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Come si prepara un prodotto cosmetico con l’olio da olive?

Sono cinque i punti da prendere in considerazione. A spiegarli Francesco e Gianbattista Rastrelli cosmetologi fondatori di Kalichem, in dialogo con Gabriella Stansfield e Martina Rusconi Clerici che con il progetto Evo&Eva valorizzano la materia prima estratta dalla spremitura delle olive. Produrre cosmetici utilizzando quest’olio così pregiato e salutare è una bella idea. L’impiego dell’acido oleico nelle formulazioni cosmetiche favorisce infatti la penetrazione di diversi principi attivi, con gran vantaggio per la pelle

Chiara Di Modugno

Come si prepara un prodotto cosmetico con l’olio da olive?

L’olio ricavato dalle olive è un bene prezioso, non soltanto quando lo si assume per via alimentare. Non è un caso che nel corso della undicesima edizione di Olio Officina Festival sia stato affrontato il tema dell’olio nella cosmesi.

Come si sviluppa un prodotto cosmetico?

  • Si parte dallo studio delle materie prime, è il primo e necessario step.
  • Dobbiamo poi verificare se questi ingredienti hanno compatibilità tra di loro.
  • Ci domandiamo: conferiscono funzionalità al prodotto?
  • Prima di procedere in modo definitivo, bisogna necessariamente testare quanto ottenuto.
  • Il prodotto, infine, deve avere una sensorialità che l’utilizzatore cerca.

La definizione di prodotto cosmetico verte su un concetto chiave: deve valutare unicamente delle proprietà detergente, pulenti o profumanti, concorrendo a mantenere lo stato di buona salute della nostra pelle, spiega Francesco Rastrelli.

«Ed è proprio da questa definizione che noi ci muoviamo, stando dietro ai trend che vengono seguiti. È un mercato in continua evoluzione, uno dei più dinamici e soggetti alle esportazioni e importazioni. Nel caso italiano, il nostro Paese vanta numeri importanti nell’export, rappresentando una delle aree economiche più positive e con tendenze di crescita molto grandi».

In un settore mosso da cambiamenti repentini, bisogna saper rispondere alle esigenze che dettano la domanda in un determinato momento. E la domanda proviene da un consumatore molto diverso rispetto a quello del passato, che rivolge la propria attenzione non solo al prodotto in sé, ma anche all’impatto della produzione sull’ambiente. Si tratta di consapevolezza, spiega Francesco Rastrelli, ed è un elemento che tutto il mercato deve prendere in considerazione.

I prodotti naturali sono quelli che fanno da padrone, ma oggi questo concetto di natura ha subìto delle specifiche evoluzioni; quindi, la formulazione deve prevedere degli ingredienti organici e sostenibili, che guardino al benessere nel suo più ampio significato, non solo umano.

«Quello di oggi è un approccio chiamato slow beauty approach, caratterizzato da un cliente che vuole prendersi cura di sé stesso, ma al contempo questo aspetto deve essere coniugato in un concetto di salute sotto il cappello della natura», afferma Rastrelli.

Un altro aspetto cruciale che il consumatore deve tenere in considerazione è l’ordine in cui appaiono gli ingredienti sull’etichetta. In base a questo, corrisponde la percentuale contenuta nella formulazione, e qui il marketing ha grande potere, in quanto «spesso si trovano delle etichette dove, al termine della lista, viene riportato l’olio da olive. Sulla confezione, però, vi è la dicitura “prodotto naturale a base di olio d’oliva”, ma se si va a vedere più nel dettaglio la formulazione, si scopre che la percentuale dei prodotti naturali è molto limitata», racconta Francesco Rastrelli al pubblico di Olio Officina Festival.

L’olio da olive ha caratteristiche immense

Come si è ben compreso, Olio Officina Festival non si limita ad affrontare l’olio solo in quanto prodotto alimentare, ma rivolge sempre uno sguardo a tutti i modi in cui questo può essere interpretato e raccontato. Ed è così che Francesco Rastrelli ritrova in quest’occasione del festival organizzato da Olio Officina un importante spazio dover poter raccontare uno dei tanti modi con cui si può parlare di olio da olive, nonché attraverso le formulazioni cosmetiche che vedono il suo impiego.

«Questo tipo di iniziative vanno promosse perché capaci di valorizzare un bene della nostra terra. – afferma Rastrelli – L’olio ha delle caratteristiche immense che gli consentono di essere utilizzato anche in comparti che non siano quello alimentare. Ma l’ambito cosmetico è tutto fuorché semplice, e una persona poco esperta può non sapere cosa si celi dietro l’etichetta apportata sui prodotti».

La scienza cosmetica è una realtà molto strutturata che segue un’organizzazione ben precisa, senza dimenticare che spazia su più fronti: si parte dagli ingredienti chimici per poi giungere al produttore che si occupa del cosmetico finito. Questo lungo e dettagliato percorso prevede degli aspetti fondamentali che riguardano lo studio, la ricerca e infine il testing.

«Sicuramente, stimolare le aziende a produrre cosmetici a base di olio da olive è una bellissima idea, ma occorre pensare che è un progetto ambizioso, che consiste in tanti step e conoscenze, poiché la filiera in questione è molto complessa e lo sviluppo di un cosmetico non è immediato» spiega il cosmetologo.

Sostenibilità, elemento imprescindibile anche nella cosmesi

«Nel mondo della cosmesi sta prendendo sempre più piede la tendenza della sostenibilità. Infatti, – spiega il cosmetologo – quando parliamo di naturale, intendiamo, più che un prodotto naturale in sé, un prodotto sostenibile. Sappiamo che sostenibile può essere associato a tanti atteggiamenti e modalità di concretizzarla, ma in cosmetica si punta a una sostenibilità che coniuga produzione, attività di marketing e qualità degli ingredienti chimici. A questo si somma una ricerca costante di ingredienti chimici, capaci di garantire una standardizzazione sempre più alta; quindi, l’innesto di nuove tecnologie è fondamentale».

Infatti, a essere utilizzato, non è solo l’olio d’oliva, ma è l’olio dal quale si estraggono delle sostanze, dove «l’estrazione avviene attraverso delle biotecnologie molto elevate e complesse, e sono quelle che garantiscono il rispetto dell’ambiente».

Kalichem è un’azienda italiana e una delle poche in cima alla filiera della produzione cosmetica, nata vent’anni fa con il primo nucleo di prodotti derivanti dall’olio da olive.

«Il nostro modo di lavorare parte dallo studio, sviluppo e ricerca delle materie prime chimiche. Abbiamo cominciato ad andare nei frantoi per raccogliere quelli che sono i sottoprodotti inutilizzati, cercando poi di comprendere cosa si potesse estrarre. Gli acidi grassi, l’acido oleico e linoleico, così come altri, sono utili per creare delle materie prime che Kalichem utilizza e vende alle aziende che si occupano di realizzare il prodotto finito. Siamo, quindi, il primo step della filiera cosmetica» racconta il cosmetologo Rastrelli.

Come spiegato, la tendenza attuale è quella rivolta alle formulazioni naturali e a tutto quello che ne deriva, ma, prosegue Rastrelli, «ciò che è naturale deve essere condotto con consapevolezza. In laboratorio dobbiamo capire cosa estrarre, come intervenire per utilizzare l’olio da olive tal quale e questo ci permette di utilizzare delle materie prime pure, sicure ed efficaci. Ci basiamo su tre tecnologie, e sono Vegetable lipoproteins & lipoaminoacids, Molecular biology & biotechnology e Functionalized hydroxyapatite & biomimetic expertise.
La prima racchiude un gruppo di materie prime che ha un brand nel nostro campo, Olivoil. Olivoil è la famiglia di ingredienti, materie prime cosmetiche, che noi vendiamo alle aziende per formulare creme, emulsioni, prodotti finiti che possono vantare a pieno titolo il claim di naturale al cento per cento a base di olio».

Scendiamo nel tecnico: la cosmetica tra emulsioni e principi attivi

«In cosmetica è molto interessante l’impiego dell’acido oleico. La sua presenza nelle formulazioni cosmetiche favorisce la penetrazione dei diversi principi attivi, modulando, quindi la permeabilità cutanea. Ha una struttura fluida, flessibile, ed è impiegabile anche per i capelli, senza dimenticare le importanti proprietà antinfiammatorie. L’acido linoleico, invece, è molto simile ai ceramidi cutanei», spiega il cosmetologo Gianbattista Rastrelli.

L’olio, quindi, viene utilizzato principalmente per queste proprietà. Così, con la «tecnologia Olivoil, abbiamo associato insieme gli acidi grassi dell’olio con altre sostanze naturali, proteine oppure zuccheri. Questo perché, in cosmetica, – prosegue Rastrelli – oltre all’utilizzo dell’olio, si impiegano anche diverse sostanze funzionali come ad esempio emulsionanti, oppure alcuni principi attivi per ottenere un’azione detergente. A svolgere questa funzione sono le lipoproteine, un’associazione tra acidi grassi e proteine, oppure aminoacidi. Abbiamo quindi pensato di associare insieme l’acido oleico con idrolizzati proteici sempre di origine naturale. Troviamo poi una parte lipofila, costituita dagli acidi grassi dell’olio, con associata una parte idrofila, costituita in questo caso da idrolizzati proteici di origine vegetale, tratti dall’avena o dal grano».

Un altro prodotto realizzato da Kalichem è un lipozucchero, ottenuto sempre con gli acidi grassi dell’olio unito insieme con il fruttosio. In questi anni l’azienda ha svolto numerose prove applicative che hanno dato luogo alla preparazione di studi in riviste scientifiche nel settore cosmetico.

Sempre in merito alla produzione Olivoil, un altro prodotto sono gli emulsionanti, tenuti insieme con delle sostanze naturali.

Francesco Rastrelli ricorda come questo mercato sia in grande fermento, dove le aziende devono offrire sempre qualcosa di diverso e «ogni momento della vita di un’azienda cosmetica è caratterizzato da una nuova formulazione, da un nuovo packaging, oppure cambiamenti legati all’aspetto profumativo. La ricerca di sviluppo delle aziende cosmetiche è molto intensa e ci auguriamo che possa andare sempre più nella linea dell’olio d’oliva, o comunque di quello che è il bene della nostra terra».

Il mondo dell’olio confluisce nella cosmesi

L’ambizione del comitato Evo&Eva è quella di essere un punto di riferimento per tutte le aziende che si vogliono avvicinare a questo mondo che, come afferma Martina Rusconi Clerici, «è di una complessità eccezionale, ma ha anche dei margini di sviluppo altrettanto interessanti. Ciò che occorre è quindi creare una attenzione particolare nel mondo dell’olivicoltura, che tende a essere un po’ restio all’innovazione».

L’Italia, oltretutto, è un’eccellenza nell’ambito cosmesi. Potrebbe quindi realizzarsi una collaborazione interessante tra due realtà chiave della nostra economia.

Francesco Rastrelli ricorda che «dietro a un marchio che vediamo, non sempre c’è l’azienda che produce. Il brand è un aspetto commerciale, ma dietro vi sono produttori terzisti come la stessa Italia, che è stata capace di sviluppare questa area. Infatti, la produzione italiana arriva in grandi aziende estere, come la francese L’Oréal».

Quello che occorre è che alle aziende olivicole arrivino le giuste conoscenze per potersi muovere nel mondo cosmetico, «e vogliamo che il nostro Evo&Eva – afferma Gabriella Stansfield – sia un supporto per tutte le realtà che decidono di avvicinarsi al settore cosmetico, perché è inutile che pensiamo a un premio per delle aziende che non sanno quale direzione intraprendere se vogliono sperimentare delle produzione cosmetiche».

L’olivicoltura ha bisogno di soggetti energici, che portino avanti nuove idee, come racconta Rusconi Clerici, «cerchiamo di aiutare l’olivo a entrare in più cose e forme possibili. Questo è un obiettivo importante, che speriamo di raggiungere presto e continuare perché questi progetti non devono solo avere la forza di partire, ma anche, e soprattutto, di radicarsi. Proprio perché la scienza osserva tempi lunghi, abbiamo bisogno che l’interesse cominci e perseveri nel tempo».

Olio Officina Festival 2023

La prossima edizione di Olio Officina Festival, la dodicesima, si svolgerà dal 2 al 4 marzo 2023 a Milano, al Palazzo delle Stelline, e avrà per tema “L’olio è progresso”.

 

Volete un approfondimento? Allora leggete la recensione L’olio da olive come cura e benessere del corpo del volume edito da Olio Officina Guida essenziale al massaggio con l’olio. Rigenerare corpo e anima per liberarsi da stress e ansia.

 

In apertura, foto Palazzo di Varignana

 

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