Terra Nuda

Xylella fastidiosa e gelate, i Gilet arancioni danno i numeri

Olio Officina

Xylella fastidiosa e gelate, i Gilet arancioni danno i numeri

Questa volta abbiamo i numeri. A darli sono gli aderenti al movimento di contestazione dei Gilet arancioni. L’olivicoltura in Puglia – riferiscono in una nota stampa – impiega 50 mila lavoratori, in termini di assunzioni vale il 200% della Fiat ed il 300% dell’Ilva. Ma ecco i dati nel dettaglio.

I NUMERI DELLA XYLELLA

– 4 milioni di alberi totalmente morti, almeno il doppio quelli che rischiano di fare a breve la stessa fine in un’area che racchiude quasi 22 milioni di piante.

– 50.000 ettari di oliveti oggi compromessi completamente dal batterio.

– 29.000 tonnellate di mancata produzione di olio ogni anno in Salento.

– 1.5 milioni di giornate dilavoro agricolo perse ogni anno.

– 200 frantoi con attività produttiva totalmente compromessa e altri 100 frantoi con attività parzialmente compromessa. Si tornerà a produrre almeno dopo 4 anni dai prossimi reimpianti olivicoli.

GELATE

– 1 milione di giornate lavorative perse.

– perdita della produzione olearia del 70%, con punte del 95% in Comuni importantissimi come Andria e Corato

– Totale forza lavoro occupata in olivicoltura: 20.000.

– Numero di lavoratori salariati agricoli occupati a tempo indeterminato nelle aziende olivicole: 4.000.

– Circa 500 frantoi ricadenti nell’area oggetto di calamità atmosferica gelata feb mar 2018 8 (prov. Bari-Bat- Foggia). Si registra un abbattimento produttivo olivicolo di oltre il 90% con ripercussioni sulla campagna olearia 2018/2019 e strascichi di abbattimenti produttivi sulla prossima campagna olivicola 2019/2020 ad oggi non ancora quantificabili. Bisogna considerare inoltre che, vista l’altissima vocazione olivicola di queste aree e la consolidata prassi di vendita olive in aree extraprovinciali/regionali, la penuria di prodotto trasformabile in queste zone ha causato ingenti abbattimenti a caduta sulle altre.

Dopo i numeri, ecco le richieste per i lavoratori, i frantoi e le cooperative che i Gilet arancioni hanno espresso al Ministro Di Maio.

1 – Adottare una norma che tuteli i lavoratori attraverso la conferma delle giornate dell’anno precedente nei territori colpiti da calamità ufficialmente riconosciute che di seguito si riporta:

“Ai lavoratori agricoli a tempo determinato che siano stati per almeno 5 giornate, come risultanti dalle iscrizioni degli elenchi anagrafici, alle dipendenze di imprese agricole di cui all’art. 2135 del Codice Civile, ricadenti nelle zone delimitate ai sensi dell’art. 1, comma 1079 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296, e che abbiano beneficiato degli interventi di cui all’art. 1, comma 3, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, ivi compresi quelli in deroga alla Lettera b), previsti dall’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile 15

novembre 2018, n. 558, è riconosciuto ai fini previdenziali e assistenziali, in aggiunta alle giornate di lavoro prestate, un numero di giornate necessarie al raggiungimento di quelle lavorative effettivamente svolte nell’anno precedente a quello di fruizione dei benefici di cui al citato art. 1 del decreto legislativo n. 102 del 2004. Lo stesso beneficio si applica ai piccoli coloni e compartecipanti familiari delle aziende che abbiano beneficiato degli interventi di cui all’art. 1, comma 3 del citato decreto legislativo n. 102 del 2004. Ai suddetti lavoratori è altresì riconosciuto, ai fini assistenziali e previdenziali, per i due anni successivi a quello in cui le imprese abbiano fruito degli interventi di cui all’art. 1, comma 3, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, un numero di giornate pari a quelle accreditate l’anno precedente. Il medesimo beneficio è riconosciuto ai piccoli coloni e compartecipanti familiari”.

2- Defiscalizzazione dei tributi e degli oneri previdenziali per i frantoi, cooperative agricole di trasformazione e frantoi aziendali.

3 – Blocco delle rate di mutuo per i frantoi, cooperative agricole di trasformazione e frantoi aziendali.

4 – Ristoro della perdita di PLV.

5 – Rottamazione dei frantoi oleari con adeguato ristoro a chi sceglie di uscire definitivamente dal sistema di trasformazione.

6 – Proroga di 24 mesi per adeguamenti strutturali necessari al comparto per le linee guida antincendio con interessamento del Ministero competente (Interno).

7 – Opportunità di associare i frantoi oleari alle OP agricole con pari dignità alle figure della filiera già abilitate.

8 – Assunzione dei lavoratori/ operai stagionali del frantoio nel regime agricolo.

9 – Riconoscimento del frantoio oleario sia in forma privata che cooperativa, come figura centrale della filiera, nella stesura delle prossime programmazioni del Piano Olivicolo Nazionale (PON).

Si ringrazia per foto e notizia Pasquale Scivittaro

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