Festival
Nell’intingolo, cerchiamo i luoghi
Olio Officina
Le riflessioni del grande padre della cucina italiana, Gualtiero Marchesi, con un omaggio al suo ex allievo Paolo Lopriore: "È in gamba e il suo talento è quel tipo di talento artistico che non puoi sospendere o allungare"
Forse, tolti di mezzo gli anni, se si radesse i baffi e il pizzo, potremmo anche assomigliarci fisicamente.
Ma sarebbe troppo. Io a Paolo Lopriore gli voglio bene, lo stimo, anzi lo stimo tanto da volergli bene.
È in gamba e il suo talento è quel tipo di talento artistico che non puoi sospendere o allungare.
Lo noti anche dalla scelta delle parole. Ha risvegliato in me l’eco di una parola “buona”, quasi dimenticata, che si usa con un filo di sarcasmo: intingolo.
Intingolo, la parte umida di un piatto, fantastico!
La pronunci e già ci tuffi un pezzo di pane dentro.
Magari come mi dice lui, riutilizzando il coccio, le pentole di coccio dove il sapore si concentra, diventa lentamente, progressivamente, quintessenza.
È nell’intingolo, caro Paolo, che noi cerchiamo i luoghi, ovunque ci capiti di andare.
Un abbraccio,
Gualtiero
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