Terra Nuda

Umbria. Non solo olio

Un grande vino merita di essere celebrato come si deve. E merita anche un calice ad hoc. All'Università dei Sapori di Perugia i riflettori sono stati puntati sul Sagrantino. A partire dalla scelta del bicchiere. Qual è il più adatto a esprimere al meglio gusti e profumi?

Angela Canale

Umbria. Non solo olio

Per studiare e progettare un bicchiere appositamente per questo nettare di uva del vitigno Sagrantino, il signor Riedel in persona, della famosa fabbrica austriaca specializzata in produzione di bicchieri di cristallo da degustazione, ha condotto una selezione per la scelta del calice che esprimesse al meglio i profumi e i sapori del Sagrantino.

Sedici i calici messi a confronto tra quelli già esistenti per i vini rossi e 45 le persone chiamate ad individuare il bicchiere che esprimesse secondo il loro giudizio al meglio i profumi e i sapori del vino.
Noi assaggiatori alle prime armi insieme ai produttori dei sagrantini testati, abbiamo usato tutte le papille sensoriali per eliminare in un solo colpo 8 bicchieri.
Con la seconda scelta usando il vino del vicino ne abbiamo eliminati altri 5.
Ma per scegliere il bicchiere finalista è stato offerto a tutti lo stesso Sagrantino accuratamente anonimizzato.

Il vincitore, il numero 7, quello scelto dalla stragrande maggioranza, in cui questo nobile vino esprimeva tutti i suoi migliori profumi e sapori, con grande sorpresa del signor Riedel, è stato il calice progettato per il Syrah, uno tra i più importanti dei vini rossi famoso in tutto il mondo che nei profumi assomiglia molto al Sagrantino.
Non sarà questo il bicchiere dedicato, ma da questo si partirà per ottimizzare ancora più la forma, quella che contribuirà a far percepire al meglio tutte le note aromatiche e a renderlo perfetto nel gusto…

Che meravigliosa emozione partecipare da protagonisti a una scelta così importante e vedere con quanta professionalità e con quanto rispetto verso il territorio, il vitigno, il vino, i produttori, i consumatori si è proceduto a verificare la rispondenza di una forma per rendere ancora più prezioso ciò che già di sua natura lo è.

La location è stata la promotrice di tale incontro, l’Università dei Sapori, con sede a Perugia e ormai famosa a livello internazionale, ha messo a disposizione le sue sale per questa importante scelta. Da diversi anni opera sul territorio con grande professionalità e serietà come scuola formativa nel settore dell’agroalimentare fatta da professionisti e per coloro che vogliono diventare professionisti. Arrivano da tutto il mondo chef affermati, principianti, curiosi e molti altri che voglione intraprendere percorsi di alta formazione post diploma o post laurea o soltanto corsi di avvicinamento.

Qualche esempio? Istruire alla distribuzione alimentare per i vari reparti, corsi di pasticceria, di preparazione delle carni, di cottura del pesce, di gelateria e molto altro ancora.
Forse il nome di università gli è stato dato perchè vuole comprendere tutto ciò che riguarda i sapori che in tutto il mondo, anche se con culture diverse, gli uomini sempre di più stanno apprezzando, attenti alla qualità, alla storia, all’origine, alla salute di cui sono portatori tutti i cibi.

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