agricoltura

L’alfiere risorgimentale della scuola agronomica toscana

I grandi agronomi della storia. Tra i pochissimi protagonisti del Risorgimento dotati di autentica cultura scientifica, economica, geografica, il progetto del marchese Cosimo Ridolfi è prova di penetrazione scientifica, di lungimiranza economica, di acume sociale. Venerato ma non capito dagli epigoni, scrive l’ultima pagina di una scuola agronomica gloriosa

Antonio Saltini


Il conte De Gasparin e la teoria economica dell’azoto

I grandi agronomi della storia. Traduttore coerente dei principi di Comte sul terreno delle scienze agrarie, concepisce il disegno di un grande trattato in cui trovino la propria collocazione tutte le conoscenze agrarie, ordinate secondo un disegno che faccia di ogni disciplina - la scienza del suolo, la meccanica, l'economia, la teoria delle coltivazioni - edificio costruito sviluppando un unico assioma naturalistico assunto quale cardine logico

Antonio Saltini


Liebig: la teoria della fertilità di uno scopritore assetato di polemica

I grandi agronomi della storia. Di origini modeste, Justus Liebig insegue fino dagli anni dell'università, con la determinazione più cieca, due obiettivi che sa intrinsecamente connessi: la gloria accademica e il successo economico. Quella determinazione lo ha condotto a Parigi, luogo d’eccellenza, a metà dell’Ottocento, degli studi chimici. Nella capitale francese riesce a farsi presentare ad Alexandre von Humboldt, l'anfitrione della cultura tedesca, amico di tutti i grandi scienziati francesi, che lo introduce in uno dei laboratori più aggiornati di tutta la Francia

Antonio Saltini


Il teorico tedesco della rivoluzione agraria

I grandi agronomi della storia. La menzione della correlazione tra la filosofia inglese, tra il Seicento e il Settecento, e quella tedesca nel crepuscolo del secondo secolo, è la premessa più funzionale all'esame dell'opera del maggiore agronomo dell'alba dell'Ottocento, Albrecht Thaer. Dalle cento esperienze degli agronomi inglesi dei decenni precedenti ricava gli elementi per una costruzione scientifica e tecnologica di ammirevole coesione e razionalità, raccolti nei quattro volumi dei Principi della scienza razionale della coltivazione che vedono la luce a Berlino tra il 1809 e il 1812

Antonio Saltini


Scienza agronomica, spionaggio, manipolazione giornalistica

I grandi agronomi della storia. Si distinguono dalla schiera dei redattori senza genio tre personaggi che pretendono il titolo di protagonisti: Richard Weston, il viaggiatore che, visitate le Fiandre dove ha verificato pratiche agrarie del tutto originali, lancia il manifesto del rinnovamento, Jethro Tull, l'avvocato appassionato di musica che un'infermità costringe in campagna, dove enuclea una teoria agronomica assurda, e per praticarla inventa la seminatrice e la zappatrice a traino animale, Arthur Young, l'ideatore di criteri nuovi di indagine agronomica, il primo teorico dell'economia agraria, fondatore del primo giornale agricolo

Antonio Saltini


L’alfiere delle conoscenze agrarie dell’età dell’Enciclopedia

I grandi agronomi della storia. In Francia, l’agronomia dell’età dei Lumi ha il nome dell’uomo che con le proprie opere compone la più ampia e penetrante rassegna delle conoscenze agrarie del suo tempo, Henri Louis Duhamel du Monceau. Redattore dei capitoli dell'Encyclopedie relativi alla metallurgia, padroneggia con eguale sicurezza i campi diversi del sapere agronomico

Antonio Saltini


Solo l’innovazione può sconfiggere caporalato e atti vandalici

La brutale morte di Satnam Singh a seguito di un braccio amputato e la distruzione di un campo sperimentale, il primo in Italia sviluppato con le tecniche di evoluzione assistita, sono due terribili episodi di stretta attualità che ci riportano al duro e inquietante stato in cui versano le campagne italiane. In una società che conserva e difende a spada tratta un’idea fantasmagorica di agricoltura, frutto di illusioni, sentimentalismi e sguardi nostalgici rivolti al passato, la demonizzazione dell’agricoltura tecnologica porta proprio a queste estreme e nefaste conseguenze. Ci vorrebbe un cambio di prospettiva e l’avvio di un grande progetto di ringiovanimento degli addetti con l’immissione di una forte dose di innovazione e di professionalità

Alfonso Pascale


L’agricoltura ha fame di futuro

Eppure, negli ultimi decenni l’economia delle campagne italiane sembra ripercorrere gli stessi tragitti dei secoli che sono alle nostre spalle. Ciò che oggi occorre, è mettere insieme persone e apporti diversi per fare in modo che si possa innovare. Per far questo è necessario creare nuove forme collaborative, un associazionismo diffuso che aggreghi l’offerta di prodotti e servizi e la domanda di mezzi tecnici

Alfonso Pascale


La protesta degli agricoltori, un disagio incompreso

Gli agricoltori si sono accorti che nelle istituzioni europee e nazionali c’è tanta confusione. Infinite sono anche le contraddizioni. Hanno intuito l’incertezza sul futuro quando la Commissione lanciò il Green Deal, definendo gli obiettivi della transizione ecologica. Gli agricoltori europei non sono però i nemici dell’ambiente. Non vogliono arretrare di un solo millimetro rispetto all’obiettivo della neutralità climatica. Chiedono tuttavia razionalità e buon senso nella scelta degli strumenti da applicare

Alfonso Pascale


C’è futuro per le castagne?

Circa il 90% dei castanicoltori italiani sono piccoli produttori che coltivano castagneti anche inferiori all’ettaro, la maggior parte dei quali non possiedono nemmeno partita Iva. A Marradi una giornata organizzata dal Centro studi e documentazione del Castagno fa il punto sul settore

Marcello Ortenzi


Cosa succede quando si strumentalizza l’agricoltura per inseguire populisti e sovranisti?

Anziché ridiscutere con socialisti, liberali e verdi l’impostazione del “Green Deal” per l’agricoltura, il Ppe ha preferito "picconare" la coalizione politica a suon di emendamenti non concordati con la maggioranza, così, alla fine, ha votato con le formazioni populiste e sovraniste per bocciare la direttiva. L’esito dello scontro ha reso evidente la strumentalità dell’operazione. Ha sicuramente accontentato ristretti ambiti agricoli che si crogiolano nella difesa dello “status quo”, ma ha mortificato la componente imprenditoriale e innovativa dell’agricoltura europea che avrebbe preferito un confronto sul ruolo che il settore primario può svolgere nella transizione ecologica

Alfonso Pascale


Si fa un gran parlare di agricoltura rigenerativa

Agricoltura rigenerativa. Innanzitutto, diamone la definizione: “è un’evoluzione dell’agricoltura convenzionale, che riduce l’uso di acqua e altri input e previene il degrado del territorio e la deforestazione. Protegge e migliora il suolo, la biodiversità, la resilienza climatica e le risorse idriche, rendendo l’agricoltura più produttiva e redditizia”. Dalla […]

Alberto Guidorzi


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