Battesimo dell’arte. Dell’olio il canto
Anticipazioni Olio Officina Festival 2024. Una performance di Silvia Rastelli con musiche di Denny Cavalloni eseguite dal vivo. Sinonimo di fertilità, rinascita, resistenza, pace e valore, l'olivo rappresenta un elemento naturale di forza e purificazione. Nel battesimo, olio, luce, acqua e veste bianca sono i quattro simboli cerimoniali emblemi di cambiamento, rinascita e rigenerazione
La storia dell’olivo è profondamente legata a quella dell’uomo. Fin dai tempi più remoti, questo prezioso albero è considerato un simbolo trascendente di spiritualità e sacralità.
Sinonimo di fertilità, di rinascita, di resistenza, di pace e di valore, l’olivo rappresenta nella mitologia, come nella religione, un elemento naturale di forza e di purificazione.
Nel battesimo, olio, luce, acqua e veste bianca sono i quattro simboli cerimoniali emblemi di un cambiamento di rinascita e di rigenerazione. Attraverso l’olio, il battezzato riceve un sigillo spirituale, un carattere, un segno. Accogliendo nella trama della performance queste simbologie, mediante l’espressione della danza, della pittura e della musica e forse un poco di grazia, si svolge una cerimonia “artistica”.
Il Battesimo dell’arte è un invito ad aprirsi nuovamente all’arte con occhi primordiali, a ritornare bambini, puri e privi di sovrastrutture, è una funzione per ritrovare quei sentimenti innati nel bambino di scoperta, di incanto e di stupore alla costante ricerca di relazioni.
Dell’olio il canto è la ricerca di quel seme che ha avuto l’ardire di divenire pianta e di trasformarsi nuovamente in costante relazione con il mondo.
L’artista Silvia Rastelli ritorna a Olio Officina Festival con una nuova performance. Sarà sul palco insieme con il musicista Denny Cavalloni. Un appuntamento da non perdere, nella giornata inaugurale di giovedì 29 febbraio.
La Rastelli è nata a Piacenza nel 1983. I suoi studi artistici spaziano in vari campi. Parallelamente allo studio della danza, si laurea in Pittura e in Area del Contemporaneo all’Accademia di Brera di Milano. Figlia d’arte, vive gli anni della sua infanzia nella bottega del padre, che l’adotta in qualità di apprendista. Essenzialmente ritrattista, l’artista interpreta i volti delle persone come se fossero aree geografiche emerse dal mare magnum dell’inconscio e trasformate in volti umani simili a profili di nazioni, luoghi e contenitori di culture e stili di vita differenti.
Le fisionomie sono disegnate con la grafite su superfici in legno di pioppo e delineate da piatti sfondi monocromi in vibranti note di colore acrilico.
I suoi visi, disegnati con una grande precisione del tratto e lievi variazioni chiaroscurali, sono in contemplazione, descritti con un’enigmatica impassibilità nello sguardo che cattura l’attenzione dello spettatore, ispirando una riflessione.
Attraverso il segno nella pittura e il gesto nella danza, la Rastelli documenta le persone, il tessuto sociale, talvolta anche sotto rappresentazioni metaforiche. I protagonisti dei ritratti, queste muse, assurgono a simbolo di una desiderata stagione di liberazione dai canoni dell’intolleranza razziale. Silvia Rastelli è danzatrice, art performer e pittrice italiana i cui lavori sono stati ampiamente esposti a livello nazionale, oltre che internazionale (come Kiev, Parigi, Londra), presentati da noti curatori d’arte come dal suo curatore ufficiale Fortunato d’Amico (curatore, tra gli altri, di Michelangelo Pistoletto), Stefano Fugazza, Francesco Poli, Silvia Fabbri, Daniele Usellini, Loris Zanrei e tanti altri. Attualmente Silvia vive e lavora nella campagna piacentina coltivando, ogni giorno, la sua passione per le arti.
Sul palco con l’artista Silvia Rastelli il musicista Denny Cavalloni, un compositore di musica applicata e acusmatica, nonché esecutore live electronics. Diplomato al conservatorio di Piacenza in Musica Applicata, è direttore artistico dell’associazione culturale “Innesti di Cultura” di Alessandria. Ha preso parte al “New York City Electroacoustic Music Festival” (Usa) nel 2022, al “Diffrazioni Festival” di Firenze nel 2016, all’ “Acusmoniae 2.1” festival di Modugno, al festival Acque Erranti e al “Festival di Musica Elettronica” di Piacenza nel 2021 e 2022. Il suo lavoro “Begone dull care” è stato selezionato anche all’ “Electronic Midwest Music Festival” (Kansas City, Kansas, Usa) nel 2023 e al “LaHora Music Festival” di Buenos Aires in Argentina.
Esecutore live electronics in “Il Conte di Kavenhuller” di Riccardo Dapelo per il “MusicMediale” festival di Piacenza, nel 2022. Cavalloni è curatore del suono per il “Fragmente Ensemble” in “Stimmung” e “Sirius” di K. Stockhausen. Esecutore live electronics e regista del suono in “Luzifers Zorn” di K. Stockhausen con il “Luzi Trio” con cui vince il 3° premio ai “Stockhausen Courses” del 2022.
In apertura, l’artista Silvia Rastelli in un ritratto di Ilaria Goggi (“Foresta di corpi”)
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