I musei della produzione olearia
Anticipazioni Olio Officina Festival 2023. C’è grande attesa per l’intervento dell’architetto Antonio Monte, sabato 4 marzo a Milano. Attraverso una ricca documentazione iconografica e fotografica si cercherà di dimostrare il valore e l’efficacia sia dei musei dell’olio, sia dei cosiddetti musei di sito, di cui poco si parla

Nel primo pomeriggio di sabato 4 marzo, nella sala Leonardo di Palazzo delle Stelline, nell’ambito della dodicesima edizione di Olio Officina Festival, torna l’atteso incontro con Antonio Monte, phd, ricercatore Cnr-Ispc, nonché vice presidente Aipai-Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale.
Marcel Proust in uno dei suoi interessanti scritti affermava che “i musei sono case ove si conservano i pensieri del passato…”; cosa meglio dei molini da olio (o trappeti o frantoi da olio) e degli oleifici moderni che conservano e raccontano la storia, gli aspetti sociali ed economici di un popolo e delle comunità locali, l’evoluzione delle strutture produttive, il progresso tecnologico sviluppatosi nei secoli nello svolgimento del processo produttivo?

Etichetta dell’Olio Sasso, marchio; foto Antonio Monte
Attraverso una ricca documentazione iconografica e fotografica si cercherà di dimostrare sia come alcuni Musei di sito – sapientemente recuperati e valorizzati – conservano ancora tutti gli “ordigni oleari” utilizzati nel ciclo produttivo storico, sia come i Musei dell’olio, presenti sul territorio italiano, sono perfettamente in grado di raccontare, ciascuno a modo loro, la straordinaria storia della produzione olearia.
In apertura: Patù (Lecce). Stabilimeto oleario Palazzo Pedone, foto di Antonio Monte
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