Terra Nuda

Uno sguardo ad est, la Grecia

Una olivagione da dimenticare. Proprio così, si tratta di una annata catastrofica, come non si era mai vista da anni. Non esclusa la possibilità che per la prima volta la Grecia possa trovarsi nella necessità di importare

Luigino Mazzei

Uno sguardo ad est, la Grecia

Annata catastrofica per la Grecia, un record negativo per la produzione olearia che a mala pena coprirà il fabbisogno interno. Si confermano così le stime largamente preannunciate di circa 120/130.000 tonnellate.

Una settimana di vento caldo da sud, il Melteni, giusto nella fase di allegagione, verso la fine di maggio, ha compromesso seriamente la campagna, seccando i fiori. La regione più colpita è stata Creta, la Puglia della Grecia, che quest’anno a mala pena raggiungerà le 20/30.000 tonnellate.

Un po’ meglio il Peloponneso, dove le previsioni si attestano sulle 50.000 tonnellate, anche se la produzione non è uniforme: è scarsa in Lakonia (Sparta) e molto abbondandante nell’Elide (Krestena, Zaharo, Pirgos) e discreta in Messini’a (Kalamata).

Le altre isole di interesse oleario: Mitilini, Rodi, Corfù, molto scarse. Buona invece la produzione a Zante. In Calcidica, grandi difficoltà anche per le olive da tavola.

Come spesso succede, nelle annate produzione povere, anche il livello qualitativo è scarso. Decisamente più alte nella media le acidità, da 0,4 a 0,6 nel Peloponneso, ma, comunque buone per quanto riguarda il profilo sterolico.

A Creta è ancora presto per poter pronunciarsi, la campagna inizia verso la fine di Novembre, ma anche qui non ci si aspetta nulla di esaltante.

Considerando il riporto di olio vecchio prossimo allo zero, non è da escludere la possibilità che per la prima volta la Grecia possa trovarsi nella necessità di importare.

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