Terra Nuda

Una strategia comune per l’olio italiano

E' quanto emerso a Olio Officina Food Festival durante il focus sull'etichettatura. Le sollecitazioni di Pina Romano, presidente dell'Interprofessione olio di oliva, si rendono tanto più urgenti dopo il grande caos scatenato strumentalmente da un giornale americano

Monica Sommacampagna

Una strategia comune per l’olio italiano

L’etichettatura dell’olio dal 2007 a oggi ha subito grandi evoluzioni per garantire al consumatore la tracciabilità delle produzioni, ma molto rimane ancora da fare. Lo ha dichiarato a Olio Officina Food Festival Pina Romano, presidente Interprofessione olio di oliva: “La dichiarazione dell’origine in etichetta è stata fondamentale per valorizzare l’olio italiano ma molto rimane da fare a livello di informazione e formazione sui suoi pregi nei confronti del consumatore”.

In un settore penalizzato – come accade per numerosi altri in Italia – dall’individualismo, la presidente ha sottolineato l’impegno come Interprofessione per stabilire una strategia comune di Paese. “Le risorse devono essere finalizzate in un percorso condiviso, stiamo unendo parti della filiera, non tutte le organizzazioni di produttori hanno però risposto all’appello”.

Pina Romano ha sottolineato come le possibilità per crescere siano concrete, esistono bandi comunitari specifici per mettere a regime strumenti identificativi e attività scientifiche per comunicare le peculiarità dell’olio italiano in un’ottica di valorizzazione.

“Il nostro obiettivo è approntare una cabina di regia che dia visibilità all’Italia in sede comunitaria come di un Paese con una strategia comune. L’auspicio è che le risorse vengano indirizzate per svolgere una corretta attività di informazione verso il consumatore”.

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