Gennaro (detto Rino) Forcella (Roma, 8 febbraio 1939 – Roma, 30 aprile 2020), è stato dirigente sindacale.

Fin da giovanissimo ha operato nel settore dell’olio di oliva, al fianco del padre Domenico Forcella, il cui nome è indissolubilmente legato a tante fondamentali tappe dell’ascesa del prodotto, dalla lotta all’esterificazione alla legge sulla classificazione, fino alla istituzione di un’organizzazione comune di mercato a Bruxelles.

Gennaro Forcella ha sempre lavorato nella Federazione Nazionale del Commercio Oleario – Federolio – fin dagli inizi degli anni ‘60, occupandosi, sia sul piano politico-sindacale, sia su quello pratico di tutti i problemi del settore olio di oliva.

Ha collaborato con il padre Domenico Forcella alla pubblicazione del quindicinale “L’Osservatorio Oleario”, giornale che dall’inizio degli anni ’60 fino alla metà degli ’70 ha trattato esclusivamente intorno agli oli vegetali e in particolare all’olio di oliva.

È stato direttore generale di Federolio dal 1974 al 1994, anno in cui ha assunto la vicepresidenza dell’associazione di cui nel 1997 viene in seguito eletto presidente, carica che ha ricoperto fino all’aprile 2014, quando viene eletto presidente onorario.

È stato inoltre per molti anni prima vicepresidente e in seguito presidente del Gruppo consultivo Olive e Prodotti derivati presso la Commissione Europea a Bruxelles e membro effettivo del Gruppo consultivo Promozione dei Prodotti Agricoli della Commissione Europea a Bruxelles, nonché membro, e successivamente presidente, del Comitato consultivo Olio di oliva presso il Consiglio Oleicolo Internazionale.

Gennaro Forcella è stato anche presidente della Sezione Olio di oliva e semi oleosi presso il Coceral a Bruxelles e presidente del Consorzio per la valorizzazione delle produzioni olivicole italiane “Extra Italia”.

Azione politica e sindacale (considerazioni raccolte tra gli operatori del comparto oleario)

Nato nel commercio all’ingrosso e nel confezionamento dell’olio di oliva, sono state sempre queste le categorie di riferimento di Rino Forcella. Ha sempre cercato di valorizzare la qualità degli oli di oliva, portando a una clamorosa affermazione l’olio extra vergine di oliva nel mondo. Anche se oggi tutto questo sembra ovvio, chi ha sempre operato nel settore sa bene che la realtà era alquanto diversa.

Rino Forcella ha guardato alle produzioni di tutti i Paesi olivicoli ma ha sempre sostenuto la produzione nazionale, anche se non sempre gli è stato riconosciuto questo impegno.

Insieme al padre Domenico Forcella ha “creato” l’aiuto comunitario al consumo dell’olio di oliva, imponendo che una sostanziale parte di esso fosse destinata alla promozione dell’olio di oliva in tutto il mondo, ed è grazie a questo che l’olio di oliva, dapprima consumato nelle sole zone di produzione del bacino del Mediterraneo, si è in seguito affermato in tutto il mondo.

Rino Forcella vide anche le insidie legate al regime dell’aiuto comunitario al consumo dell’olio di oliva (pericolo di frodi; entrata in rotta di collisione con le nuove regole del commercio mondiale) e arrivò – con una presa di posizione che suscitò sbalordimento – a chiederne la soppressione e il trasferimento delle risorse al mondo della produzione.

Nessuno mai prima di allora aveva rinunciato a una imponente risorsa finanziaria per il proprio settore chiedendo di trasferirla a un altro. Rino Forcella lo fece per sostenere il settore della produzione, e segnatamente quello italiano, ma anche questo merito non gli fu mai sufficientemente riconosciuto.

Qualcuno ha affermato che avere ragione troppo presto equivale ad aver torto; e questo detto si adatta molto alla vicenda della politica settoriale propugnata da Rino Forcella; basti dire che arrivò a fondare un Consorzio per la valorizzazione del solo olio extra vergine di oliva italiano ma anche in questo non fu pienamente compreso.

Rino Forcella vide la necessità di un forte rapporto anche organizzativo con le grandi organizzazioni dell’olivicoltura nazionale. Oggi questo sembra ovvio a tutti ma non era così quando, tanti anni fa lui espresse questa posizione.

Fortunatamente, quando Rino Forcella, ormai settantacinquenne, decise di lasciare la presidenza di Federolio, i suoi successori fecero tesoro delle sue intuizioni e questo si è tradotto anche in iniziative molto importanti come l’accordo di filiera con tutte le organizzazioni del comparto, la definizione dei cosiddetti “Standard Federolio” che hanno contribuito ad aiutare gli operatori nella gestione delle principali criticità del settore e nella forte vicinanza alla maggiore organizzazione olivicola nazionale.