 milioni di euro, in linea con le performance del 2016. L’azienda è presente sul mercato nazionale e, soprattutto, su quello internazionale, sia comunitario che extra-UE; l’export supera il 75% del fatturato e si concentra in una decina di Paesi tra cui Giappone, India, Stati Uniti, Oman, Quatar e UE.

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