Formazione-Emozione-Guadagno, per dare spazio e valore agli extra vergini al ristorante
Riscattare l’olio extra vergine di oliva dall’anonimato delle oliere, è questa la missione demandata oggi alla ristorazione, secondo le parole del direttore del consorzio CEQ Italia, Mauro Meloni, intervenuto alla terza edizione del Forum Olio e Ristorazione. È fondamentale puntare a una corretta gestione del prodotto tanto in cucina quanto in sala

La riflessione del direttore di CEQ Italia Mauro Meloni parte dal ruolo pregnante che può rivestire la ristorazione nel riconoscere il giusto valore a un prodotto attualmente percepito come commodity, purché si tratti di un prodotto di qualità. “Una qualità – ha evidenziato Meloni – che non può prescindere da una corretta conservazione, passaggio fondamentale, troppo a lungo sottovalutato, per preservare le caratteristiche sensoriali del prodotto fino all’atto del consumo; al ristorante, in particolare, è necessario ripartire dalla corretta gestione del prodotto tanto in cucina quanto in sala. Bottigliette monodose o da 100 ml, rispetto della catena del buio e del fresco, packaging funzionale, sistema di stoccaggio efficiente, sono alcuni degli elementi chiave per ripensare il prodotto e garantirne la qualità fino al consumo”.
“Tuttavia – ha continuato Meloni – la creazione di valore intorno a un extra vergine e, conseguentemente, la percezione dello stesso da parte del consumatore, avviene solo se si è in grado di far leva sulle note emozionali che il prodotto può esercitare sui commensali. Ciò è possibile laddove esista un’adeguata formazione da parte del personale di sala, che deve essere messo nella condizione di saper raccontare l’olio e appagare le curiosità del consumatore, ovvero saper creare uno storytelling capace di intercettare quest’ultimo sul piano delle emozioni. Un percorso, questo, che non deve tralasciare le esigenze della ristorazione legate a un ritorno economico, che solo un consumatore adeguatamente sensibilizzato sarà pronto a soddisfare”.
“Formazione-Emozione-Guadagno, è questa la chiave da cui ripartire – ha chiosato il direttore Meloni – per sdoganare il prodotto dall’anonimato, mutuando, laddove possibile, quei rituali che nella ristorazione hanno permesso a prodotti come il vino di conquistare il giusto valore e riconoscimento”.
A chiusura dell’intervento, Meloni ha sottolineato l’impegno decennale del Consorzio sul tema della qualità, tradottosi recentemente con l’adozione del marchio CEQ Italia, basato su un disciplinare atto a creare valore intorno all’olio extravergine di qualità e attualmente destinato alle fasi di confezionamento e distribuzione, ma in futuro espandibile a tutti gli attori della filiera, Horeca compresa.
In apertura, foto di Olio Officina ©
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