Festival

Un grande grazie al maestro Gualtiero Marchesi

Olio Officina

Un grande grazie al maestro Gualtiero Marchesi

Inevitabilmente la vita ha i suoi tempi e non possiamo essere eterni e pretendere l’impossibile. Tuttavia ci sono persone che lasciano un segno indelebile, restando vive nella memoria di tutti, perché sono state uniche e inimitabili. Olio Officina è riconoscente nei confronti del grande cuoco e intellettuale che ha saputo rivoluzionare il modo di intendere la cucina italiana

Il giorno della sua morte siamo stati in silenzio. Abbiamo pubblicato sul nostro magazine on line un ricordo, riportando le tappe salienti della sua biografia. Ci dispiace che il grande Gualtiero non sia più tra noi, ma è una legge della natura cui non possiamo sottrarci. Per questo pensiamo che per ricordarlo, onorandolo, si possa semplicemente esprimere la propria gratitudine e riconoscenza.

Olio Officina rende pertanto omaggio al padre nobile della cucina italiana, il cuoco Gualtiero Marchesi, dicendo grazie per quanto ha fatto per noi.

È stato ospite sin dalla prima edizione di Olio Officina Festival a Milano, a benedire il nostro esordio, insieme con lo scrittore Maurizio Cucchi.

Poi, altro momento importante a Massarosa, in Toscana, presso Villa La Brilla, quando domenica 29 settembre 2013, in occasione della prima edizione di Olio Officina Anteprima – La Zona Franca dell’Olio, all’evento organizzato con Zona Franca e Città Infinite, lui c’era, per presentare il libro Libero Olio in libero Stato, del direttore di Olio Officina Luigi Caricato e in particolare a “benedire” l’esordio della nostra attività editoriale.

Era venuto appositamente da Milano in giornata, pur di esprimere la propria vicinanza al mondo dell’olio, testimoniando quanto fosse importante e prezioso il succo di olive che in commercio viene denominato olio extra vergine di oliva.

È stato un segno molto significativo e determinante, soprattutto perché Marchesi, nato e cresciuto nella Milano dedita al burro, non era prorpiamente un cultore dell’olio. Eppure, intervistato da Nicola Dal Falco per la nostra rivista, Marchesi raccontò di come, quando viveva con i genitori, “la merenda ideale era di versare l’olio sul piatto e, poi, intingere con del pane casalingo, tagliato a fette. Buonissimo”.

Per lui l’olio è cultura. “L’olio – diceva – è dei civilizzati mentre il burro dei barbari”.

Marchesi per noi è stato un rivoluzionario, pur nella sue gentilezza dei modi, ha segnato un primo e dopo. Presente sin dalla prima edizione di Olio Officina Festival, nel 2012, ogni volta che è salito sul palco del nostro happening, ha sempre arricchito e impreziosito il nostro lavoro, rendendolo migliore.

Nato a Milano il 19 marzo 1930, è stato il più celebrato cuoco e ristoratore italiano. Fondatore della “nuova cucina italiana”, il 26 dicembre 2017 Gualtiero Marchesi ci ha salutato e di lui domani resterà una grande lezione di alta cultura.

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia