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Mercoledì 23 Luglio 2014 - numero 43 - direttore LUIGI CARICATO - redazione@olioofficina.it |
Gli italiani dell’olio in ArgentinaNella provincia di Catamarca, a nord ovest del Paese. In tutto 268 ettari, 105 dei quali coltivati a oliveto. Con sistema intensivo, con cultivar tutte rigorosamente italiane. Una ricca galleria immagini, a testimonianza di come si possa investire altrove ed essere imprenditori audaci Progetto Monna Oliva, si parteUna iniziativa di Umao insieme con l’Associazione delle Donne dell’Olio. Ecco l'atteso momento del lancio della prima edizione del concorso per le migliori olive da tavola. Ne avevamo parlato a Olio Officina Food Festival, oggi è disponibile il regolamento e la domanda di partecipazione > Paola Fioravanti Xylella fastidiosa, il documentoEd ecco le linee guida di riferimento destinate alle aziende colpite dallo stato di emergenza. Le indicazioni sono utili anche a coloro che, trovandosi nello stesso areale, sono chiamati ad adottare misure preventive per evitare che gli olivi si infettino L’asse siculo-libaneseQuando si dice combinazione creativa. Da una parte l’olio da olive Nocellara del Belice, dall’altra l’olio da olive Baladi. Quest’ultima è una tra le varietà più note del Libano. L’altra cultivar non ha bisogno di presentazioni. Che ci fanno insieme? > Maria Carla Squeo Un mondo infiammatodi Alfonso Pascale L’olio, con un approccio laicoE’ un giovane e determinato interior designer, non proviene da una famiglia legata alla terra, ma è molto legato alle proprie radici. Pasquale Bonsignore crede nelle scommesse, anche se la paura non manca. Non è facile intraprendere iniziative a rischio, ma non desiste. Non immagina di essere un produttore vero e proprio, quanto di assumere una identità nuova, che somigli a quella dell'editore/gallerista/collezionista > Luigi Caricato Il profumo della cacciaL’atto del cacciare non si limita all’uccisione della preda, ma diventa forse il solo luogo in cui si realizza compiutamente l’imperativo kantiano “agisci avendo l'uomo come fine”. Roger Scruton apre a una serie di riflessioni filosofiche per un'apologia dell'ars venandi > Felice Modica Insalata contadinaPerché no? Anche d'estate possono essere utilizzate le lenticchie, e poi cipolla, sedano, carote, alloro, pancetta. E' ciò che la nota chef italo-americana, Lidia Bastianich, ha pensato bene di preparare per la cena al Frantoio del Poggiolo in occasione del Festival dei Due Mondi a Spoleto Il tempo dell’insalataPerché le insalate si chiamano oggi insalate e in passato acetarie? Perché l’olio viene escluso dal lessico? Avete mai letto ciò che riferisce Massimo Montanari a proposito di Costanzo Felici? Avete letto l’opera corale edita da "Coltura & Cultura", o addirittura visto il videoclip dedicato? Conoscete l’insalatologa Jeanne Perego? E cosa dice al riguardo Luigi Caricato? > Maria Carla Squeo Vai e scrivi di loroE’ da leggere il nuovo libro di Daniele Cernilli. Apre lo sguardo sulla realtà del mondo del vino, ma le stesse riflessioni valgono per il mondo dell’olio, oltre che per tutto il settore alimentare. Basta non incappare nei fanatici. Ciò che conta, è raccontare, informando senza terrorizzare. Che poi è il senso profondo del comunicare in qualunque settore > Luigi Caricato I bambini per l’olioNell’occasione della nota manifestazione “Oro di Alghero”, organizzata da Fidapa, sotto l’illuminante regia di Anna Maria Rognoni, c’è stato unp spazio dedicato ai bambini, attraverso il coinvolgimento degli studenti della scuola di Santa Maria La Palma Noi lo facciamo in ItaliaC’è chi crede che si possa comunicare in maniera serena e orgogliosa il valore del made in Italy, senza necessariamente urlare ai quattro venti l’italianità degli oli. La campagna di comunicazione di Raineri insegna L’Italia cintataIl nostro Paese visto da Valerio Marini. Da una parte si invocano le chiusure delle frontiere colabrodo, dall’altra ci si chiude in se stessi, in una aspirazione all’autarchia di nefasta memoria, rinunciando così ad andare oltre il proprio hortus conclusus L'olio e la biciclettaEcco come un marchio storico come Fratelli Turri di Cavaion Veronese, sul Garda, sostiene uno sport minore e nel contempo comunica la propria passione per il ciclismo amatoriale. L'illustrazione di Valerio Marini Quando in Norvegia l’olio da olive penalizza i nostri chefUna giuria internazionale non ha capito prodotti come l'olio e l'aceto balsamico. I punteggi più alti alle squadre abituate a usare burro o ingredienti esotici quali wasabi e carne Kobe. Gli chef Francesco Gotti e Giovanni Lorusso, finalisti per il Sud Europa, hanno solo sfiorato il podio al "Global Chef Challenge" |
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