Il senso della vita
Ovvero quando la dimensione evolutiva, l’evoluzione di darviniana memoria, si sposta dalla concretezza corporea dell’essere alla dimensione immateriale dell’evoluzione del pensiero. La questione non è da sottovalutare: il cervello è in grado di spostare il pensiero da una dimensione finita per proiettarlo in dimensioni non quantificabili? Possiamo veramente dirci in grado di interpretare il senso della vita?