Terra Nuda

Sostenere gli investimenti e semplificare le procedure: così la Puglia olivicola può ripartire

A marzo 2020 sono stati stanziati 300 milioni di euro per il l Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, ma le tempistiche di attuazione procedono a rilento. Cia – Agricoltori italiani chiede di velocizzare le pratiche e sottolinea anche l'importanza di investire, il prima possibile, in ricerca e sperimentazione

Olio Officina

Sostenere gli investimenti e semplificare le procedure: così la Puglia olivicola può ripartire

Bisogna accelerare con l’attuazione del Piano per la rigenerazione olivicola della Puglia, ristorando finalmente agricoltori e frantoi dei danni subiti con gli interventi compensativi previsti, e sostenendo con forza sia i reimpianti di olivi che la riconversione verso altre specie come mandorlo, ciliegio e agrumi. L’obiettivo deve essere la rinascita solida e concreta di un territorio vocato all’agricoltura, oggi desertificato dalla Xylella. Così Cia-Agricoltori Italiani, intervenendo alla riunione del Tavolo di coordinamento sul Piano, che si è tenuto ieri al Mipaaf alla presenza del sottosegretario alle Politiche agricole Francesco Battistoni.

Il Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, approvato a marzo 2020 con una dotazione di 300 milioni di euro, è stata la prima vera risposta organica a un’emergenza che va avanti da otto anni -ricorda Cia- ma la sua attuazione procede troppo a rilento. Allo stesso tempo, urge una semplificazione delle procedure di espianto e reimpianto/riconversione e il superamento di vincoli come quello paesaggistico, per la ricostruzione dell’economia e dello stesso paesaggio rurale.

Cia, quindi, ha chiesto di accelerare sugli indennizzi e sostenere gli investimenti; di semplificare le procedure burocratiche per la ripartenza e di bonificare in tempi rapidi l’area infetta; ha posto in evidenza l’importanza dell’infrastruttura irrigua necessaria a un’olivicoltura moderna e ha ricordato la priorità di salvaguardare gli ulivi monumentali, migliorando l’efficienza del monitoraggio.

Secondo Cia, inoltre, è necessario velocizzare su altre misure, che non si sono ancora concretizzate, come quella dedicata a ricerca e sperimentazione, le cui linee di indirizzo sono state individuate in Comitato fitosanitario. Positiva, invece, la riallocazione concordata di risorse sulla misura che ha registrato overbooking, ossia i reimpianti di ulivi in zona infetta, che attestano ancora una volta la voglia di ripartenza del territorio (oltre 9.000 domande ricevute dalla Regione per un potenziale di spesa di oltre 200 milioni di euro a fronte dei 40 stanziati).

Infine, Cia ha chiesto anche una deroga futura sul criterio del valore di produzione commercializzata per le Op olivicole operanti in area Xylella.

Foto all’interno: annullo filatelico

Foto in apertura di Olio Officina©

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