Terra Nuda

Xylella, Salvatore Capone ed Elisa Mariano: giù le mani dal ministro Martina

Olio Officina

Secondo i due parlamentari pugliesi del Pd la sfiducia al Ministro Martina è irricevibile. In una nota congiunta i due dichiarano che una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla xylella non è praticabile ed è comunque più utile aspettare i risultati dell’indagine della Procura. Puntare a monetizzare ai fini del consenso una questione drammatica come l’emergenza xylella, alimentando confusione, è solo da irresponsabili – dichiarano Capone e Mariano. Così, in maniera netta, i due parlamentari pd rispediscono al mittente le accuse sulla gestione da parte del Ministero delle Politiche Agricole dell’emergenza xylella. E incalzano: “Tra poco più di una settimana il nostro Governo a Bruxelles si troverà a dover evitare il rischio di infrazione e in ogni caso a dare conto delle azioni messe in atto a contrastare l’avanzata del batterio. E’ un quadro fortemente complesso, dinanzi al quale ogni forza politica ha l’obbligo della responsabilità. Il Ministro Martina ha affrontato questa vicenda con grande impegno e altrettanta dedizione sin dal primo momento, da quando cioè dalla Regione Puglia è giunta la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza.

Tutti i provvedimenti successivi, dalla nomina del Commissario Silletti in poi, sono stati condivisi e in ogni caso dettati dalle richieste definite in sede Europea. Né si può imputare al Governo il conflitto sul campo eminentemente scientifico circa la natura del disseccamento rapido dell’ulivo, le modalità di diffusione del batterio, i metodi per contrastarlo. Si deve viceversa riconoscere l’impegno profuso anche in questa direzione, con la dotazione di risorse per un Progetto di ricerca ampio volto a immaginare contemporaneamente un futuro per l’olivicoltura salentina e un argine credibile e risolutivo alla diffusione della patologia.

Tutti noi oggi abbiamo dinanzi l’esigenza di comprendere come governare e gestire quella che è ancora un’emergenza, e come riusciamo a dare risposte credibili a tutte le parti coinvolte. Ancor più pressante, questa esigenza, con il venir meno dello stato di emergenza definito per Decreto e il passaggio dalla straordinarietà all’ordinarietà. Per questo è necessario che la Regione, quando avrà definito il percorso che intende intraprendere, definisca una intesa con il Governo, e che le azioni di ricerca vengano implementate per definire un orientamento certo. Questo è il compito della politica: non alimentare caravanserragli ma governare processi”.

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