energie rinnovabili

Produrre energia rinnovabile fa bene all’ambiente e alla crescita aziendale

In uno studio condotto da Antonella Basso e Maria Bruna Zolin, ricercatrici e docenti dell’Università Ca’ Foscari Venezia, tra le imprese agricole prese in analisi – con oltre un ettaro di terreno e una produzione compresa fra ottomila e dieci milioni di euro – solo il 7,2% è impegnato nella produzione di energia pulita. Osservare pratiche rivolte alla tutela dell’ambiente significa aumentare la produttività media del terreno: da una media di 11.672 euro per tutte le realtà che non generano rinnovabili, si può salire fino a 12.552 euro per le altre. Prendendo in considerazione solo quelle che generano biogas, la produttività media sale a 30.676 euro

Marcello Ortenzi


L’impiego dei resti organici per una futura indipendenza energetica

In uno scenario caratterizzato da tensioni geopolitiche che ricadono sui costi dell’energia e sulla sua fornitura, le aziende devono guardare a soluzioni innovative. La startup Reset, a Rieti, ha sviluppato la tecnologia SyngaSmart basata sulla gassificazione della biomassa, dove gli scarti agroindustriali vengono convertiti per essere nuovamente impiegati come bioenergia, riducendo così sia i costi legati all’eliminazione dei rifiuti, sia l’impatto ambientale

Marcello Ortenzi


Non è solo una questione di costi. Il riscaldamento a pellet fa bene anche all’ambiente

La crisi dovuta all’invasione russa in Ucraina, con il conseguente rincaro dei prezzi delle materie prime, ha portato l’Italia, e più in generale l’Europa, a valutare delle caldaie alimentate non solo a metano. Nel corso della manifestazione Progetto Fuoco l’attenzione è ricaduta sulle energie rinnovabili, e in particolare su questo derivato dal legno vergine o dal tronco intero dell’albero. Dai costi più contenuti, è un combustibile naturale e quindi completamente ecocompatibile, così l’assenza, al suo interno, di prodotti o sostanze inquinanti lo rende una valida alternativa ai metodi tradizionali

Marcello Ortenzi


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