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50 attestazioni di origine possono salvare l’olivicoltura italiana?

Possiamo pur ritenerci felici e soddisfatti, giacché vantiamo ben 42 Dop e 8 Igp olearie, ma, a conti fatti, tutto ciò genera per davvero un’economia reale? Il fattore IG, che sta per Indicazioni geografiche, funziona anche per l’olio extra vergine di oliva? Intanto sono solo 24 i consorzi di tutela sul totale di 50 prodotti certificati, il che suona alquanto anomalo. A parte ciò, resta comunque viva l’importanza e la centralità delle attestazioni di origine

Luigi Caricato


Una strategia per valorizzare la filiera olivicola certificata

Rivolta a tutti i Consorzi di tutela della filiera Dop e Igp, così come alle organizzazioni dei produttori, la conferenza “Olio extra vergine d’oliva: il fattore IG”, organizzata da OriGIn Italia, intende mettere a confronto gli attori del settore al fine di favorire l’evoluzione degli oli italiani a indicazione geografica. L’evento si terrà il 28 novembre presso la sala Cavour del Ministero dell’Agricoltura

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È ufficialmente Dop l’olio Villuercas Ibores Jara

Il 16 ottobre, l’extra vergine spagnolo è stato iscritto nel registro delle Denominazioni di origine protette. A luglio scorso avevamo pubblicato la domanda di registrazione presentata dal Paese iberico, ancora una volta impegnato nel documentare sempre di più il valore delle proprie produzioni. L’olio Evo in questione può essere monovarietale o multivarietale, ed è ottenuto esclusivamente o prevalentemente alle varietà Cornicabra, Manzanilla Cacereña e/o Picual

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Un passo cruciale nel sistema delle Indicazioni geografiche con la nuova riforma

Una maggiore protezione, la sostenibilità, intesa nelle sue dimensioni sociali, ambientali, economiche, i cui relativi impegni da rispettare nella produzione saranno concordati dai Consorzi di Tutela, e procedure semplificate rientrano tra le principali novità. Nella stesura dei punti chiave è stato determinante il ruolo di OrigIn Italia, che ha saputo portare all’attenzione le esigenze del settore delle Dop e Igp

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L’importante segno di svolta con il conferimento del marchio Igp alla Taggiasca

Una notizia attesa per quasi vent’anni. L’approvazione da parte del Ministero dell’Agricoltura si traduce in un traguardo storico che già in questo periodo transitorio permetterà di distinguere la produzione ligure dalle altre. L’Indicazione geografica protetta è anche il frutto del lavoro delle aziende che da sempre si impegnano nel prodotto tracciato e di qualità

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Si fa strada l’olio extra vergine del Languedoc

È stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea la domanda di registrazione nel novero delle attestazioni di origine. Si tratta di un olio costituito in via principale dalle varietà Lucques o Olivière, o anche dalla loro unione. Si contraddistingue per la presenza dominante di note aromatiche di pomodoro e mandorla, cui si aggiungono dei sentori di mela

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Spazio all’extra vergine spagnolo di Villuercas Ibores Jara

Caratterizzato da un complesso profilo organolettico, si tratta di un olio – monocultivar o multivarietale – tutelato dalla presente Dop e ottenuto esclusivamente o prevalentemente dalle varietà di olivo principali dell'areale interessato, quali Cornicabra, Manzanilla Cacereña e/o Picual. Recentemente, è stata pubblicata la domanda di registrazione sulla Gazzetta ufficiale europea, nella sezione dedicata alle attestazioni di origine

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Cosa sarà delle Indicazioni geografiche nel prossimo futuro?

Si terrà mercoledì 7 giugno, a Roma, l’assemblea di Origin Italia alla presenza del ministro delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida, e del direttore generale della Fao, Qu Dongyu, per confrontarsi su temi di grande attualità quali la riforma delle Ig e il loro ruolo in ambito internazionale. Verrà così proposto un approfondimento dal punto di vista economico e normativo animato dai protagonisti della filiera, dalla politica ai consorzi, passando per gli istituti di ricerca, promozione, tutela, fino ad arrivare al contributo dell’Unione europea

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Le Olive Taggiasche liguri Igp entrano in Gazzetta ufficiale

È una attestazione di origine attesa da tempo. Attraverso lo strumento della Igp si punta a valorizzare, ma soprattutto a tutelare, la cultivar simbolo della Liguria. Il successo dell’oliva Taggiasca è d’altra parte riconosciuto in termini universali. In tanti al di fuori della regione e dell’Italia hanno pensato bene di sfruttarne commercialmente la notorietà piantando migliaia e migliaia di alberi. Per quanto si sia cercato, e si cerchi tuttora, di ricavare quante più piante possibili da moltiplicare e diffondere, questa varietà resta strettamente connessa al suo territorio di elezione, dove esprime tutta la sua unicità. La domanda di registrazione rappresenta oggi un passo significativo e determinante

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Le produzioni Dop e Igp guardano alla ricerca per una maggiore competitività

Si è recentemente concluso Italia next Dop - 1° Simposio scientifico filiere Dop Igp a cura di Qualivita. Sono stati oltre ottocento gli stakeholder del settore agroalimentare che hanno preso parte alle sessioni scientifiche dell’evento che, dalla qualità al marketing, hanno restituito uno sguardo d’insieme sugli importanti risultati raggiunti dalla filiera delle Indicazioni geografiche e sulle sfide future, alle quali le aziende stanno già lavorando

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Un nuovo modo per tutelare l’acquisto dell’olio Evo e produzioni Dop Igp  

Cittadine e cittadini potranno aumentare la propria consapevolezza sulle produzioni toscane di qualità attraverso la scannerizzazione di un QRcode, il quale permetterà la visione di tre video che raccontano i disciplinari di produzione, e navigando sul nuovo sito Info consumo Toscana. La raccolta dei filmati coprirà tutti e trentuno i prodotti con attestazione di origine, partendo dall’olio extra vergine di oliva Seggiano Dop, finocchiona Igp e fagiolo di Sorana Igp. Il progetto rientra nel protocollo Osservaprezzi sottoscritto a giugno tra Regione, organizzazioni agricole e dei consumatori

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Non c’è futuro nell’agroalimentare senza ricerca

Organizzato dalla Fondazione Qualivita, in collaborazione con Origin Italia e altre importanti realtà, il Simposio di mercoledì 22 febbraio si pone come un evento di formazione dedicato agli operatori delle imprese, al management dei Consorzi Dop Igp così come ai ricercatori delle università. Le sfide che il settore deve affrontare sono numerose e disparate, ed è in un contesto simile che un dialogo rivolto a nuove soluzioni e risposte ricopre un ruolo chiave

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Come utilizzare i marchi Dop e Igp in etichetta e in pubblicità

Ecco le regole - in tredici punti, con tutte le indicazioni, compresi anche i divieti - riguardanti gli alimenti composti, elaborati o trasformati, prodotti, commercializzati o immessi al consumo con riferimento a una attestazione di origine. È necessario inoltrare una richiesta di autorizzazione e una scheda tecnica descrittiva del prodotto con il quale l’etichetta verrà utilizzata

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