Olio Officina Festival

Carapelli for Art a OOF 2019

SPECIALE OOF 2019. L'arte dell’extra vergine e l’arte contemporanea in mostra a Milano per Olio Officina Festival. Tutto parte dai 125 anni del celebre marchio, quindi da un concorso di arti visive dedicato a promuovere e valorizzare il lavoro di artisti contemporanei. Il tema ispiratore suggerito per la prima edizione è stato "Maestria, Tradizione e Qualità"

Olio Officina

Carapelli for Art a OOF 2019

Arte dell’extra vergine ed arte contemporanea, un incontro all’insegna della qualità per celebrare i 125 anni di Carapelli e da cui nasce CARAPELLI FOR ART. Un concorso di arti visive dedicato a promuovere e valorizzare il lavoro di artisti contemporanei. Il tema ispiratore suggerito per questa prima edizione è stato: “Maestria, Tradizione e Qualità”.

Due le categorie in concorso, la Open aperta a tutti gli artisti professionisti e la Accademia aperta a tutti gli studenti e sviluppata in collaborazione con prestigiose Accademie di Belle Arti di tutta Italia. La prima edizione, conclusasi con grande successo lo scorso ottobre, ha avuto una risposta altissima: 494 adesioni, con partecipanti provenienti da oltre 29 paesi del mondo.

Alla fine, il concorso ha visto trionfare 4 giovani artisti italiani e le rispettive opere che, in esclusiva per Olio Officina, saranno in mostra all’interno del chiostro nell’elegante Palazzo delle Stelline, sede del Festival da oggi, 31 gennaio fino a sabato 2 febbraio.

Il primo premio della categoria Openè stato assegnato a DAVID CASINI con la sua opera “Pratomagno”: sintesi di artigianalità del fare scultoreo, che interviene per dar forma e decorare il legno d’ulivo, e tecnologia rappresentata dal cristallo di un iPad, dove la foresta toscana si rispecchia. Estetiche diverse per origine e temporalità, ma intrecciate in una struttura ideata dall’artista che le unisce e consacra con rimandi alle antiche reliquie, scrigni di storie millenarie.

Per la categoria Accademia, queste le opere vincitrici: il primo premio assegnato a ALESSANDRO BOZZOLI con “Divina Colorum”, ossia una traduzione di passaggi dell’imponente poema dantesco con l’uso esclusivo di una grammatica cromatica, stabilisce inaspettate connessioni tra la metrica della poesia trecentesca e i pixel della tecnologia digitale.

Il secondo premio è spettato all’opera “Ovunque ma non qui”di CECILIAMENTASTI, un apprezzato riutilizzo, attualizzato, di una tecnica antica quale l’encausto (pittura realizzata con cera colorata). Esercizio motivato dalla necessità di ripensare la pittura in rapporto alle modalità contemporanee di rappresentazione attraverso le immagini.

Infine, il terzo premio assegnato a DAVIDE D’AMELIO con la sua opera“De Pisis” #01”: ispirata in apparenza dal ‘realismo’ del mezzo fotografico, sviluppa un discorso critico sia sulle gerarchie che attraverso la visione regolano i rapporti tra gli individui, che sullo specifico dello stesso fare pittorico.

Dulcis in fundo, dopo il grande successo di questo prima anno, è stata lanciata la seconda edizione del concorso che, con un più ampio respiro a livello globale vedrà coinvolti attori e artisti da tutto il mondo.

Nella foto di apertura l’opera vincitrice della sezione Accademia, di Alessandro Bozzoli.

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